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E’ di Pozzuoli il ct della nazionale ungherese

È puteolano d’adozione Marco Rossi, commissario tecnico della nazionale ungherese. A Pozzuoli con la Puteolana ha giocato un solo anno, ma è stata una tappa fondamentale per la sua vita. Qui ha incontrato la futura moglie e tuttora risiede nella città flegrea. E intanto in Ungheria è una star; tanto che ha pubblicato un libro-intervista ed è seguito, anche quando ritorna in Italia, dai giornalisti magiari.

Classe ’64, nato a Druento in Piemonte, ha girato tutta l’Italia prima da calciatore e poi da allenatore. Cresciuto nel Torino con cui esordisce in Serie A nella stagione ’83-’84. Per tre anni fa esperienze al sud. Prima con il Campania con il quale milita due anni (1984-1985 e 1985-1986) e poi per un anno (1986-1987) al Campania-Puteolana, come allora era denominata la squadra flegrea. È l’anno del Napoli e di Maradona. I partenopei vincono il loro primo Scudetto e la città è in delirio. Ma intorno alla Solfatara i risultati dei Diavoli Rossi alimentano entusiasmo e il pubblico non li abbandona: i granata in C1 raggiungono il sesto posto del Girone B. Tanto per una compagine che solo l’anno prima era stata cancellata dalle competizioni.

Rossi lascia la Puteolana e approda in Serie B con il Catanzaro. Poi è la volta del Brescia con cui conquista la Serie A. Conclude alla grande la sua esperienza di calciatore in Italia con la Sampdoria con cui vince la Coppa Italia 1993-1994, la quarta e ultima coppa dei blucerchiati, i quali si piazzano terzi in campionato. Con Rossi in squadra c’erano giocatori come Gianluca Pagliuca in porta, Pietro Vierchowod in difesa, Ruud Gullit al centrocampo e Roberto Mancini in attacco. Nel 1995 Rossi chiude con l’Italia ma non con il calcio. Gioca un anno in Messico con l’América e un anno in Germania con Eintracht Francoforte. Ritorna in Italia e contribuisce alla salvezza del Piacenza in serie A. Gli ultimi tre anni sono tra le fila dei dilettanti: Ospitaletto e Salò.

Inizia quindi la carriera di allenatore: prima alla guida della Beretti e poi della prima squadra del Lumezzane, della Pro Patria e dello Spezia. Segue il ritorno al sud in Lega Pro Seconda Divisione: Scafatese e Cavese.

A giugno 2002 è per la prima volta in Ungheria. Gli viene affidato il Honvéd, compagine di Budapest, squadra di primo livello ma che negli ultimi anni non ha raggiunto risultati soddisfacenti. Nella stagione 2012-2013 ottiene il terzo posto in campionato e accede alla Europa League. Nella stagione 2016-2017 riporta ai massimi livelli la squadra e conquista il campionato ungherese. Honvéd non vinceva da ventiquattro anni. Nel frattempo Rossi è diventato un personaggio popolarissimo nel paese dell’Est. Nonostante il successo lascia l’Ungheria per una nuova avventura in Repubblica Slovacca. Allena per un anno il Dac Dunajská Streda e ottiene un altro risultato storico: il miglior piazzamento nella storia della società con il terzo posto in campionato. Ma l’eco della sua bravura riecheggia ancora in Ungheria. La Federazione calcistica esonera il tedesco Bernd Storck e affida la nazionale all’italiano. Dal 20 giugno Rossi è il nuovo allenatore dell’Ungheria.

L’Ungheria è nella Lega C della Uefa Nation League. Certo sono lontani i tempi di Ferenc Puskás e di Flórián Albert, ma la nazionale ha molte ambizioni e al ct dal cognome che più italiano non si può ci si aspetta grandi risultati.

Tra i riconoscimenti ottenuti di Marco Rossi nel corso della sua carriera da allenatore: miglior allenatore ungherese (2016-2017) e, in Italia, la Panchina d’Oro Speciale per l’anno 2016-2017. Il premio annuale è organizzato a cura dell’Associazione Italiana Allenatori di Calcio.

Il ct ungherese Marco Rossi è stato intervistato durante la sua visita alla mostra sulla Puteolana di Gennaro Gaudino con la proiezione del docufilm della giornalista Paola Mauro, regia di Luigi Massimo Nappo.

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Ciro Biondi
Giornalista, scrive prevalentemente di attualità, sociale, cultura, turismo e ambiente. E' responsabile dell'Ufficio Comunicazione della Caritas Diocesana di Pozzuoli. Ha collaborato con quotidiani e periodici. E’ specializzato in comunicazione sociale e istituzionale. Si è occupato di uffici stampa ed è presidente dell'associazione di promozione sociale Dialogos. Con le scuole e le associazioni promuove incontri su legalità, volontariato, solidarietà tra i popoli, dialogo tra le religioni e storia. E' laureato in Lettere con una tesi in Storia Medievale. E' docente di scuola statale secondaria di secondo grado. Ha ottenuto vari riconoscimenti per l'attività giornalistica. Per il suo impegno sociale, culturale e professionale nel 2013 il Capo dello Stato lo ha insignito dell'onorificenza di cavaliere della Repubblica.
http://www.cirobiondi.it

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