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Il napoletano Gianluca Talamo è per la sesta volta campione italiano di lotta libera. L’atleta vive nel quartiere di Bagnoli

L’attitudine a praticare questo sport potrà essere anche un dono, ma per ottenere buoni risultati occorre molto impegno e reggere a tanti sacrifici.

Quattro sono i vincoli che ti chiedono la pratica agonistica di uno sport considerato tra più belli e completi nell’intero panorama agonistico: la lotta stile libero, categoria 70 kg.

Obblighi della passione, dell’impegno e della capacità di reggere ai non pochi sacrifici. In ultimo ma non ultima, la guida verso i risultati da parte di un buon Maestro. Argomenti tutti posseduti, ingaggiati e affrontati da Gianluca Talamo, pluri-campione napoletano di lotta ibera con cinque titoli nazionali al suo attivo.

Il sesto titolo italiano, Gianluca classe 1997, l’ha conquistato domenica 11 aprile 2021, al palazzetto olimpico di Ostia, sulla scena del Campionato Italiano Assoluto di Lotta 2021, che l’ha visto laurearsi vittorioso sul tappeto tra ben138 partecipanti appartenenti a quarantatré diverse società di categoria.

Appena adolescente Gianluca volle frequentare, con grande passione e partecipazione, una scuola sportiva per la pratica di quella specifica impegnativa attività sportiva che è rappresentata dalla lotta. Lo fece iscrivendosi al circolo sportivo ILVA di Bagnoli, luogo di unione collegiale per eccellenza della gioventù sana di Bagnoli, popoloso quartiere a occidente della Città Metropolitana di Napoli, sotto la guida di Salvatore Cangiano, da tutti ritenuto un ottimo trainer. Un allenatore che, a favore dello sport made in Bagnoli, seppe fortificare e amplificare in tutti i suoi ragazzi, oltre che la preparazione fisica per farne dei buoni atleti, anche il miglioramento del loro carattere, insegnando il dovere del civismo e della lealtà nell’appartenenza al gruppo. Una delle soddisfazioni arrivate a conferma di questo modo di fare Scuola al mister Cangiano è stata pure quella che ha ricevuto da Gianluca, che ha generato il compiacimento di tutti. E già in quella sede al giovane Atleta gli era stato riconosciuto il possesso delle capacità necessarie a raggiungere il successo. E non si esagerava quando fin da allora si parlava di lui come di un vero talento sportivo.

Molte altre le soddisfazioni arrivate a Salvatore Cangiano da parte dei suoi Allievi, tra cui quella data da Salvatore Diana, oggi campione italiano di lotta dei 79 kg in forza alla squadra sportiva delle Fiamme Rosse. Quella dei Vigili del Fuoco.

Circa la dote dell’impegno professionale, a Gianluca è stato sempre infuso un valore, di cui l’atleta ha saputo fare tesoro. Quello di riconoscere che non basta sognare il successo come fanno tanti altri, ma di lavorare sodo. Il talento è niente senza l’applicazione più seria. Si può nascere talentuosi, ma non ci si può assopire sopra il talento. E il ragazzo virtuoso di Bagnoli, serio nella vita quanto modesto nello sport, ha davvero lavorato molto ed anche duramente. La lotta è una disciplina che ha le sue precise caratteristiche. Pretende molto, ma veramente molto, in termini anche di sacrifici. E nel caso di Gianluca Talamo i fatti hanno confermato che è proprio così.

Chi conosce Gianluca, e tra questi molti dei suoi amici, colleghi ed estimatori, sull’argomento dei sacrifici che comporta l’impegno verso questa specialità, gli hanno sempre sentito affermare con naturale e serena semplicità che “Però quando fai una cosa che ti piace i sacrifici li fai volentieri. Basta avere un buon Maestro che ti insegni a non farli pesare”.

Per Gianluca, per lui complice e galeotto anche un “incontro speciale”, lo spostamento dalla sede di Bagnoli a Melito, presso uno dei più considerevoli impianto sportivi deputato a quest’attività.

Negli sport da combattimento i patimenti più sentiti sono quelli di star fuori di casa, allenarsi tutto l’anno lontano dalla famiglia, ma soprattutto il calo del peso. Su questo delicato argomento non possiamo parlare con Gianluca, impegnato in ritiro nella Capitale per prepararsi ai prossimi campionati europei, ma lo possiamo fare con la signora Ornella, la mamma, da anni una cuoca attenta alle necessità di un Atleta sempre … in lotta contro le insidie della tavola. Un vero peso per una mamma cuoca e supporter attenta al peso del suo Campione.

