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GUAIO DI NOTTE: IL NUOVO NOIR FIRMATO PATRIZIA RINALDI

Chi sono “la Signora” e “Andrea”? Una coppia sgangherata, un boccone amaro, un neo fastidioso, una cicatrice ricoperta di pustole. Assolutamente no, sono le voci di quelle anime, che per sventura, o meglio per un malevolo destino si ritrovano a corteggiare quello spiraglio di luce che appare all’orizzonte, per donare una speranza.

Singolare è la dedica che l’autrice, Patrizia Rinaldi, fonde sulla pagina non ancora esplorata di questo racconto nero: “A chi ha incontrato il dolore feroce, e non ne ha fatto una divinità. A due solitudini. Che si vanno a cercare. Agli scarti”.

Ebbene è proprio lì che si cela il vero valore di questo dramma narrato, sentirsi uno scarto, un residuo, la parte miserabile di sé. Sarà da questo frammento di vita che le due donne affronteranno un viaggio verso l’ignoto, un percorso a ostacoli che si rivelerà poi il seme di una rinascita emotiva profonda.

Due anime fragili uniranno gli sforzi comuni per raggiungere un nuovo assetto, nel precario equilibrio che dona la vita, così La Signora e Andrea, percorreranno strade parallele senza mai prendere fiato, fino a quando il respiro corto le obbligherà a fermarsi, incrociando le loro esistenze per ricostruire un domani insieme.

Un viaggio non programmato, sostiene le fila della prima parte della trama, entrambe le donne si annusano, si colorano, si studiano. Ognuna di loro finge un’identità diversa da ciò che appare, un gioco di specchi che centuplica la loro immagine, la deforma, la amplia, la rimpicciolisce e poi la getta in pasto alla realtà.

Nel rifugio prescelto, un resort, si troveranno per caso a essere impiegate come investigatrici, tre omicidi e nessun indizio, saranno alla base di quella stravagante alchimia che le renderà complici, e artefici di una risoluzione non semplice, non ovvia.

Dopo l’indiscusso successo della sovrintendente cieca Bianca Occhiuzzi, è alle prese con una coppia di detective originale e fuori da ogni schema, dal linguaggio che si adopera per enfatizzare manie e smanie.

Il noir napoletano sorge con nuovi interpreti sempre più spiazzanti, meno convenzionali, a tratti ironici e cinici, figli di quel sarcasmo popolare e intimo.

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Paola Iannelli
Docente di lingua e letteratura spagnola, ha iniziato a scrivere articoli in ambito accademico, ha svolto una tesi di dottorato sul noir partenopeo post moderno presso l’Università di Salamanca. Nel 2020 pubblica il suo primo noir con il titolo Il paradiso non ha un angolo retto con la casa editrice indipendente napoletana Homo Scrivens. Partecipa a vari blog letterari e scrive per un celebre sito dedito alla letteratura Thrillernord. Nel 2021 pubblica il sequel Amarga, che si candida come giallo finalista al concorso letterario Garfagnana in Giallo Barga noir. Nel 2023 riesce a vincere nel medesimo festival il premio per il racconto Al di là del giardino, nel contest Racconti all'ultimo minuto. Nel 2024 entra a far parte dell'Ordine dei giornalisti campani. Attualmente pubblica per Mursia Editore collana Giungla Gialla, ha pubblicato un noir Uno sguardo innocente, finalista al Garfagnina in Giallo sezione Giallo classico. Partecipa attivamente in convegni internazionali dedicati alla letteratura di genere, in particolare con Tenerife noir, noto festival che si tiene ogni anno nella capitale canaria.
http://www.paolaiannelli.it

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