Domani 16 novembre alle ore 11 presso il Villaggio del Fanciullo di Pozzuoli (Via Campi Flegrei,12) si terrà il primo appuntamento degli “Incontri in Accademia. Ottobre 2024 – Giugno 2025”.
L’incontro “Da Ivrea a Pozzuoli: la fabbrica comunitaria di Olivetti” sarà con l’architetto Pietro Valle dello Studio Valle Architetti Associati Udine. A introdurre sarà la prof. ssa Gea Palumbo presidente dell’Accademia dei Campi Flegrei.
“La conferenza sulle architetture di Olivetti partirà dalla fabbrica di Pozzuoli di Luigi Cosenza – dichaira Pietro Valle – . Durante l’incontro si parlerà anche dell’interazione tra attenzione al sociale e all’ambiente nelle architetture promosse dall’industria di Ivrea“.
Temi, questi, dell’interazione tra architettura e paesaggio e, più in generale, tra architettura e ambiente umano, cari a Valle che ha dedicato ad essi vari, significativi, studi.
BIOGRAFIA DELL’ARCHITETTO PIETRO VALLE
Valle, nato a Udine nel 1962, laureatosi all’Istituto Universitario di Architettura di Venezia, dopo la laurea si è trasferito negli Stati Uniti dove ha conseguito un Master in Architecture alla Harvard Graduate School of Design di Cambridge, nel Massachusetts (1989). Rimasto a lavorare come collaboratore di studi di architettura alla Harvard per sette anni è poi rientrato in Italia. Ha vissuto a Trieste dove ha condiviso Carlini & Valle Architetti Associati e dal 2003 è tornato a Udine, dove oggi dirige lo Studio Valle Architetti Associati. Dal 1993 ha insegnato come Visiting Professor in varie Università di architettura europee e americane tra cui la Syracuse University, la Facoltà di Architettura di Ferrara, lo IUAV di Venezia e il Politecnico di Milano.
Come scriveva Melania Lunazzi già nel 2019 “grande appassionato ed esperto di arte contemporanea, Pietro Valle ha colto e accolto nella sua visione di architetto e da fine osservatore i cambiamenti che hanno interessato l’arte contemporanea a partire da un dato di fatto: l'”uscita” dell’arte dagli spazi che le erano per tradizione riservati”, ed è proprio da questo che in Valle nasce l’attenzione al paesaggio su cui l’oggetto artistico proietta e per così dire dissemina il suo significato.
Tra le sue pubblicazioni si ricordano le monografie: Mecanoo, Pragmatismo Sperimentale, ed. Skira 2007.
Rural Urban Framework e Valle architetti associati, ed. multilingue, Libria 2016, che descrive i progetti di Rural Urban Framework, il collettivo no-profit di architetti presso l’Università di Hong Kong.
Nel 2017 ha curato la monografia del lavoro del suo studio, Valle architetti associati 2003-16. Ricordiamo inoltre: l’antologia di scritti 00_arch.it papers; il libro-intervista Dan Graham, Half Square-Half Crazy (assieme ad Adachiara Zevi) e le raccolte di saggi Alpe Adria Senza, paesaggi contemporanei a Nord Est; Limboland Moderno Costruito Esistente Visitato. Si segnalano infine: Arte Ambiente Paesaggio, Postmedia Books 2019 che esamina l’allargarsi dell’arte contemporanea alla dimensione del paesaggio;
Architettura della Memoria e Paesaggio: Sacrari di Guerra come Interventi Ambientali: Monte Grappa, Redipuglia, Caporetto, Pocol, con illustrazioni di Giuseppe dall’Arche ed. Libria 2020, che descrivono queste architetture come ambientate nel paesaggio, che superano la tipologia meramente celebrativa tipica di altri sacrari; Rinascimento Adattivo, con illustrazioni di Giuseppe dall’Arche, ed. Libria 2023, che analizza “L’invenzione” del mito dell’antichità operato nel Rinascimento.
L’ACCADEMIA DEI CAMPI FLEGREI
Nata per approfondire e valorizzare l’archeologia, la storia, l’iconografia, l’arte, le scienze, e l’architettura dei Campi Flegrei l’Accademia dei Campi Flegrei fino al 5 giugno 2025 ha organizzato un ciclo di incontri mensili e una terza edizione della “Scuola di Lettura” affidati a docenti ed esperti delle singole discipline e delle varie epoche storiche. Gli incontri sono introdotti dai fondatori dell’Accademia Gea Palumbo, Anna Russolillo e Giulio Sodano e da alcuni membri del direttivo Maria Teresa Moccia di Fraia, Sonia Gervasio e Roberto della Rocca.
Le illustrazioni sono di Pietro Valle