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Studiosi napoletani alla Nasa per un esperimento nello spazio

In missione a Cape Canaveral per combattere l’osteoporosi. A condurre l’esperimento con la Nasa gli studiosi napoletani del Dipartimento di Biologia dell’Università Federico II di Napoli

Il progetto

Il progetto READI FP, completamente made in Italy nasce dalla collaborazione del Dipartimento di Biologia con la società ALI (Aerospace Laboratory for Innovative components), e punta a valutare le conseguenze sugli astronauti di una lunga permanenza nello spazio.  La navicella Dragon di SpaceX in partenza il 28 agosto (ore 3.37) porterà sulla stazione spaziale le strumentazioni necessarie per l’esperimento READI FP, con il quale verranno valutati gli effetti della microgravità e delle radiazioni spaziali sul differenziamento delle cellule ossee. Si tratta di un esperimento di biologia che permetterà di sconfiggere l’osteoporosi. Lo studio nello spazio sarà effettuato attraverso l’impiego di un bio collagene estratto dalle vinacce di Aglianico. Se le cellule risponderanno positivamente agli stimoli dovrebbe verificarsi un rallentamento dell’apoptosi, ossia della morte precoce delle cellule che costituiscono l’impalcatura scheletrica. L’analisi molecolare avanzata in condizioni di microgravità può rappresentare un innovativo modello di studio i cui risultati potrebbero contribuire ad aprire nuovi scenari nella comprensione, nella prevenzione e nel trattamento dell’osteoporosi non solo degli astronauti ma anche dei pazienti comuni.

Le biologhe e gli ingegneri

Tra le ricercatrici c’è la professoressa Tiziana Angrisano di Pozzuoli ma originaria di Torre Annunziata, la professoressa Angrisano lavora da otto anni come ricercatrice in Genetica presso il Dipartimento di Biologia dell’Università Federico II di Napoli dove si occupa di studi sul differenziamento di cellule staminali e meccanismi epigenetici. Tiziana Angrisano insieme alla professoressa Valeria Lucci sono attualmente coinvolte nel progetto READI FP (REducing Arthritis Dependent Inflammation First Phase), con a capo il professore Geppino Falco, presso la base spaziale Nasa di Cape Canaveral, Florida. Fanno parte del team gli ingegneri Fabio Peluso, Marco Miceli e Jacob Scoccimerra.

I partner

Il progetto ingegnerizzato dalla società Marscenter, nasce dal contratto tra la società consortile ALI – Aerospace Laboratory for Innovation – e la Nanoracks Europe, società europea del gruppo XO Markets Holdings Inc. insieme alla Nanoracks LLC (USA) e vede la collaborazione dell’azienda vinicola Mastroberardino che ha fornito le bucce d’uva, la Gold Collagen, azienda leader mondiale nella produzione di collagene, e la BCTrade.

ReADI FP rientra nelle attività previste dal progetto principale, anch’esso partenopeo, CA.DI.RA, CApsula DI Rientro Atmosferico, coordinato dalla società ALI e finanziato dalla Regione Campania nell’ambito del POR FESR CAMPANIA 2014/2020 – Asse Prioritario 1 “Ricerca e Innovazione”, che prevede la realizzazione di un prototipo di capsula spaziale in grado di rientrare dallo spazio grazie alla tecnologia proprietaria IRENE®, in partenariato con il Centro Italiano Ricerche Aerospaziali (CIRA) e la Space Factory, start-up di ALI.

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Redazione
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One thought on “Studiosi napoletani alla Nasa per un esperimento nello spazio

  1. È originaria di Torre Annunziata Tiziana Angrisano, ma vive da 14 anni a Pozzuoli, per un progetto completamente “made in Italy” che nasce dalla collaborazione tra il Dipartimento di Biologia dell’Università “Federico II”, la società ALI (Aerospace Laboratory for Innovative components) e MARSCENTER. Gli studi mirano a valutare le conseguenze sugli astronauti di una lunga permanenza nello spazio. Lo scopo dell’esperimento è quello di valutare gli effetti della microgravità e delle radiazioni spaziali sul differenziamento delle cellule ossee e prevede l’uso di metaboliti bioattivi e del collagene che potrebbero essere utilizzati per limitare la perdita della densità ossea, indotta dall’assenza di gravità. Potrebbe essere un primo passo per la prevenzione dell’osteoporosi e ad un’attività più ampia di ricerca tra Terra e Spazio.

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