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Vincenzo Crosio parla del suo “Poema del mare e dei sassi e versi cantabrici’

Vincenzo, hai recentemente pubblicato una ulteriore raccolta poetica dal titolo ‘Poema del mare e dei sassi e versi cantabrici’. Ci vuoi dire perché il titolo e di cosa si tratta?

“Si, il titolo è perché si tratta di un poema che ho scritto vicino al mare e un mare particolare, il golfo di Policastro che ha sempre affascinato la mia immaginazione per tanti motivi ma soprattutto perché li, ma in tutte le coste del tirreno in particolare il mare è attaccato alle montagne, che fanno da riva con i sassi e con quel rumore particolare quando l’onda sollecita proprio i sassi a riva. Pochi sanno che quand’ero giovane, per pagarmi gli studi universitari, attraverso una zia impiegata in una importante agenzia di navigazione inglese che operava in via Marina, m’imbarcavo per crociere brevi, sei mesi, otto mesi l’anno su navi che trasportavano uomini e carichi commerciali. Lì ho vissuto il mare in tutta la sua bellezza e forza, ma anche come vicenda di migrazioni nel Mediterraneo e nelle Americhe del sud. Ho imparato molte cose tra cui i racconti dei marinai che avevano parenti in America e nel sud del mondo. Un poema a questo ‘popolo’ particolare che io chiamo ‘il popolo del mare’ che ci riporta alle vicende omeriche ma anche nella modernità alle vicende ultime delle migrazioni di massa dall’Africa all’Europa. A tutto questo itinerario dei popoli e delle tradizioni culturali in movimento ho dedicato questo poema”.

Perché versi cantabrici?

“Perché la Cantabria è una regione del Nord della Spagna con coste brusche ove le onde spesso si schiantano con profondo rumore. Sono versi che riproducono spesso suoni dolci, armoniosi ma spesso duri, forti come quelle onde di un mare in burrasca. È un po’ seguire il ritmo del mare ma anche della vita, spesso burrascosa ma anche piena di momenti di quietudine, ma qui in particolare bisogna intendere versi fortemente sonorizzati, nei timbri bassi come in quelli alti”.

Mi parlavi di un progetto intorno a questo Poema proprio perché fortemente musicale.

“Si intendevo farne un musical, un poema musicato. Ho contattato alcuni amici artisti come Monica Marra e il sentiero dell’Anaconda che si sono detti disponibili ed entusiasti. La prima conferenza di presentazione del libro e del progetto è in programma alla libreria Io Ci sto al Vomero per il 10 dicembre prossimo. Poi il primo Reading musicale il 29 dicembre al Jazz Club di Davide Carnevale, in cui festeggeremo anche il recente Premio del Presidente, in un concorso letterario molto importante ‘Una cartolina da Matera’ che andrò a ritirare il 17 dicembre a Matera appunto. Poi ho in mente altre presentazioni ed altre letture musicate, sono prevalentemente canti ispanici, ispano-americani e sefarditi, una novità in assoluto”.

Per concludere ci vuoi parlare dell’importante concorso letterario di cui parlavi prima?

“Si volentieri, è un concorso letterario che premia da un lato autori di scrittura poetica e di scrittura narrativa. Io e Floriana Coppola abbiamo vinto quello di narrativa, con una motivazione che mi fa davvero molto piacere:’Per la sua attività letteraria e per la sua attività di promozione culturale per impedire che la poesia, la letteratura e l’arte cadano nell’oblio’. Beh questa motivazione mi rende davvero felice”.

Un’ultima domanda te la devo fare. Hai altri progetti oltre quello del Poema recitato e cantato che già di per sé una novità in tutti i sensi?

“Si, ho in mente altre performance poetiche e teatrali che spero siano recepite nel giusto senso, intendo riprendere concerti di jazzpoetry aspettando che esca l’altra raccolta ‘New Time Poems’ presso Terra d’ulivi edizioni in programmazione per l’anno prossimo, che è una raccolta di poesie Blues  che personalmente accompagnerò al piano. Come sai sono anche musicista e compositore. E poi tanto altro di cui ti parlerò la prossima volta, nella prossima intervista”.

Beh allora augurissimi e buon lavoro!

“Anche a te e al tuo lavoro di giornalista e di impegno sociale che seguo sempre con molta attenzione”.

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Deborah Di Bernardo
Nasce a Napoli nel 1970 ma cresce a Milano per i suoi primi 17 anni. Ritornata alla città natia, conclude il suo percorso di studi laureandosi in Conservazione dei Beni Culturali ad indirizzo storico artistico e, contemporaneamente, approfondisce un percorso relativo alla comunicazione attraverso l'arte, l'immagine tramite corsi di comunicazione, grafologia, estetica, sociologia. L'arte come segno dell'Io che l'ha creata, al di là del modo e della forma in cui viene rappresentata diventa il contenitore di un percorso psicologico, umano, sociale. Ha collaborato con alcune testate giornalistiche (InfOrmare magazine, Il Ponte - testata danese) nell'ambito di rubriche culturali, redatto la presentazione di opere figurative e commenti ad immagini di testi, presentato libri ed eventi. È membro del Direttivo e responsabile della sezione eventi de "La Casa del Sorriso" (casa di accoglienza per i familiari dei pazienti oncologici), curatore di mostre, artisti e critico d'arte.

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