I tarocchi, un gioco di simboli ed incroci ermetici. Terza e ultima parte

Che sia così l’ inizio delle carte e dei tarocchi come carte da gioco, è testimoniato da due fatti eclatanti:  a ) il primo mazzo di carte dipinte in questo modo fu creato per prima del 1477 per il duca Filippo Maria Visconti b) la prima rappresentazione cartacea artistica dei Tarocchi viene attribuita nientemeno che

I tarocchi, un gioco di simboli ed incroci ermetici. Seconda Parte

Sappiamo che tutte le società storiche e arcaiche hanno avuto presso di sé questa speciale disciplina religiosa, la divinazione, la stessa parola divinazione deriva dal verbo latino divinari,indovinare e indica la capacità di interpretare la volontà divina: i Greci con le profetesse di Apollo, le Sibille, gli Ebrei col profetismo

Il culto di Iside regina

Dalla antica patria egeo anatolica, alla prima Koinè ebraico-cristiana e il versamento del sangue di San Gennaro sulla Solfatara come testimonianza dell’avvenuta vittoria del culto orientale cristiano sul paganesimo ellenistico- romano. I precedenti articoli hanno messo in evidenza il legame col Vicino Oriente antico fin dalle origini della fondazione di Cuma, Partenope-Neapoli e Dicearchia. Il

Rito e fondazione delle antiche città. Dall’Oriente al mito Occidentale (seconda e ultima parte)

Il rito indoario romano della fondazione Il giurista Gaio ricorda che era definito sacer il terreno o l’edificio che fosse designato tale da una legge approvata dal popolo romano. Il concetto di spazio urbano e i riti di fondazione della città esprimono la volontà esplicita di delimitare un’area in cui si

Rito e fondazione delle antiche città. Dall’Oriente al mito Occidentale (prima parte)

Il centro, la periferia, l’abitato. Quasi come eredità psichica ed immaginaria, nell’homo sapiens si esprime questa qualità geometrica e spaziale alla costruzione. Le abitazioni, le abitudini sono da sempre l’abito mentale degli uomini. Il suo passato nomadico e di piccoli gruppi nomadici sono alla sue spalle quando nelle alte valli siriane

Lo sciamanesimo ctonio nei Campi Flegrei. Il ramo d’oro e il VI canto dell’Eneide. Note di antropologia religiosa. (IV e ultima parte). Bibliografia

Distinguiamo per questo a)una fase di deposito antica evidente nel rito di combustione del cadavere di Miseno, delle origini indoeuropee di tale rito (more parentum), innalzamento della pira,unzione del cadavere, bruciamento del cadavere insieme con le offerte rituali e successiva  aspersione (tre volte) con acqua lustrale di purificazione dei compagni di Miseno ed Enea. Dentro

Lo sciamanesimo ctonio nei Campi Flegrei. Il ramo d’oro e il VI canto dell’Eneide. Note di antropologia religiosa. (III parte)

La scansione dei tempi della scena sacrale, epifanica nel doppio aspetto di  profezia oracolare e nekyomanzia(divinazione per consultazione dei morti), vera e propria ierofania, manifestazione del sacro, avviene in questo modo: Una fase preparatoria ricerca e contatto con la sacerdotessa di Apollo, la Sibilla; possessione (enθousiasmòs) e primo oracolo della profetessacondizioni della discesa agli inferi,

Lo sciamanesimo ctonio nei Campi Flegrei. Il ramo d’oro e il VI canto dell’Eneide. Note di antropologia religiosa. (II parte)

L’affermarsi poi della scuola francese di studi greci col Vernant e col Detienne, questa scuola mediò, filtrò in una più attenta considerazione l’aspetto primitivo, mitico a suo modo non istituzionale della religione greca e l’aspetto fenomenologico puro proprio della scuola di antropologia religiosa sorta dopo gli anni ’70, che

Lo sciamanesimo ctonio nei Campi Flegrei. Il ramo d’oro e il VI canto dell’Eneide. Note di antropologia religiosa. (I parte)

“antiquam exquirite matrem. Hic domus Aeneae cunctis dominabitur oris et nati natorum et qui nascentur ab illis". Virgilio, Eneide, III, 96. Questo primo articolo mi da l’occasione di scrivere alcune brevi note su di un aspetto rimasto a lungo in ombra negli studi antropologici e religiosi dei Campi Flegrei, lo sciamanesimo ctonio

La nave di Ulisse. Luoghi, nomi e antropogenesi dei Campi Flegrei e della Campania antica. (quarta e ultima parte)

Etimologia etrusco-latina di Averno e Lucrino. Un ultimo chiarimento da fare e riguarda proprio la zona flegrea, avernica ed infernale, nei suoi aspetti indigeni, cioè riferiti all’arcaicità della tradizione accettata, antico laziale ed osca- etrusca in riferimento proprio al culto dei morti che ha nell’antichità etrusca, latina ed osca una