“La lotta è una disciplina che ha le sue precise caratteristiche. Pretende molto, ma veramente molto, in termini di sacrifici da parte di chi la pratica” sostiene il fratello avvocato Nicola. Che così continua: “Se la sai intendere nel verso giusto, questa disciplina si sdebita per tutto ciò che hai “speso” ad essa, restituendoti il prezzo dei sacrifici con i dovuti interessi”.

Ed ora veniamo al Maestro attuale. Il direttore tecnico di Gianluca è Michele Liuzzi, già lottatore di stile libero con suo attivo una medaglia d’argento agli europei e una ai Giochi del Mediterraneo nel 1993. Nel 1996 Liuzzi ha partecipato ai Giochi olimpici di Atlanta; nel 1999 ancora sul podio con medaglia d’argento agli Europei di Minsk. Oggi allenatore a Melito di Napoli nella palestra “Wrestling Liuzzi”; in seguito C T della nazionale italiana juniores di lotta.

Tra gli altri meriti e vanti del Maestro Liuzzi c’è Manuela, la figlia, campionessa italiana con tre medaglie di bronzo guadagnate agli europei di lotta libera, inserita per meriti agonistici nel gruppo sportivo di Lotta dell’Arma dei Carabinieri. Un “incontro” del tutto speciale e di ordine questa volta sentimentale tra Manuela e Gianluca ha fatto aggiungere al coach Liuzzi anche il “titolo” suocero. Un amore per lo sport tra i due campioni che cresce e si ingrandisce dentro lo sport.

Un lato non molto bello dello sport è che mentre in altri lavori inizi pian piano a fare carriera, in quello della lotta fai carriera subito, ma il percorso finisce molto presto, anche se ricco di soddisfazioni. Quindi è indispensabile che si dedica ad una disciplina sportiva agonistica dando molto, poi pensi anche al suo futuro.

Nel corso di questo servizio a favore della conoscenza di uno sport cosiddetto povero e forse anche poco conosciuto ma ricco di medaglie, è stato chiesto a quanti conoscessero ed apprezzassero le doti di Gianluca, di volerci sintetizzare un suo profilo, oltre le già note capacità mostrate nello sport. I meriti attribuiti al campione italiano dei 70 kg, oggi indirizzato anche verso onori europei, vengono riconosciuti da un intenditore: il collega e amico Salvatore Diana campione dei 79 kg: che lo definisce “equilibrato, coraggioso, leale, riservato, con dedizione ai valori della morale civica”. Valori tipici e indispensabili che, insieme a quelli dei risultati agonistici conseguiti da un atleta, ogni Gruppo sportivo militare e Corpi dello Stato Italiano sapranno senza dubbio valutare ed apprezzare.

Per chiudere riportiamo un’affermazione offerta da Vincenzo Talamo, che le sue battaglie le ha affrontate e le ha vinte in molte situazioni sanitarie, che parlando con acceso entusiasmo di lotta in tutte le sue accezioni, afferma da uomo maturo che La voglia di lottare non ci deve mai venire meno, così sul tappeto, così nella vita”.

Aldo Cherillo

Vogliamo parlare di lotta? Uno sport antico, di cui si ha notizia fin dall’VIII-VII secolo avanti Cristo, che dai tempi dell’antica Grecia ancora oggi mantiene intatto il proprio fascino e che ha portato numerosi successi al nostro Paese. La lotta stile libero, così come la grecoromana e la lotta femminile, a livello nazionale è disciplinata, organizzata e promossa dalla Federazione italiana judo lotta karate e arti marziali (Fijlkam). Per fare il salto di qualità chi pratica questa nobile disciplina deve avere allo stesso tempo l’istinto del gladiatore e la freddezza di elaboratore elettronico per impiantare sia tatticamente sia strategicamente ogni incontro. Sono caratteristiche peculiari che, alla fine, fanno la diversità, se si vuole comparare ad altre discipline sportive. Per questo si può affermare che la lotta è uno sport che, anche se lontano dalla ribalta mediatica, è veramente completo, sotto ogni punto di vista. La “libera”, più correttamente detta anche lotta stile libero, è uno dei due metodi di lotta olimpica. A differenza della lotta greco-romana, nella lotta libera si possono eseguire tecniche di proiezione, atterramento o ribaltamento che prevedano azioni sulle gambe. Uno sport praticato da atleti di sesso sia maschile sia femminile. La lotta, grande maestra di disciplina mentale, può insegnare a quanti ad essa si avvicinano a sottostare alle norme della disciplina data dalle regole insieme all’insegnamento fornito dai maestri, a sopportare i sacrifici che lo sport ti presenta e certamente addestra a chi la pratica a fronteggiare le problematicità che l’esistenza quotidiana a volte può farti incontrare. (a. c.)

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