
Esempi degli Alburni e dell’ area dell’alta valle del Sele
L’Appennino centro meridionale è una porzione significativa della catena che prende origine dall’attività geodinamica che sta portando all’apertura di un nuovo oceano: il Tirreno. Le spinte verso est stanno innalzando e spingendo la catena appenninica verso est, originando tra l’altro una sismicità (di origine tettonica) L’area del basso salernitano si inserisce in questo contesto con una litologia di origine sedimentaria, le rocce carbonatiche in bella vista. Si tratta della testimonianza del periodo Mesozoico (o Secondario) quando nell’area insisteva un grosso oceano denominato Tetide. Ambienti marini a bassa profondità in grado di creare strutture coralline, erano intercalati a bacini più profondi, talvolta in aree limitate si potevano individuare terre emerse. Le rocce carbonatiche facilmente inglobano le falde idriche magari limitate da litologie impermeabili a formare dei bacini di approvvigionamento. Il massiccio degli Alburni è un esempio tangibile di grossa struttura carbonatica in luoghi dove sorgono paesini accattivanti per vari aspetti. Serre, Controne, Castelcivita, Ottati, S. Angelo a Fasanella, sono luoghi da visitare sia per le loro caratteristiche naturalistiche che per quelle antropologiche. La geologia dell’area è osservabile già lungo il percorso da Serre verso Ottati con diversi affioramenti ed anche scorci con in bella vista il massiccio nella sua maestosità. Gli Alburni sono caratteristici per il fenomeno del Carsismo con grotte quali “Castelcivita” più conosciuta e “S. Michele a S.Angelo a Fasanella”meno conosciuta. Quest’ultima è patrimonio dell’UNESCO. E’ utilizzata anche come luogo di culto Cattolico ed è comunque visitabile anche solo per turismo. E’ sovrastata da una parete carbonatica con le sue caratteristiche fratturazioni determinate dall’acqua che si incunea nella roccia, fratturandola gradualmente. Il microclima all’interno delle grotte carsiche si presenta sempre costante per sua natura. Le stalattiti e le stalagmiti sono concrezioni che modellano naturalmente le grotte, le prime dall’alto verso il basso, le seconde dal basso verso l’alto, a volte si incontrano in un “bacio eterno”. Quest’area è arricchita da diversi corsi d’acqua alimentati da varie sorgenti. Essi tendono a scavare nelle rocce, incisioni e valli più o meno ampie. Uno dei fiumi più importanti è certamente il Calore in cui si innestano affluenti tra cui il Fasanella da cui prende il nome il paese di S.Angelo a Fasanella (dal greco Phasis) (un suo affluente destro) E’ un torrente con una discreta portata, caratterizzato da acque limpide e fredde che in taluni luoghi formano delle piscine naturali dove potersi bagnare (ed eventualmente immergere) Da vedere sono le cosiddette cascate dell’Auso originate da un salto morfologico di circa 8 metri (un inciampo) che il Fasanella sviluppa lungo il suo percorso nel territorio del comune omonimo.

Auso è il participio passato di Ausare. Con questa denominazione si produce un vino rosso IGP locale.
Da S.Angelo a Fasanella dal lato opposto rispetto a Ottati si raggiunge prima Corleto Monforte , successivamente Roscigno, un borgo che attualmente conta qualche centinaio di abitanti. Roscigno si caratterizza perché suddiviso in una parte “vecchia” completamente abbandonata ed un’altra “nuova”, attualmente abitata. L’abbandono di “Roscigno Vecchia” oggi patrimonio dell’UNESCO, si è reso necessario all’inizio del secolo scorso a causa di frane e smottamenti in un terreno non più carbonatico bensì argilloso con caratteristiche geologico – tecniche tali da poter innescare fenomeni di questo tipo potenzialmente pericolosi. Roscigno è anche chiamata “il paese che cammina”. In questo caso l’acqua, che ha permesso inizialmente l’aggregazione, ha determinato quelle condizioni per l’abbandono forzato del territorio e lo spostamento in un’area più solida e stabile. (Roscigno Nuova)
Allontanandoci dal massiccio degli Alburni possiamo entrare nell’alta valle di un altro fiume: il Sele. Siamo nella zona di Contursi dove nuovamente l’acqua si rende protagonista determinando il fenomeno particolare del termalismo, sia pur ben differente da quanto avviene nell’area flegrea, Ischia e Vesuviano. Le sorgenti termali a volte captano acque più fredde altre volte più calde differenziando gli stabilimenti termali presenti nell’area tra Contursi Terme e Oliveto Citra.

Questo termalismo è meno ricco di gas Radon rispetto a quanto avviene in aree vulcaniche pertanto è adatto alla fruizione anche dei bambini.

Sia il massiccio degli Alburni che la zona dell’alta valle del Sele hanno fortemente risentito del terremoto del 23 Novembre 1980 con notevoli problemi in un’area altamente sismica.