Il Rione Terra di Pozzuoli torna al centro del dibattito pubblico per una giornata di memoria dal titolo emblematico: “Rione Terra 54 anni dopo”.
L’evento, moderato da Rosario Scavetta, Presidente della Pro Loco Puteoli, ha visto la partecipazione di note personalità legate a vario titolo al Rione. L’incontro tenutosi nella sala del palazzo Migliaresi nella giornata di sabato 2 marzo 2024, è stato organizzato in partenariato con le Associazioni Pro Loco Puteoli, Lux in Fabula e Dialogos Comunicazione, col patrocinio morale del Comune di Pozzuoli.
Sono intervenuti Ilaria Graziano Lentini (Vicepresidente Pro Loco Puteoli), Claudio Correale (Presidente Lux in Fabula), Eleonora Puntillo (Giornalista e Scrittrice), Antonio Isabettini (Maestro d’Arte) e Maurizio Erto (Professore e Scrittore).
L’incontro ha rappresentato un’occasione per ripercorrere la storia del Rione Terra, dalle sue origini all’evacuazione del 1970, con la visione di moltissimi filmati dell’epoca appartenenti all’archivio dell’associazione Lux in Fabula. Sono state ricostruite le varie fasi che hanno portato all’evacuazione dell’intera popolazione residente da generazioni sulla famosa e storica rocca, che ha rappresentato il centro vitale della città di Pozzuoli per tantissimi anni.
Nel 1970, il Rione Terra fu sgomberato a causa del bradisismo, un fenomeno di sollevamento e abbassamento del suolo che interessa l’area flegrea. Successivamente allo sgombero il Rione spopolato, ha subito un continuo depauperamento e saccheggio per anni delle sue opere artistico/storiche e, con Il terremoto del 1980, che danneggiò ulteriormente il quartiere, fu deciso la chiusura al pubblico per molti anni.
Durante l’incontro e con i vari relatori, sono state rappresentate le varie realtà e le possibili e controverse ragioni che hanno determinato l’evento, quello dell’evacuazione della popolazione residente, nelle modalità che la storia ci ricorda in toni drammatici, essendo stata organizzata e messa in atto come un vero e proprio blitz terroristico dalla allora classe politica, con il supporto e lo schieramento di forze dell’ordine in presenza massiccia.
La drammaticità di quei giorni, ha avuto come esito immediato il dissolversi di una intera città con la popolazione messa allo sbando senza un piano organizzato a supporto. Con la riscoperta archeologica sottostante, l’intero rione è stato per lungo tempo oggetto di restauro e riqualificazione, insieme al complesso sistema di gallerie che costituiscono l’attuale percorso archeologico.
Questo ha determinato nel corso dei decenni successivi, che l’intera città di Pozzuoli, diventasse un luogo preda per tutti i vari personaggi (politici e non) che nel corso degli anni, si sono arricchiti con la speculazione edilizia.
Riaperto al pubblico nell’anno 2014, il sito è stato per molti anni in fase di ristrutturazione. Sono aperte al pubblico solo alcune aree esterne (vicoli e belvedere panoramico), il Duomo, il Museo Diocesano ed il parco archeologico.
La rinascita del Rione Terra non può essere che un impegno collettivo, che coinvolga le istituzioni, la cittadinanza e tutti gli attori che a vario titolo possono contribuire al suo sviluppo. L’incontro ha acceso un faro sulla necessità di un piano di riqualificazione, che tenga conto delle diverse esigenze e valorizzi le peculiarità di questo luogo unico al mondo.
Il Rione Terra ha il potenziale per diventare un polo di attrazione turistica e culturale, un luogo di incontro e di scambio, un laboratorio di innovazione e di sperimentazione.
Solo attraverso un impegno comune questo luogo simbolo di Pozzuoli, potrà finalmente rivivere e guardare al futuro con rinnovata speranza.
Rione Terra: non solo un luogo da ricordare, ma un futuro da costruire insieme.