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Festival del Giallo a Napoli. Il resoconto dei tre giorni di Paola Iannelli

Tingere Napoli di giallo è l’ardua impresa condotta da un impavido scrittore Ciro Sabatino, amante di gialli e dei misteri, come lui stesso si definisce, interprete del primo tentativo di condurre nella capitale partenopea un festival di letteratura poliziesca. sostenuto dal gruppo dei librai di Iocisto, mai nome appare più emblematico, dagli enti governativi dell’istituto Grenoble e Cervantes, grazie ai quali ha organizzato una kermesse letteraria dedicata al genre di respiro nazionale, con un pizzico di internazionalità. La rassegna ha avuto inizio con due scrittrici spagnole: Marta Sanz e Alicia Giménez Bartlett, entrambe ai vertici delle classifiche europee con i loro personaggi di carta. Le ambientazioni, i colori, gli odori di una Spagna autentica, capace di contenere e modificare le fila del mistero, hanno appassionato un folto pubblico e lanciato il via agli incontri. La presidenza dell’evento è stata affidata al maestro del noir partenopeo Maurizio de Giovanni, che ha colto l’occasione per presentare una nuova antologia di racconti intitolata “Gatti neri e vicoli bui” in collaborazione con la scrittrice Serena Venditto e del regista e scrittore Francesco PInto, edito dalla casa editrice indipendente napoletana Homo Scrivens.

Nei tre giorni la partecipazione e l’affluenza ha raccolto un esito positivo, molte le presenze al femminile, tra cui Patrizia Rinaldi e la sua Blanca, Sara Bilotti moderatrice di un incontro con Giancarlo De Cataldo e Cristina Cassar Scalia, Carlo Lucarelli, il saggista nonché scrittore Luca Crovi e tanti altri.

Nel variopinto arcobaleno del genere giallo un nutrito gruppo di scrittrici hanno pensato bene di intervenire in un debate, il cui punto focale era la valorizzazione delle donne nel circuito della letteratura legata al poliziesco, tracciando nuovi orizzonti e delineando il percorso di diffusione delle donne in giallo, capeggiato dall’istrionica Barbara Penna, nota al pubblico per aver inventato il personaggio di Annabella Abbondante, detective protagonista di del cosiddetto genere cosy crime.

L’atmosfera è stata allietata dalle incursioni di un gruppo di giovani talentuosi che hanno registrato dei cortometraggi, oltre a dei podacst, nei quali sono intervenuti quasi tutti gli scrittori. Gli studenti nell’ambito di un progetto intitolato YESS, acronimo di Young Empathic Young Students, messo in opera dall’Istituto Galileo Ferraris di Scampia, hanno infuso dinamismo e simpatia tra i presenti.

La partecipazione di un gruppo di librai appartenenti alla realtà vomerese sotto la bandiera di Iocisto, hanno introdotto per la prima volta un MISstery, ovvero un concorso sul libro giallo più votato dai lettori, il nome del prescelto è andato al merito di Antonio Menna e il romanzo La bambina senza sorriso.

Se la Napoli di Mastriani avesse potuto infondere la stessa fiducia nei misteri dei vicoli di questa meravigliosa città, certo avrebbe goduto di un parere critico molto diverso. Grazie all’opera di molti scrittori partenopei, tra cui Matilde Serao e Carolina Invernizio, oggi la dea Parthenope raccoglie storie ed enigmi che appassionano il pubblico, unico motore di tanta bella letteratura. Arrivederci al prossimo anno!

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Paola Iannelli
Docente di lingua e letteratura spagnola, ha iniziato a scrivere articoli in ambito accademico, ha svolto una tesi di dottorato sul noir partenopeo post moderno presso l’Università di Salamanca. Attualmente fa parte del gruppo di scrittori della bottega di "Homo Scrivens" e ha pubblicato nel febbraio del 2021 un noir intitolato "Il Paradiso non ha un angolo retto". Collabora con Quicampiflegrei.it e con Thriller nord e non solo Scrive racconti brevi per le riviste: "Edgar" e "Resistenza civile", oltre a pubblicare recensioni per la casa editrice. È stata selezionata dalla rivista Mondadori "Donna Moderna" rispondendo alla chiamata di un concorso diretto alle donne che hanno realizzato durante il lockdown un nuovo progetto professionale. Ha ricevuto vari riconoscimenti letterari, è stata scelta dalla trasmissione "Plot Machine" di Rai Radio1 per uno dei migliori miniplot creati nel 2020.

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