Il mitico Enea fondatore della città di Roma e della stirpe romana in un testo illustrato da Bruno Agolini e versi, in italiano e inglese, di Maria Teresa Moccia di Fraia.
La presentazione venerdì 28 luglio a Procida.
“Sono il pio Enea, noto per fama oltre i cieli, e con la flotta mi porto appresso i Penati scampati al nemico. Cerco la patria Italia e gli avi miei, nati dal sommo Giove.“ scriveva Virgilio nell’Eneide.
Enea era turco, era nato nella città di Dardania fondata da Dardano, figlio di Zeus. Secondo il mito, il padre Anchise, della stirpe di Dardano, stava pascolando il bestiame quando la dea della beltà Afrodite lo vide e si innamorò di lui: nacque Enea. In gioventù il coraggioso Enea, principe dei Dardani, sorpreso nella città di Troia dall’attacco dei Greci, fuggì in mezzo alle fiamme con il vecchio padre Anchise sulle spalle, il figlioletto Ascanio per la mano e la moglie Creusa che si disperse poi durante il viaggio. La meta designata dal Fato era il Lazio e dal troiano Enea ebbe origine Roma e la stirpe romana.
Dedicato all’Eneide, una delle più grandi opere della letteratura latina, è il recente volume di Bruno Agolini e Maria Teresa Moccia Di Fraia dal titolo “Sulla Rotta di Enea. Da Antandros alla foce del Tevere” edito da Valtrend che sarà presentato il 28 luglio alle ore 19.00 presso la Coffee House di Scotto Capodanno in via Principe Umberto 71.
Il volume, nella veste di un catalogo d’arte, nasce da un progetto legato all’Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa “Rotta di Enea”, per la diffusione del percorso di viaggio che si ispira alla narrazione virgiliana, toccando cinque nazioni (Turchia, Albania, Grecia, Tunisia e Italia) e 25 tappe di cui sette siti Unesco.
Un libro che ripropone la rilettura di una serie di episodi dell’Eneide attraverso le tavole di Bruno Agolini e il commento lirico di Maria Teresa Moccia Di Fraia, a testimonianza di come il mito, ricco di simboli e di valori mai passati di moda, possa riproporsi ancora oggi favorendo interpretazioni nuove e nuovi spunti di riflessione.
La presentazione, organizzata dalla Accademia dei Campi Flegrei, in collaborazione e in rete con le Biblioteche Don Michele Ambrosino di Procida, l’Antoniana di Ischia, la Plinio il Vecchio di Bacoli, si inserisce nell’ambito della rassegna “I venerdì letterari”, curati da Maria Capodanno, già assessora a Procida e promotrice culturale.
Per i saluti istituzionali ci saranno Michele Assante del Leccese, Delegato alla Cultura del Comune di Procida, e Rino D’Orio, Presidente della Fiera del Libro di Procida.
Interverranno con gli autori Gea Palumbo, Presidente dell’Accademia dei Campi Flegrei, e Iaia del Marco, Docente di lingua e letteratura portoghese all’Università Suor Orsola Benincasa.
Concluderanno la serata le Lectrices in fabula Franca Maria De Cicco e Barbara Festa, interpretando alcuni dei frammenti poetici tratti dal testo.
