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L’arte del Presepe

Il presepe Napoletano

Presepe, dal latino: praesepium “greppia” è la rappresentazione artistica della nascita di Gesù. Iniziò a essere rappresentata da San Francesco d’Assisi, quando nella notte di Natale del 1223, a Greccio, adibì la grotta di un suo amico a un vera stalla, con tanto di bue e asinello. Riguardo al presepe in forma materiale, le notizie a noi giunte ci conducono al 1340, quando la regina Sancia d’Aragona, moglie del re di Napoli Roberto d’Angiò, regalò alle Clarisse un presepe per la nuova chiesa. A Napoli, il presepe divenne talmente famoso, che artisti e artigiani facevano a gara per costruire presepi sempre più belli e di ottima qualità.

La natività artistica più antica del mondo

Nel 700, il presepe iniziò anche ad essere acquistato dalla gente comune, e gli artigiani iniziarono a realizzare dei presepi più conformi alla moda di quel momento, sicchè la natività veniva raffigurata in luoghi che meno somigliavano alla Betlemme di Gesù, e più alla Napoli del 700; la tradizione di rappresentare il presepe in questa forma, è ancora attuale. Nella tradizione artistica invece, ricordiamo la straordinaria commedia di Eduardo de Filippo: Natale in casa Cupiello, nella divertentissima scena in cui il padre, chiede al figlio: <te piace ‘o presepe?>

https://youtu.be/cqkudy9dNDQ

Presentazione di Aldo Vucai, maestro d’arte presepiale, in via San Gregorio Armeno

Aldo Vucai è un vero maestro d’arte presepiale, un uomo dalle mani magiche e dal cuore d’oro, un vero artista del presepe, quello vero: il presepe Napoletano. Mi accoglie con estrema cortesia nella sua bottega: Alpa Presepi in via San Gregorio Armeno, e con la stessa cortesia mi racconta un po’ della sua storia professionale legata all’arte del presepe.

Intervista

Il mestiere del maestro d’arte presepiale, è un retaggio prettamente familiare, si tramanda di generazione in generazione, qual è la sua storia?

Iniziò tutto con mio nonno, lui era un tranviere, ma aveva una grande passione per i presepi. Quando la sera rincasava da lavoro, si metteva a preparare i presepi che poi nel periodo Natalizio vendeva sulle bancarelle. Si può dire che la nostra azienda presepiale, iniziò moralmente agli inizi del novecento, San Gregorio Armeno invece, come “industria” dei presepi, ha avuto il suo maggiore successo negli anni novanta, quindi gli artigiani iniziarono ad aprire tutto l’anno, mentre prima si restava aperti dal periodo pre – Natalizio fino al 7 Gennaio.

Quindi deve tutto a suo nonno, che ricordi ha?

Il profumo della colla, la colla che si doveva sciogliere, un lavoro non semplice, che mio nonno svolgeva con dedizione. Io dovevo imparare il mestiere, quindi ero obbligato a stargli accanto per seguire ogni sua mossa, così ho imparato molto.

Cosa è cambiato dal tempo di suo nonno in ambito artigianale?

Sulla costruzione, quasi niente, perché per realizzare il presepe ci vogliono una sega, un martello e dei chiodi. Per quanto riguarda invece l’aspetto estetico, sono cambiate diverse cose; sono subentrati diversi effetti particolari, come il mulino, il fuoco, le scale, quando invece ai tempi di mio nonno, le scale non esistevano sui presepi, inoltre oggi abbiamo nuove tecniche di colorazione e di stuccheggiatura. C’è da dire che la mia tecnica di realizzazione si è evoluta rispetto a quella di mio nonno, che comunque costruiva dei bellissimi presepi, ma con tecniche e strumenti diversi, ora ho capito come posso migliorare per rendere le mie realizzazioni, qualitativamente migliori.

Da maestro presepiale, come ha vissuto questa situazione del covid-19?

