I delitti nascono dall’odio, un istinto malvagio di sopraffazione, o meglio un’oscuro sentimento di possesso verso l’altro. Le armi a cui si ricorre per compiere un omicidio sono molteplici, come anche le modalità, di certo colpire con un’arma bianca esercita un fascino sinistro nella mente dell’assassino. Affondare una lama in un corpo richiede molta energia, alimenta quel vago senso di onnipotenza che recide qualsiasi legame con la razionalità e l’equilibrio. L’uscita di sangue inonda quei canali di devianza che solo l’essere umano possiede, una parte grigia che occupa un minuscolo spazio fisico capace di annientare le particelle emotive che conducono al bene.
Nella Fanciulla degli Ori una giovane archeologa forense, Caterina Ferrari, si trova per puro caso nel bel mezzo di un groviglio sentimentale, dotata per sua natura di uno spiccato talento investigativo, trova durante gli scavi di un complesso urbanistico lo scheletro di una giovane donna.
Il passato sebbene costellato da mille incognite ritorna, la scoperta travolge Caterina, trasferitasi ad Altamura per svolgere alcuni studi per conto del MUSA, una sezione speciale che si dedica allo studio dei resti di corpi, vittime di efferati casi criminali.
Il fil rouge che lega Caterina alla sua terra di origine, ricama la tela che costruisce la trama di questo romanzo nero, ben due omicidi ai danni di due archeologhe, cala la giovane in un tourbillon di eventi, da cui riuscirà a venirne fuori grazie all’aiuto di un giovane investigatore.
L’oro, metallo prezioso, duraturo, resistente al passaggio dei secoli, è la lega a cui un evento drammatico fonda la ricerca della verità, Caterina dovrà tenere ben stretta a sè questo legame, chiave di lettura per un presente tanto doloroso quanto tragico.
Laura Marinaro ,affermata giornalista di crime, presenta una storia, le cui ragioni di crudeltà contro l’universo femminile, sono purtroppo di grande attualità. Le morti di tante donne hanno ispirato questa narrazione, che compie un volo pindarico attraverso mille percorsi diversi, passa da un secolo all’altro colorando di rosso l’esistenza di tante donne vittime di una cultura patriarcale che non annuncia sconti.