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“Un vizietto napoletano”, torna Gianfranco Gallo all’Augusteo

“Nell’anno del Giubileo, il 2000, sentii di scrivere un lavoro ispirato a ‘La cage aux folles’, il testo del 1973 dal quale poi nel 1978 fu tratto il famoso film ‘Il Vizietto’. Cito le date perché oggi, a distanza di quasi cinquant’anni dal lavoro di Molinaro e a più di venti dal mio, le loro trame, il loro humus e le loro atmosfere sono diventate un vintage teatrale di inestimabile valore. Siamo nel mondo degli artisti gay en travesti, persone che vivevano una sessualità e una vita libera, senza problemi, in un’epoca in cui nemmeno si pensava di poter parlare di diritti, di matrimoni, di adozioni nell’ambito del mondo omosessuale, persone a volte imprigionate in un corpo a loro estraneo, altre volte potenti della loro cosciente ambiguità, ma sempre empatiche, estroverse, in superficie allegre”. 

Così, Gianfranco Gallo protagonista al Teatro Augusteo (Piazzetta Duca D’Aosta 263), “Un vizietto napoletano”, presenta il suo spettacolo musicale in calendario da venerdì 21 a domenica 30 gennaio. 

Il lavoro, prodotto da Prospet, è infatti scritto, musicato e diretto dallo stesso Gianfranco Gallo, che si è ispirato a “La cage aux folles”. 

Insieme a lui, sul palco della storica sala partenopea, Gianni Parisi, Gianluca Di Gennaro, con la partecipazione di Salvatore Misticone.

Ambientato nell’anno del Giubileo, “Un vizietto napoletano” approfondisce la tematica degli artisti gay en travesti quali persone comunque libere, in un periodo in cui l’accettazione di particolari status era alquanto difficile.

Le scene sono curate da Flaviano Barbarisi, i costumi da Anna Giordano e le musiche di scena da Vincenzo Sorrentino. Figurano nel cast pure Stefania Aluzzi, Lisa Imperatore, Gianluigi Esposito, Raffaele Parisi, Giosiano Felago, Nando Romano.  

Spiega l’autore: “Siamo chiaramente nella Commedia, per cui l’argomento dello scontro di due realtà apparentemente incompatibili è qui dipinto con l’acquerello, sotto il quale però ho cercato di far leggere, a chi voglia interessarsene, un più criptato messaggio”.

Lo spettacolo è “un tourbillon di situazioni comiche portate, spero con eleganza e puntualità, fino allo svolgimento finale. Un mix di personaggi, musiche ed esilaranti situazioni che sorprenderanno per la novità delle loro tinte. Ho cercato l’Umanità e non la caricatura fine a stessa, ho reso ridicolo l’imbarazzo della gente cosiddetta ‘comune’ e non il ‘diverso’, che nel mio spettacolo è l’unica vera realtà ammessa e consentita” – precisa Gallo.

La trama. Nel momento storico in cui la politica gestisce fondi per ristrutturazioni di strade e palazzi da inserire nei percorsi da offrire ai pellegrini, Butterfly, artista omosessuale, è proprietario insieme al suo compagno Antoine, del Banana Blu, storica casa del teatro ‘en travesti’ di Napoli, situato al Porto. Il locale è in crisi economica e si presenta fatiscente e bisognoso di urgente ristrutturazione. È invecchiata ormai la stessa protagonista e così pure i quattro travestiti del corpo di ballo. Tra i frequentatori del locale c’è Aristide, gay non dichiarato, che per questioni personali deve mantenere in pubblico la fama di etero: infatti, suo fratello, politico reazionario, è pubblicamente schierato contro ciò che rappresenta il ‘diverso’. Aristide vive grazie al suo supporto e, qui di, non può inimicarseli. Inoltre, ha scelto una ragazza da sposare, quale copertura alle sue tendenze. Ma, al Banana Blu giunge inaspettata una giovane dai modi spicci che cerca suo padre, mai conosciuto prima: la madre, in carcere, le ha detto nome e cognome del suo genitore, lo stesso nome e cognome di Butterfly, Andrea Michelini.

Partono da questo punto, una serie di rivelazioni e colpi di scena che coinvolgono lo spettatore, tenendolo ben vigile sui risvolti della storia che lo faranno sicuramente divertire ed anche riflettere.

Info: teatroaugusteo.it oppure tel 081414243

Ticket al botteghino o su shop.bigliettoveloce.it 

Teresa Lucianelli

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Redazione
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