Ho temuto il peggio. È stato un periodo particolarmente debilitante, ho temuto di perdere tutto, tutto ciò che avevo messo in piedi con fatica. Lavoro soltanto con mia figlia, che pure stava perdendo insieme a me, oltre il lavoro, anche la speranza. Grazie ai nostri cari, che ci hanno sostenuto, le cose man mano si sono sistemate, e alla riapertura, fummo inaspettatamente incoraggiati dal grande flusso turistico, a riprendere la nostra attività. In quel brutto periodo, temetti perfino di aver perso la fantasia; non avevo più immaginazione. Grazie a mia figlia che m’incoraggiò a lottare, riacquistai il dono della fantasia, anche grazie alle lunghe passeggiate che facevo tra le strade di Napoli, dove tutto è magia. Ogni palazzo vissuto, ogni vicolo malconcio, furono per me, più che una fonte di ispirazione.

Vedo presepi di una certa qualità, difficile trovare un presepe di basso livello nella sua bottega, quanto potrebbe costare un presepe di Aldo Vucai?

Rispetto ai tempi di mio nonno, i presepi oggi costano di più, per la grande manodopera che c’è da fare. Un presepe di 70 centimetri, ben corredato, può costare intorno ai 180, 190 euro.

Cosa vogliamo dire alla gente per invogliarla a fare e a comprare il presepe?

Voglio rivolgermi anzitutto ai giovani. C’è  stato un tempo in cui non si vedevano molti giovani e coppie di giovani sposi, ma dopo la pandemia, la tendenza è cambiata, ho visto infatti più coppie di giovani sposi avvicinarsi ai presepi, e questo mi ha fatto un gran piacere. Invito tutti ma soprattutto le giovani coppie ad avvicinarsi al presepe, perché il presepe è come una finestra sul passato, rievoca i momenti in cui da bambini si aspettava il Natale con felice attesa, il presepe fa bene alla famiglia, e a me interessa che torni il senso della famiglia.

Alcune note su Aldo Vucai e sul presepe Napoletano

Aldo Vucai, durante l’intervista, mi ha anche confidato che sta aiutando tramite videochiamata, un ragazzo di Milano nella realizzazione di un presepe. Inoltre effettua consegne anche in ambito nazionale e internazionale, una consegna sull’isola di Malta è stata effettuata non molto tempo fa. Ha inoltre in cantiere un progetto per un corso di arte presepiale nella città di Parma.

Per noi Napoletani, il presepe non è un mero oggetto da esporre come una bomboniera di pregiato valore, ma è la rappresentazione stessa del nostro io Cristiano, che qui spesso si mescola a un ascetismo profano.

Il presepe per noi significa vivere continuamente la storia, come qualcosa che è sempre in movimento, e che attraversa le strade di Napoli. In quale altra città infatti si può rivivere la bellezza della nascita di Dio, se non a Napoli, che pure somiglia a Betlemme, per le sue antiche casette mai riparate, e a Gerusalemme, per i suoi calvari.

Breve approfondimento sul presepe Napoletano

Di seguito, tre figure emblematiche del presepe Napoletano. “I seguenti pastori non sono stati realizzati dal maestro Aldo Vucai”

La terza emblematica figura, riguarda i Zampognari: di solito un duo, che di Natale in Natale calca il palcoscenico della città di Napoli, lasciando un pezzo di storia e di magia in musica, ora in qualche casa, ora in qualche locale, sempre davanti a un presepe, intonando il: Tu scendi dalle stelle, canzone composta dal vescovo Napoletano: Sant’Alfonso Maria de Liguori. Anche i Zampognari fanno parte del presepe Napoletano, come pastori.

Ringraziamo Aldo Vucai, e gli auguriamo un ulteriore successo, che certamente merita.

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Ivan Tudisco
Ivan Tudisco è nato a Napoli nel 1980 dove attualmente vive. Nel 2007 ha esordito con una raccolta di poesie edita da una casa editrice Siciliana, seguiranno altre due raccolte, di cui l’ultima pubblicata nel 2021 con una editrice Romana: Rosabianca edizioni. Nel 2020 ha esordito con il suo primo romanzo: Gente di Pianura, in ebook. Una serie di racconti di genere vario, sono stati pubblicati su varie antologie nazionali tra il 2019 e il 2021, e una raccolta di favole, ha visto la sua pubblicazione nel 2021, ed è tuttora disponibile sul sito della casa editrice Ivvi. In Giugno 2022, sarà pubblicato un nuovo romanzo, con l’editrice Montag, collabora con QuiCampiFlegrei dal 2020. Tutti i libri di Ivan Tudisco sono disponibili nelle librerie online, quali: Mondadori storie, La Feltrinelli, Libro Co.

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