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Parco Archeologico Sommerso di Baia

Oggi parliamo del Parco Archeologico Sommerso di Baia che rientra nel Parco Archeologico dei Campi Flegrei.

La linea di costa dei Campi Flegrei ha subito diverse trasformazioni per un fenomeno unico al mondo, il bradisismo, che nei secoli ha causato lo sprofondamento dell’antica fascia costiera.

Nel 1956, grazie a foto aeree scattate dal pilota militare Raimondo Bucher è stato evidenziato un complesso sommerso corrispondente al Portus Julius (antico porto di Puteoli) e ad un tratto della via Herculanea per un’area di circa 10 ettari dal limite meridionale del porto di Baia ed il molo di Lido Augusto.

Molti hanno raccontato questi luoghi sia con foto che con immagini.

Diversi documentari sono stati girati negli anni. Io vi propongo alcune belle immagini del cortometraggio “Underwater Neapolitan Dream” per la Regia di Salvatore Polizzi, prodotto da Maria Giovanna Villari (Le 4 Pareti) in collaborazione con PensareFare dove sono visibili i mosaici della “Villa a Protiro”,  le statue del “Ninfeo Imperiale” e le attività vulcaniche sommerse della “secca delle Fumose”.

Il 7 agosto 2002 viene istituito il parco archeologico sommerso di Baia equiparato ad area marina protetta affidata alla soprintendenza per i beni archeologici di napoli e caserta.
Da allora molto è stato fatto. Migliaia di visitatori godono lo spettacolo dei fondali di Baia  in snorkeling,  a bordo del battello Cymba, con il fondo trasparente che facendo immersioni guidati dalle guida ambientali dei diving che operano sul territorio.

Di recente la casa editrice Valtrend  ha pubblicato “The Underwater Archaeology Park of Baia” la prima guida ai fondali del Parco Archeologico Sommerso di Baia a cura di Enzo Maione, guida subacquea autorizzata,  con le bellissime foto di Pasquale Vassallo con l’intento di “accompagnare il lettore in un viaggio emozionale nella città sommersa di Baia in cui la storia, l’archeologia e le caratteristiche biologiche dei Campi Flegrei fanno da cornice ad un’Area Marina Protetta di inestimabile valore” (parole dell’autore).

Il parco archeologico sommerso di Baia nella sua bellezza ed unicità è la punta di diamante dei Campi Flegrei, grazie a tutti coloro che da anni si impegnano per la valorizzazione e la promozione di questo sito.

 

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Anna Abbate
Archeologa, consulente informatica e web design freelance. Nata a Napoli, si occupa dal 1971 di Information Tecnology dopo essersi formata alla IBM come Analista Programmatore. Dopo una vita vissuta nel futuro ha conseguito la Laurea Magistrale in Archeologia presso l’Università degli Studi “Suor Orsola Benincasa”. Divide il suo tempo tra la passione per l’informatica e la ricerca storica. Con alcuni amici archeologi ed antropologi ha fondato nel 2011 il “Gruppo Archeologico Kyme”, associazione di promozione sociale, della quale attualmente è presidente, organizzando giornate di valorizzazione e promozione del patrimonio storico-archeologico e delle tradizioni dedicate soprattutto alle scuole. Si occupa, in particolare di Napoli e del territorio flegreo. Ha pubblicato i libri "Da Apicio... a Scapece (Valtrend Editore, 2017), "Biancomangiare... il Medioevo in tavola" (Valtrend Editore, 2018).

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