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Gli studenti dell’Istituto Rossini di Bagnoli hanno incontrato le ricercatrici del Coordinamento Napoletano “Donne nella Scienza”

La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne è una ricorrenza istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, tramite la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999. L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha designato il 25 novembre come data della ricorrenza e ha invitato i governi, le organizzazioni internazionali e le ONG a organizzare in quel giorno attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema della violenza contro le donne. La data della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne segna anche l’inizio dei “16 giorni di attivismo contro la violenza di genere” che precedono la Giornata mondiale dei diritti umani il 10 dicembre di ogni anno, promossi nel 1991 dal Center for Women’s Global Leadership (CWGL) e sostenuti dalle Nazioni Unite, per sottolineare che la violenza contro le donne è una violazione dei diritti umani.

Bianchi: “La scuola educa al rispetto. Il cambiamento culturale passa dai giovani”

Un programma denso di attività per coinvolgere e far riflettere le studentesse e gli studenti, il personale scolastico e quello amministrativo, la cittadinanza sui temi al centro della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, “perché, come dimostrano le statistiche e le cronache degli ultimi giorni, la questione del rispetto di ogni persona e del contrasto di qualsiasi tipo di violenza, abuso e discriminazione rimane una delle sfide più urgenti da affrontare”, dichiara il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi.

In occasione del 25 novembre, data in cui l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite sollecita tutti gli Stati a organizzare attività di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sul tema della violenza contro le donne, il Ministero dell’Istruzione, con una circolare inviata oggi, ha chiesto alle scuole di prevedere momenti di approfondimento sui temi connessi alla ricorrenza, ponendo particolare attenzione al tema del rispetto, anche con riferimento all’articolo 3 della Costituzione. Studentesse e studenti sono invitati a celebrare attivamente la Giornata, insieme ai loro docenti, esprimendo le proprie riflessioni attraverso opere grafiche, video, foto, flash-mob, dibattiti.

Alcuni studenti del biennio dell’Istituto Professionale Statale G. Rossini, accompagnati dai loro insegnanti hanno colto in pieno il messaggio del Ministro dell’Istruzione Bianchi. La voglia di riscatto degli stessi, messi in risalto dai fatti di cronaca riportati da molti quotidiani, ha reso speciale ed emblematica questa giornata. Dimostrazione che la stessa scuola ha voglia di riscatto, lo dimostra la serie di attività concordate tra il gruppo docenti e la dirigente dello stesso istituto.

Presso il museo della città delle Scienze di Napoli gli studenti hanno incontrato le ricercatrici del Coordinamento Napoletano “Donne nella Scienza”Rossana ValentiMarina Melone e le dottoresse della facoltà di agraria della Federico II di Napoli, Stefania De Pascale Chiara Cirillo. Vari gli spunti di riflessione nel dibattito coordinato dal team di ricercatrici , “curare, farsi e prendersi cura: mito e quotidiano di un arte femminile”. La  Dottoressa Rossana Valenti ha analizzato con gli studenti l’etimologia della parola ‘cura’. Una parola antica, piena di significati attuali: cura come terapia medica, cura come preoccupazione, attenzione. Cura che ci rassicura, ci rende sicuri, cura che è sottesa alla nostra curiosità. Un excursus che ha fatto fare un viaggio nel tempo agli studenti, attraverso il mito e la storia di Trotula; la prima donna medico d’Europa. La prima ad aver coltivato una medicina per le donne, è la prima ed unica magistra della celebre Scuola medica di Salerno.

