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Nasce il progetto Napoli Street View del fotografo Antonio Camerlingo

Il progetto napoli street view, del fotografo e visual-artist Antonio Camerlingo, nasce nel 2019 dalla  voglia di raccontare la vita urbana come farebbe un normale fotografo di strada. Napoli e la  Campania sono i protagonisti di questa odissea visiva. Periodicamente, il progetto viene aggiornato attraverso gli screen fotografici di Google Street View svelando la realtà in maniera cruda e viva  che permette di vedere parti della città come mai viste prima. La mission è rappresentare gli aspetti  più controversi della città partenopea e attraverso le sue immagini, mostrare gli “ultimi”: da  prostitute, a mendicanti, a lavoratori, fino agli abitanti dei “vasci”. Il messaggio della pagina è un  inno all’uguaglianza, riassumibile attraverso il celebre detto napoletano: “Stamm tutt’ quant’ sott o  stess ciel’”. Napoli Street View nutre anche interesse per una delle forme d’arte più vicine al  sentimento popolare, cioè il murales. In particolare attraverso il ritratto di San Gennaro di Jorit a  Via Duomo e le opere “gemelle” “Je sto vicino a te” di Daniele Nitti e “A mamm e tutt e  mamm” di La Fille Bertha che rappresentano tutto l’amore che un popolo può esprimere nei  confronti della propria città. 

Il compito è rendere ai cittadini problemi che attanagliano la città, quanto delle bellezze che talvolta  ignoriamo che la rendono unica, con la speranza di suscitare riflessione ad agire a favore di un  autentico cambiamento culturale. 

L’arte si addentra sempre di più nell’universo del digitale adeguandosi ai tempi moderni attraverso la cattura di screenshot tramite l’utilizzo dei servizi di Google Street View, pagina web utilizzata pressocchè nell’uso quotidiano. Le immagini “catturate” sono spesso comiche, tragiche, bizzarre,  surreali, rappresentative di una città spesso contraddittoria come il capoluogo campano, i comuni  limitrofi, la periferia e le altre province come ad esempio Caserta. Occorre quindi una certa sensibilità  

nel catturare le immagini. “Napoli è una città che regala, ma anche che toglie molto.Infatti il progetto è stato anche molto contestato e in alcuni casi anche ostacolato poichè le  foto raccontano meglio, in maniera più diretta, più impattante, la realtà di un luogo e la cosa non fa  piacere a tutti. In quest’ottica napoli street view è molto più che un singolare progetto fotografico,  è un mezzo utilissimo per guardare con la lente d’ingrandimento il modo di rappresentare la realtà  dell’uomo contemporaneo. L’intero progetto infatti è saldo su diverse categorie che spaziano dai  temi più disparati, con immagini che evocano “la vita urbana” tra… Arte Amore Curiosità •  Legalità a dimostrazione che il progetto è interessato anche a tematiche sociali e ambientali. In  particolare, sono presenti immagini di cumuli di spazzatura, ma anche foto di denuncia  sociale contro il caporalato, lavoro minorile o l’inciviltà.

Inoltre il progetto dà anche la possibilità agli utenti di partecipare alla ricerca di immagini catturate  su Google Street View, tramite il gruppo: Caccia allo Screenshot – Inviaci la tua foto!” 

Link: https://www.facebook.com/groups/caccia.alloscreenshot 

Facebook:https://www.facebook.com/napolistreetview 

Instagram:https://www.instagram.com/napolistreetview_official/ 

TikTok:https://www.tiktok.com/@napolistreetview 

Twitter:https://twitter.com/napstreetview

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Diego Palma
Diego Palma, docente e scrittore, è stato direttore di strutture ricettive. Ha insegnato negli istituti alberghieri della provincia di Cagliari e di Napoli.  “Primo Classificato” al terzo premio letterario Giulio Angioni – Guasila 2019, con il racconto “Il viaggio di Adom”. Attivista sindacale, collabora attualmente con la testata giornalistica Istituzioni24 ed è editore del blog "La Voce della Scuola Live". Il suo primo intento, come tutti gli insegnanti, è quello di trasmettere conoscenze e motivare i ragazzi a puntare alla realizzazione dei propri sogni senza arrendersi mai. Opere pubblicate: "La Scuola Secondo Me…" (2018) e "Il mio nome è nessuno" (2019)

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