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Intervista a Tommaso Luongo, una delle voci più importanti dell’enologia campana

Impeccabile nella sua giacca blu con spilla tastevin sul bavero sinsitro e “scudetto” Ais Tommaso Luongo è una delle voci più importanti dell’enologia della Campania, eletto da pochi giorni e con voti mai visti prima presidente dell’Associazione Italiana Sommelier Campania (Ais).
Un ruolo importante che premia il suo impegno costante da Delegato Ais Napoli e Responsabile regionale della guida Vitae.

Ho conosciuto Tommaso un pò di anni fa, fuori regione, al Vinitaly, mi ero iscritta come associata sommelier Ais al suo seminario su “I vigneti storici ed eroici della Campania”. Fu un viaggio entusiasmante alla scoperta della storia millenaria dell’enologia della Campania, uno dei territori più importanti al mondo per la quantità e la varietà di vitigni antichi. Fu una narrazione scientifica e letteraria sui trenta secoli di storia del patrimonio ampelografico campano.

Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti. Si, perché con Tommaso Luongo abbiamo realizzato diversi eventi e degustazioni nei Campi Flegrei ed è rimasto nel cuore dei colleghi, degli studenti degli istituti alberghieri e di tutti partecipanti per la sua professionalità, la sua disponibilità e anche la sua eleganza.

Tommaso napoletano doc, classe ’69, come ti è nato l’amore per il vino e perché sei diventato un sommelier Ais?
È stato per me naturale seguire le orme paterne; ho sempre considerato quest’associazione una famiglia con cui condividere esperienze, emozioni e passione.


A quale vitigno campano ti senti più legato?
É veramente difficile scegliere un solo vitigno… La nostra Regione vanta uno straordinario patrimonio ampelografico e quindi, per par condicio, concedimi almeno una doppia scelta cromatica: una a bacca rossa e una a bacca bianca. Nella prima categoria scelgo il Piedirosso, croce e delizia per agronomi ed enologi: tante difficoltà in vigna con la sterilità basale delle gemme, e in cantina la necessità di far respirare per contrastare la produzione di deviazioni olfattive; insomma una storia complicata che nel bicchiere riesce a regalare invece carattere e sfrontatezza: uno “scugnizzo” con profumi di geranio, chiodi di garofano e una struttura gustativa che mette in sinergia succosa freschezza e tannini dal tocco gentile che accarezzano il palato.
Per la seconda categoria la mia scelta ricade sul Fiano, capace di esaltare e sublimare anche la più piccola differenza del contesto pedoclimatico: suoli, microclima, altimetrie ed esposizioni si riescono a leggere perfettamente grazie alla sua naturale sensibilità. Il naso è sempre elegante e profondo; in bocca si muove con aristocratica disinvoltura, irrorato da una acidità sottile che accompagna tutto lo sviluppo gustativo fino a distendersi in un finale salino.


Hai un ricordo legato a al vino, alla tua famiglia e al territorio che vuoi condividere con noi?
Tanti ricordi affollano la mia memoria: le prime gocce di Passito di Pantelleria e i sorsi “rubati” di Aglianico del Vulture, vino a cui mio padre, da buon lucano, era molto legato.

Un ricordo come già delegato Ais Napoli a cui sei particolarmente affezionato
Sul palco del Congresso Ais che si tenne a Milano nel 2015 per ricevere il premio Surgiva come Delegazione più innovativa d’Italia dalle mani del Presidente Antonello Maietta.

Nel tuo saggio nel libro “Procida. Gente, culture e cucina” dedicato ai vini di Procida si legge in anteprima la scoperta di un vitigno antico a Procida, vero?
Il Levante, che speriamo di contribuire come Ais Campania a rilanciare nei prossimi anni. Intanto stiamo lavorando, grazie a una proficua collaborazione con le istituzioni locali, alla nascita di un vigneto sull’isola di Procida, dedicato a questo vitigno misterioso. Ma mi fermo qui perché sennò rischio di spoilerare un progetto a cui teniamo veramente molto.


Ora come presidente della Campania Ais che progetto hai in serbo per il futuro
Formazione, Cultura, Comunicazione e Territorio: sono queste le aree di intervento su cui concentrerò la mia attenzione nei prossimi quattro anni del mio mandato.
Credo nella forza prorompente delle idee: un po’ di braccia e qualche mente pensante riescono a realizzare grandi progetti.
Pianterò semi per raccogliere frutti: un seme alla volta e un orizzonte temporale ben oltre il quadriennio 2022-2026. Mi considero di “passaggio”, il Presidente puó cambiare, ma è l’Associazione che resta e deve crescere, sempre e comunque.



Abbiamo organizzato insieme la rassegna “No limits wine e diving” portando per la prima volta a Napoli  i vini eroici vincitori del concorso Mondial Vins Extremes. Ripetiamo nel 2023 dando maggiore spazio alla viticultura eroica della Campania?

Mi sembra un’ottima idea… in Campania a proposito di viticoltura eroica abbiamo solo l’imbarazzo della scelta: i terrazzamenti a picco sul mare della Costa d’Amalfi e della Penisola Sorrentina, le alberate aversane che corrono verso il cielo raggiungendo i quindici metri d’altezza, i vigneti metropolitani della città di Napoli, la viticoltura di montagna delle zone interne di Irpinia e Sannio, le vigne ischitane abbarbicate sul monte Epomeo, e tantissime altre aree dove l’uomo diventa custode e presidio del territorio. Nel 2023 proveremo a dare spazio a tutte queste realtà della nostra Regione in cui l’uomo è diventato custode e presidio del territorio.

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Anna Russolillo
Napoletana, architetto specializzata in restauro dei monumenti alla Federico II di Napoli. Giornalista, collabora con il quotidiano “Il Roma”. Archeo e Archeologia Viva. Consulente della Regione Siciliana, Parco Archeologico di Himera, Solunto e Iato. Già consulente della Regione Campania, della Soprintendenza Architettonica di Napoli e della Diocesi di Pozzuoli. Ha master e attestati in archeologia e in archeologia subacquea. Già docente di scavo archeologico, rilievo archeologico e aerofotogrammetria. Subacquea con all’attivo numerosi master in archeologia subacquea. E’ fondatore e presidente dell' associazione Villaggio Letterario. Da sempre coinvolta per studio, per lavoro e per passione nel mondo del turismo, dell'arte e dell’archeologia, ama ideare, organizzare, coordinare e realizzare progetti ed eventi culturali, sociali, scientifici e turistici. La Campania e la Sicilia sono le sue due patrie. Questi i suoi siti: www.annarussolillo.it - www.villaggioletterario.it - www.marefest.it - www.trofeomaiorca.it - www.librofest.it - www.roccocoofest.it - www.nolimitswinediving.it
http://www.annarussolillo.it

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