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Procida, il borgo di Terra Murata | I luoghi dell’amore in Campania

Nessun luogo visitato ci abbandona per sempre, resta dentro di noi e ci lascia un pezzettino di se.

Si tramuta in un ricordo, in una sensazione, in un profumo, in un battito più forte, porta via qualcosa di noi anche se spesso non ce ne accorgiamo, è uno scambio talvolta equo, talvolta ciò che ci lascia è di gran lunga superiore a ciò che lasciamo.

Quando si giunge al piccolo borgo di Terra Murata a Procida, primo nucleo abitativo della isola, si percepisce l’essenza di un luogo dalle radici millenarie, un cuore antico, circondato da mura cinquecentesche che ne proteggono l’originale bellezza.

L’Abbazia di San Michele Arcangelo si offre al visitatore imponente, a picco sul mare, frutto di diverse stratificazioni architettoniche, di corsi e ricorsi storici.

Monastero benedettino medievale, oggi è uno dei simboli della isola, importante testimonianza della fede procidana, intreccio di mare e di venti.

Lungo le scale che portano ai livelli sotterranei, una piccola finestra attira l’attenzione del visitatore, gli apre un mondo infinito di azzurro, di sole ed immaginazione.

La finestra simbolo di apertura, che sia essa reale o metaforica, è la caratteristica di un altro luogo del borgo di Terra Murata, l’ex carcere, quasi un ossimoro, un luogo di chiusura forzata che obbligava i detenuti a godere di un panorama meraviglioso.

Costruito nel ‘500 dai D’Avalos, governatori della isola, divenne dapprima Palazzo reale, scuola militare ed in seguito luogo di detenzione.

È proprio qui, nei meandri di un luogo storico,  che si comprende appieno il potere persuasivo dell’isola, quasi come un sortilegio malinconico, che ricorda l’incapacità di Arturo, protagonista del romanzo di Elsa Morante, di abbandonare la sua terra, di lasciarla alle spalle in maniera definitiva.

E come Ulisse che non voleva cedere al canto lusinghiero delle sirene, anche Arturo si volta per ingannare se stesso, per far finta che l’isola non  fosse alle sue spalle, che fosse solo una illusione, che si perdesse tra i flutti del mare, destinata così a scomparire per sempre.

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Simona Nadalin Zanon
Laurea magistrale in Lettere Moderne, guida turistica della Regione Campania, lavora in un'agenzia marittima napoletana. Si occupa di incoming, di tours e transfer nell'ambito del territorio campano.

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