
È il momento di Casatiello Senza Frontiere! Perché la tradizione continui oltre Oceano, arrivano tre giorni di corso gratuito, riservato ai montesi d’America, per imparare a preparare il Casatiello Dolce Montese e diventare così ambasciatori nel mondo del dolce più tipico di Monte di Procida
I tre incontri saranno guidati da Terry Russo di “Veliol”, aderente alla De.Co. “Casatiello Dolce” di
Monte di Procida. Appuntamento alle 18.30 martedì 15, mercoledì 16 e giovedì
17 luglio nelle sale del Complesso “Al Chiar di Luna” di Monte di Procida.
Iscrizioni con un messaggio WhatsApp al 366.1234.150, posti a disposizione limitati
Il casatiello dolce montese è un prodotto da forno tradizionalmente legato alle tradizioni e ai riti
pasquali, sulla cui origine non si hanno testimonianze certe ma che appartiene da sempre, a
memoria d’uomo, alla cultura materiale di Monte di Procida e Procida.
Il casatiello dolce è un derivato del pane, conosciuto come pigna in tutta la Campania e con presenze
significative anche oltre regione. Le caratteristiche che accomunano i diversi tipi di pigna sono l’uso
del criscito, il lievito di riporto associato alla Pasqua per le originali caratteristiche e per i presunti
poteri taumaturgici, e la lunga e laboriosa procedura di lievitazione e lavorazione, articolata in
diversi giorni e, simbolicamente, in tre rinfreschi del criscito, chiaro riferimento alla resurrezione del
Signore.
A distinguere però il casatiello montese dagli altri casatielli dolci e dalle pigne è la inderogabile
assenza di latte, che non ne consentirebbe la lunga conservazione, l’uso esclusivo della sugna come
grasso e, infine, l’assenza di aromi e canditi vari al di fuori di cannella, spremuta di arancia, scorza di
limone e, negli ultimi cento anni, del liquore Strega. Tutte caratteristiche che ne segnano l’aspetto e
il gusto, rendendolo un dolce “divisivo”, ostico per tanti ma amato da chi, nel caratteristico rituale
che ne segna la preparazione, ritrova quei sapori senza tempo che emergono inconfondibili alla
vista, all’olfatto e al gusto.
Ecco il decalogo
- L’unico tipo di lievito ammesso è il criscito.
- È assolutamente vietato l’uso del latte.
- Unico grasso consentito è la sugna.
- Gli aromi ammessi sono cannella, spremuta di arancia, limone, liquore Strega. Gli altri sono
tollerati se non troppo in contrasto con i precedenti e se non snaturano le caratteristiche del
casatiello. - Il casatiello deve essere di forma circolare, tra 20 e 30 centimetri, senza buco centrale, con
un colore esterno bruno ma non troppo e con la superfice solcata da spaccature, come quelle del
pane. - La glassa deve essere bianca, non troppo rigida né spessa, decorata con confettini.
- La cottura deve essere uniforme e l’impasto omogeneo, senza aree umide o troppo
compatte, e presentare una alveolatura piccola come quella di una spugna, essere poco morbido e
non sbriciolarsi ma rompersi in pezzi compatti, quasi come fosse pane raffermo. - All’interno il casatiello deve avere colore dorato con sfumature brune dovute al criscito e, se
presente, alla cannella. - Il profumo del casatiello è principalmente quello acidulo dato dal criscito e poi quello
proveniente dagli aromi consentiti. - Il gusto del casatiello è acidulo, tipico del criscito, ed è appena bilanciato dallo zucchero e
dagli aromi.
Il corso è organizzato dalla Pro Loco Monte di Procida e dal Comune di Monte di Procida, nell’ambito del
Progetto “Radici Montesi. Identità e Comunità tra Monte di Procida e l’America”, promosso dall’Agenzia
Campania Turismo nell’ambito dell’avviso pubblico “Turismo delle Radici”, per consolidare i legami e le comuni tradizioni, conoscenze e sensibilità tra le comunità montesi d’Italia e d’America.