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Aggiornamento bradisismo 29 Maggio

Il 20 Maggio nei Campi Flegrei si è avuto un intenso sciame sismico. Gli epicentri si sono concentrati nella zona di Pozzuoli – Solfatara e si è avuto un evento principale la cui intensità (Md 4.4 +-0.3) è stata la più elevata da quando sono possibili le valutazioni strumentali. Nella stessa sequenza sismica sono state registrate altre 4 scosse con Md superiore a 3; in tutto 169 terremoti con magnitudo non negativa in quasi 24 ore, con ipocentri prevalentemente ad una profondità di 2.5 Km circa . Non si è assistito ad una migrazione verso l’alto degli ipocentri. Tale sequenza ha scaricato globalmente una quantità di energia rilevante, la più elevata rispetto a crisi analoghe durante la fase bradisismica degli anni 80. Ciò è avvenuto con un sollevamento del suolo ad una velocità di 2 cm/mese, ben inferiore a quanto avveniva negli anni 80 quando era prossima ai 9- 10 cm/mese.

Il suddetto sciame sismico non si è verificato con un contemporaneo incremento della velocità di deformazione e neanche con variazioni significative di altri parametri continuamente monitorati. Ciò è stato prontamente segnalato attraverso le pagine di INGV Vulcani https://ingvvulcani.com/2024/05/21/campi-flegrei-sciame-sismico-del-20-maggio-2024/?utm_content=bufferaedb6&utm_medium=social&utm_source=facebook.com&utm_campaign=buffer&fbclid=IwZXh0bgNhZW0CMTEAAR1kHqhlowmWnnbCwcKmg7zfTUGO6lSbNvUALIzn17kZmHnIOmDkg1pmJLc_aem_ZmFrZWR1bW15MTZieXRlcw in cui (a sciame ancora in corso) se ne dava informazione. Ciò è confermato nell’ultimo bollettino settimanale relativo al periodo 20 – 26 Maggio, pubblicato il 28 Maggio.

Ecco il link per consultare e/o scaricare liberamente il documento:

https://www.ov.ingv.it/index.php/monitoraggio-e-infrastrutture/bollettini-tutti/settimanali-dei-campi-flegrei/anno-2024

Si evince che, dopo la suddetta crisi sismica, il suolo sembra avere una sostanziale pausa nel tasso di deformazione, anzi in base ad uno dei software di elaborazione, avrebbe avuto una momentanea discesa di circa 1 cm per poi riprendere il livello precedente. Questo comportamento sarebbe in accordo con una dinamica tensile legata ai suddetti terremoti, ma continua la spinta dal basso come è stato anche ben espresso in un post sui social dal Prof Luongo.

Giuseppe Luongo (Prof emerito di Geofisica e Vulcanologia della Federico II) accenna anche ai “meccanismi focali” dei terremoti, utili per approfondire la dinamica del suolo e che per i sismi nei Campi Flegrei è caratterizzata globalmente da attività di “faglie normali o distensive”. E’ presumibile che i dati sui meccanismi focali dei principali terremoti recenti saranno resi disponibili nel prossimo bollettino mensile che sarà pubblicato nei primi di Giugno.

I bollettini mensili sono consultabili:

https://www.ov.ingv.it/index.php/monitoraggio-e-infrastrutture/bollettini-tutti/mensili-dei-vulcani-della-campania/flegrei

Si fa presente che la velocità di deformazione, per brevi periodi, non segue un andamento lineare, anche in passato i dati preliminari hanno evidenziato periodi di bassa (o nulla) velocità ed altri di accelerazione. Si evidenzia ulteriormente che gli ultimi dati devono essere confermati in base alle effemeridi e saranno definitivi nelle prossime settimane. Il 25 Maggio si è avuta un’ulteriore sequenza sismica con 26 eventi di Md non negativa e con epicentri nella zona Solfatara, mentre il 22 Maggio è stato registrato un sisma isolato con epicentro nel golfo (Md 3.6+-0.3). Inoltre, nella settimana in corso si sono avuti altri piccoli eventi. Tutto ciò dimostra che la fase in atto è ancora attiva e necessita della massima attenzione.

I terremoti con epicentro nel golfo sono statisticamente meno frequenti (e talvolta leggermente più profondi) di quelli nella zona di Pozzuoli – Solfatara e aree limitrofe, tuttavia rilasciano spesso una discreta energia sismica. Ciò accadeva anche durante la crisi degli anni 82 -84.

L’attuale sismicità è in accordo con il modello prospettato dal Prof De Natale (ed altri) che già nel 2017 ipotizzava un incremento dei terremoti sia in frequenza che in magnitudo con il raggiungimento ed il superamento del massimo sollevamento avuto nel dicembre 1984.

(Nature Comunication – Progressive approach to eruption at Campi Flegrei caldera in southern Italy – Kilburn, De Natale, Carlino – 2017 )

(Tale livello è stato ormai superato di qualche decina di cm. nell’area di massima deformazione )

Appare inoltre evidente come la sismicità sia direttamente proporzionale alla velocità di sollevamento e che, quindi, fin quando il suolo continuerà a deformarsi, è plausibile che ci saranno nuovi eventi. E’ ben noto che allo stato attuale non è possibile prevedere il futuro accadimento dei terremoti.

Gli esperti dell’INGV hanno più volte dichiarato che la massima magnitudo attesa sia di circa 5 Md (magnitudo durata) comunque superiore a quanto avvenuto il 20 Maggio; le rocce sono incapaci di resistere a sollecitazioni di energia superiore. A tal riguardo il Prof Luongo, in una recente intervista, ha dichiarato che già negli anni 80 fece un calcolo analogo i cui risultati restituivamo una magnitudo massima di 4.4 circa.

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Pierluigi Musto
Pierluigi Musto nasce a Napoli il 27 luglio 1962, dopo il diploma di maturità al liceo scientifico si laurea in Scienze Geologiche e si abilita alla professione di Geologo. Si abilita all’insegnamento in Matematica alle scuole medie e in Geografia per gli istituti tecnici. Dal 2007 è docente in ruolo in matematica e scienze nella provincia di Napoli. E’ autore del sito www.campiflegrei.eu. E' autore del libro :" Elementi di Geologia dei Campi Flegrei e della Piana Campana" Da numerosi anni si interessa della promozione del territorio flegreo collaborando tra l’altro nell’organizzazione dell’evento ricorrente “Malazè”. Collabora con numerose associazioni locali nella didattica e divulgazione della geologia dei Campi Flegrei.
http://www.campiflegrei.eu

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