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Bradisismo – Quadro di sintesi

Nei nostri amati Campi Flegrei il sollevamento del suolo continua ormai dal 2005. Il livello di allerta (per fenomeni vulcanici) nel 2012 è passato da verde (di quiete) a giallo (di attenzione) in quanto alcuni parametri dimostravano un certo disequilibrio del sistema. Negli ultimi anni stiamo assistendo ad un aumento della sismicità con eventi che hanno raggiunto la Md (magnitudo durata) di 4.6. L’Osservatorio Vesuviano è l’Ente di Ricerca che monitora il fenomeno con un sistema multiparametrico attraverso cui si cerca di capire la dinamica in atto e la sua possibile evoluzione. L’OV pubblica sia bollettini settimanali che mensili in cui informa in primo luogo la Protezione Civile, e la popolazione di cosa accade. A tali documenti si aggiungono eventuali comunicati, qualora lo si ritenesse necessario o in caso di eventi particolari, attraverso altre pagine informative di INGVvulcani, https://www.facebook.com/ingvvulcani

INGVterremoti https://www.facebook.com/profile.php?id=100064312406420

che rappresentano fonti di informazioni aggiungive di valore, oltre al sito istituzionale dell’Osservatorio Vesuviano https://www.ov.ingv.it/

Naturalmente il mondo scientifico non effettua solo il monitoraggio ma effettua costante e continua ricerca con numerose pubblicazioni con l’obiettivo di evolvere la conoscenza del bradisismo

Qual è la situazione allo stato attuale? (Fine Maggio 2025)

Cerchiamo di fare una sintesi alla luce delle molteplici informazioni pubblicate.

La deformazione della caldera continua ed ha raggiunto un valore massimo (al Rione Terra, sensore RITE) ormai prossimo ai 150 cm dal 2005 il che significa che rispetto al 1984 il suolo è più in alto di circa 50 cm perché dal 1985 al 2005 si è avuta una subsidenza di circa 95 cm La deformazione decresce lateralmente raggiungendo valori prossimi allo zero ai limiti della caldera ovvero nell’area di Nisida, di Miseno e verso Quarto. A tal riguardo è possibile osservare l’immagine pubblicata sui bollettini (immagine in evidenza del presente articolo in cui si evidenziano anche gli spostamenti orizzontali) ed anche i dati del sistema M.E.D.U.S.A http://medusa.ingv.it/deformazione-cf/. Dal Gennaio 2024 il suolo si è sollevato di circa 28 cm, in quest’anno solare di circa 9 cm.

Gli addetti ai lavori hanno notato da diverso tempo (al sensore ACAE) che l’area dell’Accademia Aeronautica ha un’anomalia deformativa negativa perché il suolo di solleva in misura minore rispetto a quanto dovrebbe, ciò naturalmente è oggetto di attenzione e si ipotizza che si tratta di un fenomeno locale dovuto alla particolare struttura litologica dell’area.

https://doi.org/10.1016/j.jag.2024.104060

Il progressivo inarcamento della caldera produce sforzi di taglio nelle rocce con una sismicità che viene definita “Vulcano -Tettonica” lungo aree sismogenetiche note. Gli ipocentri dei terremoti sono confinati prevalentemente entro i 3 Km circa di profondità; nel golfo, verso Baia – Bacoli si registrano eventi più profondi ma non superiori ai 5 km circa di profondità. Ciò può essere spiegato ipotizzando un minor gradiente geotermico in quell’area. Per Gradiente Geotermico si intende l’aumento della temperatura verso il basso, nei Campi Flegrei esso è estremamente elevato, infatti già a 3 Km di profondità ci sono temperature prossime ai 450°C

E’ necessario sottolineare che gli ipocentri sono estremamente superficiali in quanto le rocce raggiungono presto un comportamento plastico avvicinandosi alla camera magmatica univocamente individuata intorno ai 7.5 – 8 Km di profondità. Si precisa che la sismicità è tipicamente con terremoti ad alta frequenza.

