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Pozzuoli, IC3 “Rodari-Annecchino” in prima linea contro il bullismo e il cyberbullismo. La PhotoGallery

Scuola, istituzioni e professionisti uniti contro il bullismo e il cyberbullismo. Lunedì 27 febbraio si è svolto, nell’aula teatro dell’IC 3 Rodari Annecchino di Pozzuoli, il Convegno “Non so proprio come dirlo”, un momento di formazione, informazione  e sensibilizzazione per il contrasto al bullismo e al cyberbullismo.

La dirigente scolastica Renata Ruggiero ha volutamente svolgere l’iniziativa all’interno della scuola per sottolineare quanto essa sia il fulcro di un’alleanza tra alunni, genitori, docenti, enti locali e associazioni del territorio.

Sono stati proprio gli alunni delle classi prime della scuola secondaria di I grado ad aprire i lavori, con una performance teatrale e musicale a cui hanno fatto seguito i saluti del Dirigente Scolastico che ha tenuto a sottolineare quanto la scuola ogni giorno sia impegnata nella prevenzione di questo fenomeno di grande attualità, attraverso iniziative didattiche e formative rivolte a tutti gli alunni dai 3 ai 13 anni.

È intervenuto il sindaco di Pozzuoli Luigi Manzoni che, dopo i saluti istituzionali e dopo aver espresso il piacere di partecipare a iniziative simili, ha voluto evidenziare nel suo discorso l’importanza di “fare rete” e creare sinergie più che positive tra tutte le componenti educative della società civile.

Tanti i temi affrontati nel corso del convegno, grazie alla presenza di autorevoli relatori esperti e professionisti di diversi settori, che si sono avvicendati, offrendo notevoli contributi, partendo dall’analisi del fenomeno bullismo, con le sue sfaccettature legali – al centro dell’intervento di Fara Vozza, psicologa e giudice onorario – , passando per il ruolo fondamentale degli enti, della famiglia, della scuola e delle istituzioni come ha spiegato l’assistente sociale del comune di Pozzuoli, Agnese Pizzirano. Di notevole impatto è stata la testimonianza di Marianna Colaci, coordinatrice del centro polifunzionale “Il Traguardo” di Quarto, che con le sue parole ha toccato il cuore di tutti i presenti. Gli interventi sono stati moderati dal giornalista Ciro Biondi che ha offerto anche un suo contributo sul tema.

Davanti a una platea di circa 150 persone sono emersi degli spunti di riflessione che hanno permesso ai partecipanti di raccogliere diversi input su come intervenire e su quale pedagogia adottare in queste situazioni particolari, tenendo conto che il compito della scuola e della famiglia è quello di “educare a crescere”, e quello degli insegnanti di identificare i fattori scatenanti e di recepire i disagi esistenziali, familiari e sociali.

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Paolo Coppola
Paolo Coppola è nato a Napoli dove vive e lavora. E' un sociologo che si occupa di politiche attive del lavoro. Lavora da oltre 20 anni per l’Agenzia del Ministero cercando di capire le dinamiche complesse che regolano il mercato del lavoro. Cerca di comprendere le persone, le loro esperienze e le loro difficoltà. Si interroga sulle cause della disoccupazione, sulle sfide che i lavoratori affrontano e sulle opportunità che le politiche attive del lavoro possono offrire. E' autore di articoli su riviste sociologiche. Amante del calcio e del Napoli.

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