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30 oggetti raccontano il Mediterraneo in “Stupor Mundi” di Paolo Giulierini

Trenta preziosi “oggetti” per raccontare la storia delle civiltà che si affacciano sul Mediterraneo.

Trenta racconti racchiusi in 320 pagine che sfoggiano le culture, le filosofie, le religioni del Mare Nostrum antico e moderno, quello della diversità e dell’inclusività.

Il libro è “Stupor Mundi. Storia del Mediterraneo in trenta oggetti” (Rizzoli) di Paolo Giulierini, cortonese classe 1969, archeologo e direttore del MANN.

Non ha la pretesa di essere un libro sull’evoluzione della storia del Mediterraneo antico e delle sue genti come i volumi di Cyprian Broodbank, di Fernand Braudel o di Predrag Matvejević, ma è un saggio che tratta con qualità e stile le sorprendenti vicende storiche e culturali di 30 testimonianze archeologiche che hanno viaggiato per molti paesi del Mare Nostrum e che infine sono approdate nelle vetrine espositive del Museo partenopeo.

L’autore parte dalle importanti opere esposte al MANN per aprire una finestra di dialogo tra passato, presente e futuro, si potrebbe dire un “corto circuito” culturale alla Giulierini.

Si sa che il MANN è tra i musei archeologici più importanti del mondo, è considerato il primo museo per l’arte romana e il terzo per importanza per la collezione egizia.

Il MANN, orgoglio napoletano, non vedeva un direttore così appassionato dai tempi dell’eroico Amedeo Maiuri, l’archeologo che durante la seconda guerra mondiale si barricò nel museo per non farlo saccheggiare.

Infaticabile e fantasioso, il direttore Giulierini in pochi anni lo ha risvegliato dal suo torpore, creando non più un luogo statico e per soli addetti ai lavori ma un luogo aperto, didattico, divulgativo, dove passato, presente e futuro si inseguono in una sorta di conoscenza “circolare”.

Per Giulierini: «I musei devono diventare i regni delle comunità».

Il libro “Stupor Mundi” parte proprio da questo “regno” circolare e diventa come è scritto sulla copertina da Alberto Angela: «Uno straordinario viaggio nel Mediterraneo antico, tra popoli e civiltà scomparse. Un esempio di quanto sia prezioso il patrimonio silenzioso dei nostri musei».

Per noi lettori “Stupor Mundi” è una ottima occasione per conoscere, viaggiare, stupirci, emozionarci, imparare e soprattutto per riflettere.

Certi stupori, certe ansie, e certe angosce dell’uomo antico sono anche quelle dell’uomo contemporaneo, allora è molto facile abbinare queste vicende» sottolinea Giulierini.

Il libro Stupor Mundi”, il cui titolo l’autore ha preso in prestito da uno degli appellativi di Federico II di Sicilia o di Svevia, è ovviamente suddiviso in trenta capitoli e qui ne citiamo qualcuno.

Foto da immagini tratte dal Libro “Stupor Mundi” di Paolo Giulierini

I° Capitolo: “L’aquila e il dragone” dove l’autore partendo dalla storia dell’Affresco di commensali con ancella, rinvenuto a Ercolano raffigurante una donna vestita forse di seta, spazia sul destino parallelo di due grandi civiltà quella romana e quella cinese.

II° Capitolo:Il fascino dell’India” dedicato alla Statuetta rinvenuta negli scavi di Pompei da Maiuri nel 1939 fabbricata in India. Statua che Giulierini collega al viaggio dei Beatles in India in cui il gruppo musicale rilancia “la moda del viaggio introspettivo verso l’oriente”.

III° Capitolo: Una gemma per Samarcanda” l’autore narra del lungo pellegrinaggio della Tazza Farnese in agata sardonica definita la “gemma di Samarcanda”. L’opera ellenistica che dal tesoro di Ottaviano arriva oltre mille anni dopo a Federico II di Svevia, per poi passare alla corte Persiana e poi ancora alla corte del Magnifico. L’opera che l’autore definisce: « il simbolo del fasto delle corti del Mediterraneo».

IV° Capitolo: La caduta dei tiranni” è dedicato al viaggio del Gruppo in bronzo dei Tirannicidi che fu portato via da Atene alla fine della guerra del Peloponneso nel 405 a. C. dagli alleati di Sparta per arrivare alla distruzione di Persepoli (Iran) ad opera del condottiero macedone Alessandro Magno fino allo scontro di culture tra Iran e USA.

Seguono poi i capitoliLa maga, “la stella di Filippo”, “Attacchi di panico”, “Eroe…ma non troppo”, “il mostro” “le poetesse”, “il nemico invisibile” e così via…

XXVII° Capitolo: I am a barbie girl” è dedicato a Cuma e alla Sibilla Cumana.

XXVIII° Capitolo:Sulle ali del futuro” qui l’autore si sofferma su Capua arcaica e non solo!

XXIX° Capitolo:l’Esule” dove Enea in fuga da Troia porta sulle spalle il padre Anchise “nel segno di un rispetto intergenerazionale che nel mondo antico costituiva un valore fondante” .

Capitolo XXX:Uno, nessuno e centomila dei” è il racconto che ha come protagonista la Statua di Artemide Efesia del II sec. d.C.. In questo capitolo l’autore cita il poeta-filosofo bengalese Tagore “«quando una religione ha la pretesa di imporre la sua dottrina all’umanità intera, si degrada a tirannia e diventa imperialismo” . Questa frase per Giulierini «mette in luce il giusto equilibrio tra cultura, rispetto e apertura mentale: quello che forse si dovrebbe insegnare nelle scuole di tutto il mondo». E non possiamo che essere d’accordo!!

Ad maiora semper!

Paolo Giulierini, l’autore
Laureato in Etruscologia e Antichità italiche, e specializzato in archeologia classica all’Università di Firenze. L’archeologo ha ricoperto numerose incarichi in Toscana e dal 2015 è il direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Nel 2017, Artribune ha riconosciuto il Museo partenopeo come miglior museo d’Italia per l’innovazione e, nel 2018 ha premiato Paolo Giulierini come miglior direttore. Dal 2018 e il 2019 è stato direttore, ad interim, del Parco Archeologico dei Campi Flegrei.

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Anna Russolillo
Napoletana, architetto specializzata in restauro dei monumenti alla Federico II di Napoli. Giornalista, collabora con il quotidiano “Il Roma”. Archeo e Archeologia Viva. Consulente della Regione Siciliana, Parco Archeologico di Himera, Solunto e Iato. Già consulente della Regione Campania, della Soprintendenza Architettonica di Napoli e della Diocesi di Pozzuoli. Ha master e attestati in archeologia e in archeologia subacquea. Già docente di scavo archeologico, rilievo archeologico e aerofotogrammetria. Subacquea con all’attivo numerosi master in archeologia subacquea. E’ fondatore e presidente dell' associazione Villaggio Letterario. Da sempre coinvolta per studio, per lavoro e per passione nel mondo del turismo, dell'arte e dell’archeologia, ama ideare, organizzare, coordinare e realizzare progetti ed eventi culturali, sociali, scientifici e turistici. La Campania e la Sicilia sono le sue due patrie. Questi i suoi siti: www.annarussolillo.it - www.villaggioletterario.it - www.marefest.it - www.trofeomaiorca.it - www.librofest.it - www.roccocoofest.it - www.nolimitswinediving.it
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