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Quando il vino di don Ciccio salvò il Castello di Baia

Ci sono storie minori che sono da esempio alle generazioni future. Eppure proprio questi racconti sono dimenticate dalla grande storia. Per rendere viva la memoria è necessario rievocarle. Ma non è semplice.

Una di queste storie è stata raccontata da uno dei nipoti del protagonista e qualche anno fa è stata riproposta in un’iniziativa – Malazè – proprio nel luogo in cui si svolsero i fatti: il Castello Aragonese di Baia

Un intero paragrafo di “Bacoli in pace e in guerra” di Gianni Race è dedicato all’aneddoto. Francesco Lillini era il guardiano del Castello in che nel settembre del 1943 venne occupato dai tedeschi nell’estremo tentativo di difendersi dalla avanzata degli Alleati. Il Castello nel corso dei secoli ha sempre rappresentato una roccaforte che ha garantito ai detentori un buon livello di difesa. Il controllo della batteria antiaerea era strategico anche per proteggere la ritirata. Tuttavia la contraerea era in mano agli italiani che non avevano intenzione di lasciarla agli ex alleati. Fu allora che i soldati della divisione corazzata “Hermann Göring” reduci dalla disfatta in nord Africa, pensarono di far saltare tutto in aria. E pensarono di far esplodere la polveriera del Castello.

Come racconteranno in tanti, uno dei motivi per cui fu scongiurata l’esplosione della polveriera fu il rapporto di amicizia che don Ciccio era riuscito a stabilire con i tedeschi; gli ufficiali avevano avuto modo di assaggiare in molte occasioni il vino di Bacoli che don Ciccio offriva loro. Fu anche per questo che i nazisti alla fine decisero di mettere fuori uso la contraerea ma lasciarono perdere la polveriera. Nel frattempo i militari italiani presenti nella struttura pensarono di rendere innocue le bombe in essa conservate nel caso di un ripensamento dei tedeschi.

La storia di Ciccio Lillini è stata raccontata in una piece teatrale “Don Ciccillo e il castello salvato” scritta dall’attore e commediografo Arturo Delogu. Il racconto è stato portato in scena dagli attori Luisa Perfetto, dallo stesso Delogu e da Marco Multari dell’associazione Artemide. L’evento si è svolto nella piazza d’armi del Castello nell’ambito della edizione 2018 di Malazè.

Il Castello Aragonese di Baia, frazione di Bacoli, fu costruito a fine del ‘400. Sorge su una villa Romana che forse appartenne a Giulio Cesare. Nel corso dei secoli non è stata solo una roccaforte militare ma anche carcere militare e, fino al 1975, orfanotrofio. Ora è sede del Museo Archeologico dei Campi Flegrei.

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Ciro Biondi
Giornalista, scrive prevalentemente di attualità, sociale, cultura, turismo e ambiente. E' responsabile dell'Ufficio Comunicazione della Caritas Diocesana di Pozzuoli. Ha collaborato con quotidiani e periodici. E’ specializzato in comunicazione sociale e istituzionale. Si è occupato di uffici stampa ed è presidente dell'associazione di promozione sociale Dialogos. Con le scuole e le associazioni promuove incontri su legalità, volontariato, solidarietà tra i popoli, dialogo tra le religioni e storia. E' laureato in Lettere con una tesi in Storia Medievale. E' docente di scuola statale secondaria di secondo grado. Ha ottenuto vari riconoscimenti per l'attività giornalistica. Per il suo impegno sociale, culturale e professionale nel 2013 il Capo dello Stato lo ha insignito dell'onorificenza di cavaliere della Repubblica.
http://www.cirobiondi.it

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