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La ribellione di “Oliva Denaro”, protagonista del libro di Viola Ardone | Una recensione di Paola Iannelli

Almeno una volta nella vita si siamo sentite Oliva Denaro, tra i banchi di scuola, nell’autobus, mentre eravamo in cerca di noi stesse, tutte abbiamo provato quell’insano atteggiamento maschile che destinava parole e attenzioni al nostro sesso.

Io che sono nata negli anni sessanta ricordo ancora con vergogna il giorno in cui si presentò il menarca, proprio come Oliva narra in questo racconto intimo. Da quel giorno la vita cambia e ti ritrovi a fare i conti con una nuova te.

Viola Ardone dipinge il quadro di un’esistenza al femminile in una Sicilia di quegli anni, dove la vita di comunità segue ritmi e tradizioni ben precisi, cui ogni individuo deve obbedire. Ogni gesto, ogni atteggiamento riporta a un codice identificativo ben strutturato, che segue i canoni di una cultura misogina e mediocre. A fare i conti con tutto ciò è proprio una giovanissima ragazza, ignara che il fiorire della propria femminilità affili le lame di chi cercherà di trafiggerla per violare in maniera indelebile l’acerba innocenza.

La ribellione di Oliva risiede nell’animo di ogni donna, nei particolari reconditi della memoria che ci ricorda quante volte abbiamo subito pressioni o avances indesiderate. Ciò che più sconvolge l’animo della protagonista sta proprio nella completa abnegazione della madre alle ferree regole imposte dalla società, ma la forza e la tenacia con cui Oliva rompe il muro dell’omertà nei confronti della violenza di genere, restituiranno a lei quel velo di coraggio celato da una coltre di polvere spessa, incrostata dal tempo ma non aderente allo spirito. Così come il padre anche la madre in fondo troveranno la forza per sovvertire l’ordine prestabilito, riducendo quel lume di false usanze, illuminando così la scintilla che darà vita al futuro di Oliva, diretto verso lo sviluppo di una nuova coscienza, testimone di un rinnovamento interiore capace di estendere l’esempio ad altre donne come lei.

La cifra linguistica della scrittrice non mente, ma in un sapiente gioco stilistico registra l’uso di espressioni e parole in dialetto siciliano, aumentando in tal modo il verismo dei personaggi e delle ambientazioni. Anche nel nome e cognome della protagonista, nato dall’acronimo dell’autrice, la parola Denaro restituisce la metafora del soldo speso per tacere, per mentire, per coprire la vergogna.

I momenti di rabbia e disperazione di Oliva saranno il preludio per un cambio di paradigma, un volo verso mete nuove, dove le donne avranno un ruolo sempre meno marginale, e non dovranno mai più abbassare lo sguardo, mai più.

Link sulla pagina dell’editore Einaudi

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Paola Iannelli
Docente di lingua e letteratura spagnola, ha iniziato a scrivere articoli in ambito accademico, ha svolto una tesi di dottorato sul noir partenopeo post moderno presso l’Università di Salamanca. Nel 2020 pubblica il suo primo noir con il titolo Il paradiso non ha un angolo retto con la casa editrice indipendente napoletana Homo Scrivens. Partecipa a vari blog letterari e scrive per un celebre sito dedito alla letteratura Thrillernord. Nel 2021 pubblica il sequel Amarga, che si candida come giallo finalista al concorso letterario Garfagnana in Giallo Barga noir. Nel 2023 riesce a vincere nel medesimo festival il premio per il racconto Al di là del giardino, nel contest Racconti all'ultimo minuto. Nel 2024 entra a far parte dell'Ordine dei giornalisti campani. Attualmente pubblica per Mursia Editore collana Giungla Gialla, ha pubblicato un noir Uno sguardo innocente, finalista al Garfagnina in Giallo sezione Giallo classico. Partecipa attivamente in convegni internazionali dedicati alla letteratura di genere, in particolare con Tenerife noir, noto festival che si tiene ogni anno nella capitale canaria.
http://www.paolaiannelli.it

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