L’angelo della morte

“Come abbiamo accettato di affidare le nostre vite a quest’angelo della morte?” A porsi questa domanda non è il protagonista di un thriller né di un horror ma la giornalista e attivista politica israeliana Orly Noy nel suo articolo Gli ostaggi sacrificati per un’inutile vendetta, pubblicato sul Local Call di Israele e

Guerra ad Hamas: mentre nel mondo i giornali accusano apertamente Israele di genocidio, la stampa italiana – non tutta – cerca sinonimi per non irritare il governo Netanyahu

Non è vero che tutti gli israeliani sono antipalestinesi al punto da definire i palestinesi ratti, come ci informa Shane Baurer nel suo articolo LA GUERRA SANTA DEI COLONI apparso su The New Yorker e pubblicato sul numero 1559/2024 de L’Internazionale. Basta leggere alcuni degli articoli pubblicati dai giornali israeliani, tra cui Haaretz, riprodotti sul settimanale italiano in

In nome di quale Dio tanto sangue?

All’indomani degli attacchi terroristici di Hamas del 7 ottobre al kibbutz Kfar Aza in cui centinaia di israeliani, per lo più giovani, persero la vita in maniera orrenda trucidati dai terroristi palestinesi – si parla addirittura di bambini decapitati – e altre centinaia vennero presi come ostaggi, la temuta reazione militare israeliana è