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Sostegno ai caregiver, partiti i primi 30 progetti a Pozzuoli e in provincia di Napoli

Sostenere i familiari delle persone con disabilità attraverso una rete di supporto legale, sociale e psicologico. È la mission di “Insieme si Può”, progetto che nasce per dare manforte ai caregiver dell’area flegrea e dell’hinterland di Napoli. Sostenuto da “Fondazione con il Sud”, da marzo assiste trenta parenti di adulti e bambini portatori di handicap che hanno aderito al percorso assistenziale. «Il nostro compito è quello di aiutare queste persone attraverso una collaborazione pubblico-privato che permette di mettere in campo una serie di misure volte a dare sollievo a chi, quotidianamente, vive il calvario della disabilità che rappresenta solo la punta dell’iceberg di una lunga serie di problematiche» spiega Mariano Vacca, presidente della cooperativa sociale Hamal che ha presentato i primi risultati del progetto durante un evento di sensibilizzazione sul ruolo dei caregiver familiari tenutosi presso il “Maschio Angioino” a cui hanno partecipato i rappresentanti del comune di Napoli e delle associazioni che fanno rete intorno a “Insieme si Può”.

Il progetto, in particolare, mira a dare supporto a chi si prende cura di persone affette disabilità e malattie neurodegenerative, con l’intento di migliorare la qualità della vita di chi assiste i malati e offrendo loro formazione e supporto attraverso l’attivazione di sportelli sociali, servizi di sollievo semiresidenziale e residenziale, laboratori educativi, percorsi di sostegno alle famiglie, iniziative per il reinserimento lavorativo, campagne di sensibilizzazione e una lunga serie di attività a sostegno degli aderenti. Il primo sportello è stato aperto a Pozzuoli a cui seguirà, a giugno, l’apertura di un secondo infopoint ad Ischitella.

«Gli sportelli caregiver nascono per dare  risposte, ascolto e sostegno ai cosiddetti “angeli invisibili” che ogni giorno si prendono cura delle persone con disabilità. Familiari, spesso disorientati e inermi di fronte ad  una eccessiva burocrazia e una miriade di norme in cui destreggiarsi per avere servizi essenziali. Questo spesso determina  fenomeni di “burn out” e portano il caregiver ad annullarsi completamente per l’assistito. Gli sportelli con una assistenza burocratica-legale, un supporto psicologico e un orientamento socio-educativo, vogliono rappresentare da un lato un sostegno immediato e multidisciplinare e dell’altro un primo ascolto e un orientamento per la predisposizione di progetti di vita personalizzati» conclude Cristian De Simone, presidente di “Dicearchia” che ha aperto il primo sportello a via Napoli, nella città di Pozzuoli.

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Paolo Coppola
Paolo Coppola è nato a Napoli dove vive e lavora. E' un sociologo che si occupa di politiche attive del lavoro. Lavora da oltre 20 anni per l’Agenzia del Ministero cercando di capire le dinamiche complesse che regolano il mercato del lavoro. Cerca di comprendere le persone, le loro esperienze e le loro difficoltà. Si interroga sulle cause della disoccupazione, sulle sfide che i lavoratori affrontano e sulle opportunità che le politiche attive del lavoro possono offrire. E' autore di articoli su riviste sociologiche. Amante del calcio e del Napoli.

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