Giovedì 20 luglio, alle ore 17,30 presso il Parco Monumentale di Baia, opening di NAT’ARTE 2023, la rassegna curata da Franco Riccardo che coniuga natura, archeologia e arte contemporanea, attraverso le opere di Michele Ciardiello, Lucia Gangheri, Laura Niola, Gerardo Di Fiore, Carmine Rezzuti e Francesca Volpe. Un evento accompagnato, in questa opening, da ‘Le Dee di Enea’, performance di Antonella Pagnotta e Mauro Francolini su testi di Mauro Francolino e opere di Antonella Pagnotta.
Nato nel 2021 da un’idea di Francesco Maisto, presidente dell’Ente Parco Regionale dei Campi Flegrei, NAT’ARTE 2023 prosegue nel suo percorso di ridefinizione dei Campi Flegrei, luoghi del millenario incanto, riaffermando il valore della natura, forza offesa e spesso distrutta da una società avida e cieca.
“Il progetto mira a stabilire un rapporto vero tra la missione del parco e il territorio – spiega il presidente Francesco Maisto – attraverso opere e azioni performative in totale armonia con le vestigia e la natura”.
Nel solco delle precedenti esperienze di Land Art nei Campi Flegrei, le nuove progettualità ne definiscono una consapevolezza di salvaguardia, che sta conducendo amministratori ed enti locali a tracciare la funzione sociale di questi luoghi”.
“La funzione sociale è alla base dell’arte contemporanea – sottolinea il curatore Franco Riccardo – e in questa nuova fase, che si apre con il post-pandemia, dovrà saper interpretare le istanze di una società in difficoltà, sottolineandone le proprie visioni e le proprie domande. Partecipazione e azione, verbo e immagine, poesia e lotta, estetica e retorica. In cima alle esigenze del nostro tempo vi è la capacità di saper interpretare i bisogni del territorio, che non può esistere senza l’attenzione e la dedizione dell’amore per la sua salvaguardia, rendendo alla collettività la fruizione in totale armonia tra la natura e l’arte”.
Franco Riccardo dal 2021 cura la installazioni all’interno del Parco Regionale dei Campi Flegrei, creando un percorso stabile all’interno della straordinaria cornice del Parco Monumentale di Baia, lembo di paesaggio, ricco sia dal punto di vista archeologico che naturalistico. La selvaggia macchia mediterranea si mescola a ordinati frutteti, distesi, come nella tradizione dei Campi Flegrei, sui ripidi pendii di ciò che resta di un cratere vulcanico. Qui gli artisti dialogano con la natura e l’ambiente realizzando opere che hanno profonde radici nel territorio in cui sono state create.
“Saper sognare un mondo giusto – conclude il curatore – coinvolge quanti hanno a cuore il proprio territorio e la propria storia, per definire con forza una nuova identità attenta ai cambiamenti climatici e alla sostenibilità quale stile di vita”.