
È sempre difficile parlare della propria terra, si corrono diversi rischi: esaltarla troppo come si fa quando si ama qualcuno, non essere obiettivi nel presentarla oppure non considerare alcuni aspetti salienti.
Pozzuoli è una terra contraddittoria, di infinita bellezza, di un raro magnetismo che ti porta ad esserne legato in maniera inspiegabile.
Il suo antico nome Dicearchia, segna il destino di un luogo dove le attese e le speranze non potevano essere disilluse.
Amata dagli imperatori Romani che ne avevano compreso la potenza ed al contempo la debolezza, Pozzuoli è stata da sempre destinata a pagare il prezzo per la sua anima ribelle, per il fuoco che la pervade e trova spazio nei meandri delle sue viscere.
Il visitatore che giunge in questa città dalle diverse sfumature, situata a pochi chilometri da Napoli, comprende da subito, che la vicinanza al capoluogo campano, non è affatto sinonimo di somiglianza con esso.
Pozzuoli non somiglia a nessuna realtà vicina, ha un suo idioma, sue tradizioni, sue radici, una sua gastronomia, un suo modo di affrontare il tempo. Talvolta esso sembra scorrere troppo veloce nei suoi vicoli, sul lungomare affollato, talvolta si dilata tra i gradini del suo Anfiteatro.
L’antica Puteoli ha molto da offrire, una ricchezza di luoghi, panorami che si perdono nel suo mare, e lasciano molti interrogativi irrisolti.