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In guardia, fellone!

Il 5 dicembre 2017, il presidente della Commissione Ambiente Ermete Realacci, in una interrogazione al Governo, aveva chiesto di “valutare l’opportunità di assumere le iniziative di competenza per avviare l’iter di proclamazione del 2020 come ‘l’anno delle manifestazioni dei cortei in costume, delle rievocazioni e dei giochi storici’ in Italia”.

Il governo, nella persona del sottosegretario al Mibact Ilaria Borletti Buitoni, ha risposto “la proposta dovrà essere valutata e decisa dal prossimo Governo”.

Anche il ministro Dario Franceschini ha dimostrato un certo interesse a favore di questa scelta: “Nella forte convinzione della straordinaria importanza che riveste il nostro patrimonio si comprende il senso della proposta di proclamare il 2020 anno delle manifestazioni dei cortei in costume, delle rievocazioni storiche e dei giochi storici, in analogia a quanto già effettuato per il 2018 proclamato anno del cibo e per il 2019 anno del turismo lento….. Cortei in costume, rievocazioni storiche e giochi storici, sono parte del nostro patrimonio storico-culturale, come riconosciuto, tra l’altro, anche dalla convenzione internazionale Unesco per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale”.

Anche il Codice dei Beni culturali  “assoggetta alle proprie disposizioni le espressioni di identità culturale collettiva contemplate dalla convenzione Unesco”.

Dopo questa premessa, allo scopo di dare maggior forza all’argomento che sto esaminando, riprendo il viaggio nel mondo della rievocazione storica, iniziato sabato 21 luglio con  l’intervista a Lucio Martino, direttore dell’Associazione “Società di danza” che studia il repertorio dei migliori maestri di ballo dell’800. Visualizza l’articolo:  “Permette questo ballo?”

Oggi parliamo di Livio Buonanno, ideatore del progetto Reenactment Society.

Il progetto è una realtà italiana che nasce dall’esperienza maturata in anni di attività, nel settore della rievocazione storica, da Livio Buonanno, senza scopo di lucro,  per promuovere, valorizzare e riscoprire tradizioni ed eventi storico culturali attraverso attività di ricostruzione storica basata sull’analisi delle fonti storiche e iconografiche.

Con le proprie forze e attraverso la collaborazione di molteplici realtà, coordina, organizza e partecipa a una serie di eventi dedicati a diversi periodi storici sia in territorio Nazionale che internazionale.

Tra i luoghi che hanno ospitato le loro ricostruzioni vi è Grecia, Inghilterra, Polonia, Svizzera, Danimarca e non solo.

Ultime attività sono state nell’area flegrea dove hanno riportato “in vita” le figure dei gladiatori, al Museo Archeologico Nazionale di Napoli hanno ricostruito le figure dei Longobardi e anche quelle dei gladiatori e, presso la Reggia di Carditello, hanno partecipato alle teatro-visite per la rivalutazione del territorio. Importante è anche il lato didattico rivolto alle scuole e non solo.

Dice Livio Buonanno: Abbiamo trattato periodi storici che vanno ricostruzione dei gladiatori dell’antica Roma proseguendo per Longobardi, Bizantini e Siculo-normanni, tutto il periodo medievale partendo da Federico II e  fino al periodo Aragonese. Con la collaborazione di realtà a noi vicine abbiamo ricostruzioni del periodo Borbonico e della Seconda Guerra Mondiale.

Ma il loro non è solo ricostruzione storica! Sono andati oltre, con il progetto Scherma Storica Napoli hanno approfondito anche le attività di combattimento, sempre sotto il profilo storico,  incontrandosi settimanalmente per studiare le tecniche esposte nella trattatistica.

Tutto questo ha permesso di comparire su riviste specializzate come Focus Storia.

La Reenactment Society, collabora da anni con il Gruppo Archeologico Kyme (con la riapertura dell’anfiteatro di Cuma), con il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, la partecipazione alla Borsa del Turismo Archeologico tenutasi a Paestum, rivalutazione del Maschio Angioino a Napoli, della Reggia di Caserta e della Reggia di Carditello.

Molte sono anche le partecipazioni a film e riprese video tra cui “In Guerra per Amore”, “Pazzi per la Storia” su History Channel, abbiamo anche partecipato a video di cantanti famosi come i The Clan o la cantante Noemi.

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Anna Abbate
Archeologa, consulente informatica e web design freelance. Nata a Napoli, si occupa dal 1971 di Information Tecnology dopo essersi formata alla IBM come Analista Programmatore. Dopo una vita vissuta nel futuro ha conseguito la Laurea Magistrale in Archeologia presso l’Università degli Studi “Suor Orsola Benincasa”. Divide il suo tempo tra la passione per l’informatica e la ricerca storica. Con alcuni amici archeologi ed antropologi ha fondato nel 2011 il “Gruppo Archeologico Kyme”, associazione di promozione sociale, della quale attualmente è presidente, organizzando giornate di valorizzazione e promozione del patrimonio storico-archeologico e delle tradizioni dedicate soprattutto alle scuole. Si occupa, in particolare di Napoli e del territorio flegreo. Ha pubblicato i libri "Da Apicio... a Scapece (Valtrend Editore, 2017), "Biancomangiare... il Medioevo in tavola" (Valtrend Editore, 2018).

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