L’Osservatorio Vesuviano restituisce il dato della Md dei sismi; si tratta della “Magnitudo durata” talvolta viene pubblicato anche il dato della Mw (magnitudo momento) che, soprattutto sopra una certa soglia, è inferiore alla Md (per uno stesso terremoto) Si tratta di valori comunque oggettivi tratti da procedure di calcolo consolidate pur affette da possibili errori tipici di ogni misura fisica.

Di seguito un articolo sul perché l’OV usa la magnitudo durata.

Diversa è la percezione di ogni terremoto, essa magari afferisce alla Scala Mercalli che individua dati soggettivi.

Gli scienziati ci informano che la sorgente di spinta della deformazione (posta presumibilmente intorno ai 4 Km di profondità sotto al suolo di Pozzuoli quindi NON in tutta la caldera) non si muove. Ciò si desume sia dalla forma costante (nel tempo) della deformazione in atto, sia dal carattere dei terremoti. In caso di movimento di suddetta sorgente ci si aspetterebbe una modifica della forma del sollevamento ed anche fenomeni sismici a bassa frequenza. Ciò NON SI STA VERIFICANDO. Spesso i terremoti si concentrano in sciami sismici (secondo le procedure di comunicazione dell’Osservatorio Vesuviano) a cui rimandiamo perché fondamentali per comprendere quali sono i criteri di comunicazione adottati dall’Ente di Ricerca https://www.ov.ingv.it/index.php/monitoraggio-e-infrastrutture/attivita-di-monitoraggio/procedure-di-comunicazione

Negli ultimi tempi, a silenzi sismici prolungati, si sono contrapposti sciami sismici anche significativi, il più importante a Febbraio scorso. E’ necessario sottolineare che, anche se i terremoti non sono prevedibili, ci si aspetta nuova sismicità fin quando il suolo continuerà a sollevarsi.

L’ energia dei terremoti può raggiungere discrete magnitudo anche se il suolo si solleva di poco.

(Esse in ogni caso non sono paragonabili ai terremoti tettonici ben più pericolosi sia perché potenzialmente più energetici, sia per frequenze di accadimento più basse.)

Abbiamo avuto eventi significativi in corrispondenza di velocità di sollevamento confinata anche a 10 mm/mese. I terremoti sono più probabili con incrementi di questa velocità magari talora improvvisi.

Non è possibile prevedere i meccanismi di rottura delle rocce, ciò vuol dire che non è possibile conoscere a priori come si può sviluppare la sismicità, soprattutto in caso di sciami sismici.

E’ possibile prevedere come, quando ed in che modo, si rompe un piano di qualsiasi materiale rigido a cui viene applicata una pressione dal basso sia costante che non? Certo che no!!!!

In più le litologia del sottosuolo flegreo sono eterogenee pertanto assumono comportamenti ancor più complessi.

Il monitoraggio geochimico assume un ruolo significativo. Nei bollettini mensili viene pubblicato l’andamento di alcuni parametri: il monossido di Carbonio, l’anidride carbonica in rapporto con l’acqua, ed altri. Ultimamente tali dati sono in aumento e ciò indica inequivocabilmente che il fenomeno non sta invertendo nel suo processo evolutivo continuando a manifestare uno stato definito di “Unrest” (disordine) I gas provenienti dal sottosuolo sono interpretati prevalentemente come magmatici cioè provenienti da una degassazione di magma.

A tal riguardo è utile far riferimento alla bibliografia inclusa nei bollettini mensili a cui rimandiamo.

Nuovo magma che affluisce dal basso nella camera magmatica a 8 Km? E’ una delle ipotesi. Tra l’altro si discute se c’è del magma a profondità minori: sono stati effettuati numerosi studi scientifici (anche recenti) attraverso differenti metodi di ricerca.

