Nel 1948 le autorità greche avviarono uno studio sulla Dieta Mediterranea: “la Rockefeller Foundation“ condusse un’indagine epidemiologica sullo stile alimentare della popolazione allo scopo di individuare delle strategie per migliorarne lo stato di salute.
I risultati documentarono che un maggior consumo di alimenti di origine vegetale e un basso apporto di alimenti di origine animale miglioravano le condizioni di salute delle popolazioni con questo tipo di abitudini, rispetto alla popolazione statunitense.
Queste differenze delle abitudini alimentari hanno avuto importanti ripercussioni sullo stato di salute umana e sulle sorti del pianeta, peccato che nessun ricercatore ci prestò attenzione.
Negli anni successivi negli Stati Uniti d’America, è stato documentato che le abitudini alimentari degli ultimi decenni hanno determinato un aumento di rischio di malattie quali, obesità, diabete, ipertensione, danni cardiovascolari e tumori.
Da questa osservazione, supportata da studi scientifici, ha avuto origine la piramide alimentare proprio negli Stati Uniti d’America, adottata poi come riferimento internazionale. L’obiettivo era di riassumere e semplificare le informazioni e le linee guida per un’alimentazione più corretta, orientando i consumi verso la prevenzione cardiovascolare.
La Piramide ha subito nel corso degli anni integrazioni e adattamenti necessari, come l’inserimento del concetto di Razione Mediterranea a conclusione del più grande studio epidemiologico mai condotto nel campo della nutrizione, i cui esiti hanno provato indiscutibilmente che nell’area mediterranea si vive meglio e più a lungo, da cui il nome piramide mediterranea.
Questo modello incoraggia al consumo di frutta e verdura di stagione, pane, cereali, legumi, olio extravergine di oliva e pesce, fino ad arrivare a raccomandazioni sullo stile di vita, cioè svolgere attività fisica tutti i giorni in risposta ad un crescente aumento di sedentarietà e di malattie relative.
A supporto della validità di questo modello è un ampio studio Europeo EPIC eseguito nell’arco di circa 9 anni, che ha valutato circa 400.000 soggetti adulti scelti a caso in varie fasce di età, l’EPIC ha dimostrato che seguire un alimentazione basata sulla Dieta Mediterranea determina una riduzione significativa del rischio di sviluppare un carcinoma gastrico e come la letteratura scientifica dimostri un impatto positivo della Dieta Mediterranea in tutte le fasce di età della vita.