Quindi una colonia Greca dall’ Eubea, approdò sull’isola di Pithecusa, l’ odierna Ischia, nell’ ottavo secolo a.C.
Com’ erano solito fare, i Greci cercavano sempre un luogo ameno dove vivere, così giunsero dapprima sull’isola dell’ attuale Ischia, per poi giungere sulla terra ferma, sempre nell’ ottavo secolo a.C. fondando Cuma, il primo insediamento Greco d’ Occidente.
I coloni trasferirono nella nuova polis di Cuma, tutte le loro usanze cultuali e tradizionali, come l’ oracolo di Apollo. La Sibilla era un punto fermo per la comunità, essa veniva consultata prima di ogni decisione, sia essa riguardante l’ambito sociale, lavorativo, oppure se fosse opportuno affrontare un viaggio per creare una nuova polis. Si narra che i Greci giunsero sulle coste Campane, proprio ispirati dalla Sibilla. Il sito si trova nell’ area puteolana.
Le lotte intestine con i popoli nemici, erano una costante, e i Greci, ora Cumani, si spostarono in un altro luogo, non molto distante da Cuma, fondando la città di Partenope, nel punto in cui oggi possiamo vedere il Castel dell’ ovo.
Proprio sull’isolotto di Megaride, dove sorgerà poi il Castel dell’ ovo, si celebrava il culto alla sirena Partenope: rattristata per non essere stata capace di ammaliare Ulisse, si gettò in mare, fino a naufragare sull’isolotto medesimo. Quindi la nuova polis fu appunto chiamata Partenope.
Le battaglie con i nemici tuttavia continuavano, e i Partenopei furono costretti a trasferirsi in un luogo strategicamente più consono, dove si sentirono più coperti. Fondarono quindi una nuova polis, sul punto dell’ attuale piazza Bellini, dove si notano ancora l’ antica cinta muraria.
Questa, nel gergo comune, veniva chiamata la città nuova, in Greco Nea polis, divenendo poi insieme alla prima città di Partenope, un’ unica grande Polis, perla della Magna Grecia
Neapolis divenne una nuova Atene, con teatri, templi e una importante scuola filosofica, dove perfino Virgilio vi veniva a prendere lezioni. Uno dei grandi filosofi di questa importante scuola era Sirone.
Con l’ espansione dell’ esercito romano, Neapolis fu inglobata nell’ impero, ma mantenne il suo status di città Greca, ai romani piaceva infatti lo stile ellenico. A Napoli si parlò in Greco fino al terzo secolo d.C.
In queste foto notiamo l’ antico mercato Greco Romano, intorno all’ Agorà, la piazza principale, situata nell’ attuale piazza San Gaetano, su via san Gregorio Armeno.
L’antico teatro di Neapolis, inglobato tra i palazzi antichi di via San Paolo. Qui gli imperatori venivano ad assistere alle tragedie e alle varie rappresentazioni; qui si esibiva anche Nerone.
Reperti ritrovati durante gli scavi
Durante la realizzazione delle fermate della metropolitana di Duomo e Municipio, sono stati ritrovati numerosi reperti, risalenti all’ epoca della Napoli Greca e Romana. In piazza Municipio, sono emersi migliaia di vasellami e oggetti simili, nonché l’ antico porto con alcune imbarcazioni romane
Le ville
Diverse sono le ville degli antichi romani emerse negli anni, come la villa di Pollione, a Posillipo, in una zona molto ambita per la sua posizione sul mare
La villa di Lucullo invece, comprendeva gran parte del lungomare di Napoli, dalla zona di Pizzofalcone fino al molo Beverello
La città sommersa di Baia
Era la villa dell’ imperatore Claudio, inabissata a causa del bradisismo, insieme al vicino porto di Giulio Cesare. I resti della villa sono visibili sul fondo marino nel golfo di Baia.