Ne indichiamo diversi:

https://www.nature.com/articles/s41467-025-59821-z (Zollo, Vanorio ed altri)

https://www.science.org/doi/10.1126/sciadv.adt2067?fbclid=IwY2xjawKf0zBleHRuA2FlbQIxMQBicmlkETBQMGQ5TnhWcHVhdlIwODhrAR6hM8KIIvtvwVyIelGjMPaPGnvMSZzIThk6_HhyX_Z7Ssmj7OArgbqZieJgsg_aem_GKyf0A-d7mn0QSm-9jbIgw (Vanorio ed Altrii)

https://www.mdpi.com/2076-3417/15/6/3344?fbclid=IwY2xjawKf07BleHRuA2FlbQIxMQBicmlkETBQMGQ5TnhWcHVhdlIwODhrAR59nXZRqpBQyH8Whl4demY-qLBP4aeAwfR1eQI_oG398UIuQ5OViCqEu719bA_aem_7-Owy-chQR3zd4f1M5cAjA (Matano, De Natale ed altri)

https://www.nature.com/articles/s43247-025-02185-5 (Isaia ed altri)

https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S003192012400116X (Bianco ed altri)

https://agupubs.onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.1029/2022GL102437 (Trasatti -Di Vito ed altri)

Inoltre abbiamo fatto approfondimenti con il Dott Chiodini

https://www.quicampiflegrei.it/2025/01/29/la-geochimica-nei-campi-flegrei-intervista-al-dott-g-chiodini/

con la Dott.ssa F.Bianco

col Prof. De Natale

https://www.quicampiflegrei.it/2022/05/24/bradisismo-cosa-succede-nei-campi-flegrei-intervista-al-professor-giuseppe-de-natale/https://www.quicampiflegrei.it/2022/05/24/bradisismo-cosa-succede-nei-campi-flegrei-intervista-al-professor-giuseppe-de-natale/

a cui rimandiamo sia per gli approfondimenti che per ulteriori riferimenti bibliografici.

Prossimamente si faranno altri approfondimenti attraverso il contributo di autorevoli ricercatori e scienziati

Ognuno dei modelli del sottosuolo proposti può risultare in contrasto con altri. Ciò non deve meravigliare, è sempre accaduto, rappresenta il “sale” della ricerca scientifica. Ogni nuova pubblicazione (in generale) aggiunge nuovi elementi di conoscenza tra gli addetti ai lavori perché fornisce nuovi elementi in pieno accordo con il metodo scientifico.

Sui bollettini mensili vengono proposti anche altri dati su cui spesso non ci si sofferma nelle comunicazioni esplicative. Ultimamente si è parlato per esempio delle temperature della fumarola di “bocca grande” nella Solfatara, magari in contrapposizione con quelle inferiori della fumarola dei Pisciarelli. Si tratta di dati ben monitorati e conosciuti da tempo.

Inoltre si effettuano misure microgravimetriche i cui dati sono nei bollettini mensili, ed anche altri. Si precisa che ognuno è costantemente sotto controllo dai ricercatori e globalmente si conferma lo stato di Unrest ormai ben noto. Possiamo riportare una frase affatto banale che viene scritta sui bollettini settimanali : non si evidenziano elementi tali da suggerire significative evoluzioni a breve termine.

Il bradisismo non è un fenomeno lineare: talvolta sembra volersi acquietare altre volte si manifesta con fenomeni evidenti e significativi. E’ fondamentale il ruolo del monitoraggio multiparametrico che fornisce (soprattutto ai ricercatori) un quadro d’insieme per capire in che modo sta evolvendo il sistema e quali possono essere le evoluzioni del sistema

A tal riguardo è opportuno ringraziare l’Osservatorio Vesuviano per la continua attività di monitoraggio e ricerca,

è opportuno ringraziare i docenti e ricercatori dell’Università di Napoli con la collaborazione con l’Università di Stanford per le loro ricerche e l’importante contributo alla conoscenza del bradisismo

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Pierluigi Musto
Pierluigi Musto nasce a Napoli il 27 luglio 1962, dopo il diploma di maturità al liceo scientifico si laurea in Scienze Geologiche e si abilita alla professione di Geologo. Si abilita all’insegnamento in Matematica alle scuole medie e in Geografia per gli istituti tecnici. Dal 2007 è docente in ruolo in matematica e scienze nella provincia di Napoli. E’ autore del sito www.campiflegrei.eu. E' autore del libro :" Elementi di Geologia dei Campi Flegrei e della Piana Campana" Da numerosi anni si interessa della promozione del territorio flegreo collaborando tra l’altro nell’organizzazione dell’evento ricorrente “Malazè”. Collabora con numerose associazioni locali nella didattica e divulgazione della geologia dei Campi Flegrei.
http://www.campiflegrei.eu

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