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La professoressa Palmira Fazio e il progetto di educazione ambientale alla “Gadda” di Quarto | Gli articoli di Vincenzo Giarritiello

Laureata in geologia, insegnante di scienze e matematica alla scuola media dell’Istituto Comprensivo “Gadda” di Quarto, la professoressa Palmira Fazio da anni integra i programmi didattici ministeriali con progetti e attività scolastiche su tematiche ambientali ed ecologiche al fine di formare “cittadini corretti e consapevoli” . Nell’intervista la docente ci parla di alcune attività che sta realizzando in collaborazione con: “Federazione dei Maestri del Lavoro”, Protezione Civile, INGV e patrocinio del comune di Quarto.

Professoressa, il progetto che sta sviluppando riguarda essenzialmente l’ecologia o si estende a un contesto più ampio?

“Le attività rientrano in un contesto educativo più ampio che tende a sensibilizzare gli alunni ad adottare comportamenti corretti a tutela dell’ambiente. Con il patrocinio del Comune di Quarto, la nostra scuola ha aderito al progetto SERR, promuovendo tra gli studenti la raccolta differenziata. Con la “Federazione Nazionale Maestri del Lavoro”, da svariati anni organizzo dei seminari su “ambiente e inquinamento e sulle fonti di energia”.

È il primo anno che propone questo progetto?

“No, saranno almeno sette anni che si ripete il progetto “Insieme con la coscienza del futuro” il cui scopo non è solo quello di fornire conoscenze su temi ambientali, ma anche di offrire ai ragazzi un’esperienza di apprendimento diversa dalla lezione frontale della propria insegnante con professionisti attualmente in pensione insigniti di un’importante onorificenza dal Presidente della Repubblica. .

La partecipazione costruttiva ai progetti influisce sul giudizio finale dell’allievo?

“Sì, è un’esperienza utile a trecentosessanta gradi”.

Dunque lei questo progetto lo fa rientrare in una sorta di educazione civica…

“Civica e ambientale, sì!”

Chi sono i suoi collaboratori?

“Con me collaborano tutti i colleghi in quanto si tratta di tematiche trasversali”.

Negli anni precedenti ha affrontato sempre lo stesso tema?

Sì, è un progetto che rivolgo ai ragazzi di terza media, anche perché si pone come argomento di esame”.

Come rispondono i ragazzi?

“Tutti partecipano con entusiasmo e curiosità. Per motivarli ulteriormente e per avere un feedback dell’attività svolta, chiedo loro di stilare una relazione, commentando l’esperienza, che successivamente pubblico sul sito della scuola. .

Lei da quanti anni insegna?

Circa dieci”.

Per quanto la riguarda ritiene che la realizzazione dei progetti l’abbiano aiutata a crescere a livello professionale?

Assolutamente sì! Tenga presente che grazie a questi progetti ho potuto abbinare al mio lavoro di insegnante la mia vecchia professione di geologo”.

Qual è la risposta dei genitori a queste attività?

Sono molto contenti. Consideri che causa covid, quest’anno le attività sono state svolte in smart working. Nonostante ciò, ho riscontrato un entusiasmo non solo negli alunni, ma anche nei maestri del lavoro i quali, coadiuvati dal Console Onorario ing. Caroppo, hanno accettato di affrontare questa sfida tecnologica pur di realizzarlo”.

Per quanto riguarda la Campania, il tema ecologia richiama alla mente il dramma della terra dei fuochi. È una realtà che affrontate?

Certamente! I ragazzi sono informatissimi su questo problema, in classe ne abbiamo parlato spesso, leggendo anche Saviano che sul tema ha scritto tanto”.

Lei ha due figlie coetanee dei suoi alunni: quando realizza questi progetti, ne parla anche con loro, cercando di coinvolgerle?

Più che coinvolgerle, cerco di informarle su quel che sto facendo, sperando che assimilino il messaggio al pari dei miei alunni”.

Per il prossimo anno ha già in mente un nuovo progetto o presenterà sempre questo?

“Io ho in corso tanti progetti riguardanti l’ecologia e l’educazione ambientale”.

Le autorità vi sono vicine in ciò che fate?

Il comune di Quarto ci ha appoggiato senza alcun problema: sia l’Assessore Martusciello che il sindaco ci sono stati molto vicini, così come la polizia municipale. Davvero abbiamo riscontrato da parte delle autorità una sensibilità al tema e al progetto che ci hanno incentivati ad andare avanti. Inoltre porto avanti anche un progetto inerente il rischio sismico cui è soggetto il territorio flegreo”.

Come si chiama?

EDURISK, vi collaborano la Protezione Civile e l’Istituto di Geofisica e Vulcanologia. Anche in questo caso il progetto prevede la formazione degli insegnanti e poi l’attività con gli alunni. Lo scorso anno, prima della grande prova di evacuazione, i ragazzi, grazie alla collaborazione del Comune, organizzarono degli infopoint dove informavano i cittadini sulle modalità dell’evacuazione e sul rischio sismico del territorio. Quest’anno ripeteremo l’esperienza, ma sul terremoto che quarant’anni fa distrusse l’Irpinia”.

A marzo di quest’anno si sono celebrati i cinquant’anni dell’evacuazione del Rione Terra: a riguardo avevate organizzato qualcosa?

Non proprio, non essendo Quarto direttamente interessata al fenomeno del bradisismo che nello specifico riguarda Pozzuoli. Tuttavia abbiamo visto dei filmati e letto diversi articoli sull’argomento. L’obiettivo dei miei progetti è finalizzato a creare cittadini consapevoli!

Per lei cosa rappresenta insegnare?

“Per quanto mi riguarda, lo considero il lavoro più bello che c’è! Prima di insegnare ho svolto tante altre professioni. Tuttavia, forse perché l’insegnamento è coinciso con la maternità, insegnare lo sento come il donare agli altri qualcosa!

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Vincenzo Giarritiello
Nato a Napoli, ma da oltre vent’anni residente a Pozzuoli, Vincenzo Giarritiello alterna all’attività di scrittore quella di giornalista per passione. Nel 1997 ha pubblicato “L’ultima notte e altri racconti” e nel 1999 “La scelta”. Nel 2017 ha ristampato “La scelta” e nel 2018 ha pubblicato il romanzo breve “Signature rerum” ambientato nei Campi Flegrei. Nel 2019 ha stampato “Le mie ragazze rom scrivono” e “Raggiolo uno scorsio di paradiso in terra”. Nel 2020 ha editato la raccolta di racconti “L’uomo che realizzava i sogni”. Ha pubblicato con le Edizioni Helicon il romanzo “Il ragazzo che danzò con il mare”. Ha collaborato con le riviste online “Giornalewolf.it” e “Comunicare Senza Frontiere”; con quelle cartacee “Memo”, “Il Bollettino Flegreo”, “Napoli Più”, “La Torre”. Fino al 2008 ha coordinato laboratori di scrittura creativa per ragazzi a Pozzuoli e all’Istituto Penitenziario Minorile di Nisida. Attualmente collabora con l’associazione culturale Lux in Fabula con cui ha ideato la manifestazione “Quattro chiacchiere con l’autore”. Nel 2005 ha attivato il blog “La Voce di Kayfa” e nel 2017 “La Voce di Kayfa 2.0”. Dal 2019 è attivo il suo sito www.vincenzogiarritiello.it
http://www.vincenzogiarritiello.it

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