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Pompei. Il Tempo Ritrovato.

Ieri sera, nella splendida cornice del Teatro Mercadante di Napoli, la presentazione del libro di Massimo Osanna, direttore del Parco Archeologico di Pompei “Pompei. il Tempo Ritrovato. Le nuove scoperte“.

Con il direttore Osanna sono intervenuti Enzo D’Errico, direttore del Corriere del Mezzogiorno  e l’archeologo, Prof. Stefano De Caro.

Di fronte ad una sala gremita, Stefano De Caro, ex Direttore Generale delle Antichità al Ministero per i Beni e le Attività Culturali che, tra gli alti incarichi ha anche diretto per alcuni anni gli scavi di Pompei,  ha accompagnato la presentazione con un  lucido resoconto della storia degli Scavi di Pompei. dalle difficoltà della gestione, alla situazione attuale, alla sostenibilità, al futuro.

Nel libro un racconto che inizia a novembre 2010 quando a Pompei collassa uno degli edifici più celebri, la Schola Armaturarum.

I giornali di tutto il mondo gridarono a gran voce allo scandalo per la situazione di incuria in cui versava Pompei.

A distanza di dieci anni di un intenso e duro lavoro,  e grazie  al Grande Progetto Pompei, che ha permesso di mettere in sicurezza la maggior parte delle rovine, riprendere le indagini e la valorizzazione, Massimo Osanna, al secondo mandato da direttore generale del Parco Archeologico, ci racconta Pompei.

Racconta in queste pagine le nuove scoperte,  gli affreschi, come la celebre immagine di Leda e il cigno rinvenuta nel 2018, gli splendidi mosaici della Casa di Orione, le ricchissime domus rimaste sepolte fino a oggi e, ancora, pitture, graffiti, architetture che vengono qui presentati per la prima volta al grande pubblico.

Un libro “scientifico”, chiarisce l’autore, ma scritto con “un linguaggio divulgativo” , destinato agli specialisti e nello stesso tempo accessibile dal grande pubblico.

L’installazione di Liu Ruowang.

Intanto in Piazza Municipio, per raggiungere il teatro si passa tra un branco di cento lupi di ferro, tutti diversi, e in diverse pose, che avanzano dal mare verso Palazzo San Giacomo digrignando i denti.

Molta gente che sorride, cammina tra i lupi, si fa fotografare in groppa o accanto ad essi oppure resta seduta per ore ad ammirare le opere e la gente.

L’opera di Liu Ruowang, artista cinese, s’intitola “Wolves coming”, cioè “I lupi che arrivano”.

Rappresentano la natura che, con lo sguardo feroce dei lupi, ci ricorda che non ci stiamo comportando bene con il nostro pianeta, stiamo esagerando.

L’uomo toglie spazio alle altre specie, basta guardarsi intorno. Stiamo attenti, la natura si ribella.

La forza del messaggio mi ha molto emozionato.

Foto di Anna Abbate.

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Anna Abbate
Archeologa, consulente informatica e web design freelance. Nata a Napoli, si occupa dal 1971 di Information Tecnology dopo essersi formata alla IBM come Analista Programmatore. Dopo una vita vissuta nel futuro ha conseguito la Laurea Magistrale in Archeologia presso l’Università degli Studi “Suor Orsola Benincasa”. Divide il suo tempo tra la passione per l’informatica e la ricerca storica. Con alcuni amici archeologi ed antropologi ha fondato nel 2011 il “Gruppo Archeologico Kyme”, associazione di promozione sociale, della quale attualmente è presidente, organizzando giornate di valorizzazione e promozione del patrimonio storico-archeologico e delle tradizioni dedicate soprattutto alle scuole. Si occupa, in particolare di Napoli e del territorio flegreo. Ha pubblicato i libri "Da Apicio... a Scapece (Valtrend Editore, 2017), "Biancomangiare... il Medioevo in tavola" (Valtrend Editore, 2018).

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