Magistrale l’intervento della Dottoressa Marina Melone, che ha mostrato agli studenti, quanta poca considerazione si è dato nel corso tempo e sino ad oggi al ruolo nella donna nella scienza e nella medicina. Mostrando una slide con l’immagine, di una scritta sul muro fuori il noto ospedale Spallanzani di Roma. Un disegno che rappresenta 80 anni di storia della medicina, una “hall of fame” della scienza tutta la maschile. La stessa asserisce che tra i grandi uomini della medicina, almeno tre volti femminili avrebbero … dovuto essere aggiunti.  Gertrude Belle Elion, farmacologa e biochimica statunitense, che ha innovato la ricerca farmacologica e grazie ai suoi studi è stato prodotto il primo farmaco contro l’AIDS. Francoise Barré-Sinoussi, immunologa francese, premio Nobel della medicina nel 2008. Dorothy Crowfoot Hodgkin, biochimica inglese pioniera nella tecnica della cristallografia a raggi XT, determina la struttura del colesterolo. Interessantissimo è stato il gioco indovina chi è? Proiettando i volti delle più grandi menti femminili della scienza, della medicina e della ricerca. Notevole come su tanti volti, l’unica ad essere riconosciuta è stata Rita Levi Montalcini. Infine si è passato ad illustrare agli studenti le donne che hanno cambiato la storia della cura e collegandosi all’attualità si sono citate le dottoresse Emmanuelle Marie Charpentier, biochimica, genetista e microbiologa francese, membro dell’Accademia delle scienze e dell’Accademia delle tecnologie. Nel 2020 ha ricevuto il Premio Nobel per la chimica “per lo sviluppo di un metodo per l’editing del genoma” e Jennifer Doudna, chimica e accademica statunitense, professoressa di Chimica Molecolare presso il Dipartimento di Chimica e Ingegneria Chimica dell’Università della California a Berkeley. È nota per la sua scoperta, con la microbiologa francese Emmanuelle Charpentier, di un sistema di difesa dei batteri conosciuto come CRISPR-Cas9, alla base di un potente strumento di editing genomico. Nel 2020 ha ricevuto insieme  il Premio Nobel per la chimica “per lo sviluppo di un metodo per l’editing del genoma”. Entrambi specializzate nella cura di varie malattie e molto altro, inventando la tecnica Crispr per modificare le sequenze del Dna. Abituate ad esplorare le nuove frontiere delle mutazioni genetiche con tutte le incognite anche etiche di queste manipolazioni (e a collezionare riconoscimenti internazionali, in bacheca manca solo il Nobel), forse non avrebbero mai immaginato di scendere in trincea per combattere il nemico invisibile, il Covid19.

Il dibattito si è concluso con un altro importante tema, vicino al settore professionale degli studenti di un istituto alberghiero che punta alla qualità della formazione. Si è parlato di agricoltura, etimologia e storia. La Dottoressa Stefania De Pascale ha illustrato agli studenti la rivoluzione agricola, che ha portato all’evoluzione dell’uomo. Agricoltura non solo sotto l’aspetto etimologico e storico del termine, anche attraverso il mito, l’iconografia e l’archetipo si è mostrato agli studenti come è stata ed è importante per l’uomo la cura ed il rispetto della terra, anche in termini di ecosostenibilità, consumo delle risorse e spreco alimentare. Inoltra sempre in tema di ‘donne e società’, come esse sono state importanti sotto l’aspetto antropologico ed evolutivo dell’uomo, e come ancora oggi nei paesi poveri il ruolo delle stesse nel settore specifico sono estremamente fondamentale. Infine la Dottoressa  Chiara Cirillo ha illustrato i ragazzi i 17 punti dell’agenda 2030. Inoltre ha introdotto ha rafforzato il tema dello spreco alimentare, della prossima rivoluzione anche nel settore enogastronomico, nella valorizzazione di nuove risorse alimentari e soprattutto nel cambio di rotta dell’umanità, per arrivare ad un uso consapevole di tutte le risorse a disposizione.

“Ogni studente suona il suo strumento, non c’è niente da fare. La cosa difficile è conoscere bene i nostri musicisti e trovare l’armonia. Una buona classe non è un reggimento che marcia al passo, è un’orchestra che prova la stessa sinfonia. E se hai ereditato il piccolo triangolo che sa fare solo tin tin, o lo scacciapensieri che fa soltanto bloing bloing, la cosa importante è che lo facciano al momento giusto, il meglio possibile, che diventino un ottimo triangolo, un impeccabile scacciapensieri, e che siano fieri della qualità che il loro contributo conferisce all’insieme. Siccome il piacere dell’armonia li fa progredire tutti, alla fine anche il piccolo triangolo conoscerà la musica, forse non in maniera brillante come il primo violino, ma conoscerà la stessa musica. Il problema è che vogliono farci credere che nel mondo contino solo i primi violini.” Daniel Pennac

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Diego Palma
Diego Palma, docente e scrittore, è stato direttore di strutture ricettive. Ha insegnato negli istituti alberghieri della provincia di Cagliari e di Napoli.  “Primo Classificato” al terzo premio letterario Giulio Angioni – Guasila 2019, con il racconto “Il viaggio di Adom”. Attivista sindacale, collabora attualmente con la testata giornalistica Istituzioni24 ed è editore del blog "La Voce della Scuola Live". Il suo primo intento, come tutti gli insegnanti, è quello di trasmettere conoscenze e motivare i ragazzi a puntare alla realizzazione dei propri sogni senza arrendersi mai. Opere pubblicate: "La Scuola Secondo Me…" (2018) e "Il mio nome è nessuno" (2019)

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