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Matilde Serao, la vita della prima donna che ha fondato e diretto un giornale

Matilde Serao è stata la prima donna ad aver fondato e diretto i quotidiani: Il Corriere di Roma, Il Mattino e Il Giorno. Giornalista e scrittrice è stata candidata sei volte al Premio Nobel per la Letteratura senza mai riceverlo.

Il progetto: Le donne della storia di Napoli

Nel 2021 ho scelto di raccontare “Le donne della storia di Napoli” ne ho parlato con la storica Lucia Vincente che subito ne è rimasta entusiasta.

E’ una passeggiata con le donne che hanno lasciato un segno nella storia partenopea.

Donne del popolo, intellettuali e nobili dal carattere fiero e coraggioso che possono essere uno spunto di riflessione alle nuove generazioni.

Matilde Serao

Scrivere un articolo su Matilde Serao non è semplice ma forse il modo migliore è raccontare la storia della sua vita vissuta tanto intensamente da sembrare un vero romanzo.

165 anni fa nasceva Matilde Serao, una delle personalità più interessanti della letteratura e del giornalismo italiano, conosciuta per le sue sei candidature al Nobel e per essere stata la prima donna ad aver fondato e diretto un quotidiano.

Questa donna tanto brutta …mi piace” così scriveva Scarfoglio ad un amico. Dalle foto che la ritraggono la prima cosa che vien da dire è che sia una donna brutta, grassottella ma dal portamento regale.

Leggeremo poi che è stata una donna tenace, “tosta”, affascinante, “sanguigna”, travolgente, caparbia e anche ambiziosa. Una donna che non ha temuto i pregiudizi e le malelingue per via della sua carriera brillante, eccezionale per una donna dell’epoca.

Il suo merito è quello di aver narrato la realtà sociale e culturale del suo tempo che ancora oggi offre spunti di riflessione.

Come ha osservato De Nunzio Schilardi Wanda, la Serao è stata una donna ‹‹maestra di giornalismo, impegnata nel sociale, viveva di lotta e di passione, di cronaca e di poesia››, attenta alla realtà quotidiana, di cui descrive con minuziosità ogni suo aspetto.

Vita e giornalismo

Figlia del giornalista napoletano Francesco Serao esiliato in Grecia negli anni dell’unificazione dell’Italia e della nobile decaduta di origine greca Paolina Borely, all’età di quattro anni Matilde Serao si trasferì con la famiglia a Napoli.

Le ristrettezze economiche familiari e la malattia della madre la costrinsero subito dopo il diploma a lavorare al Telegrafo di Stato.

Introdotta dal padre nel mondo del giornalismo Matilde abbandonò il lavoro da impiegata, per dedicarsi alla sua passione per la scrittura con la stesura di articoli e novelle per diversi giornali locali.

Con lo pseudonimo di “Tuffolina” scrisse per il Giornale di Napoli e all’età di ventidue anni il Corriere del Mattino pubblicò la sua prima novella “Opale”.

Le malelingue

Invitata in prestigiosi salotti napoletani le malelingue non tardarono ad inveirle contro ma la Serao noncurante delle critiche rispondeva che “quelle damine eleganti non sanno che io le conosco da cima a fondo, che le metterò nelle mie opere; esse non hanno coscienza del mio valore, della mia potenza.”

Detto, fatto! oltre settanta opere in cui narra di donne e di Napoli da “Il Ventre di Napoli”, “Leggende napoletane”, “Parla una donna”, “La mano tagliata”, “Castigo”, “Il romanzo della fanciulla”, “Piccole anime”, “Ella non rispose”, “La virtù delle donne”, “L’amante sciocca”, ”Il paese di Cuccagna”, ”La virtù di Checcina”, “Le amanti”, “Fior di passione”, “Cristina” , “Gli amanti”, “L’infedele”, “Addio Amore” e tanti altri.

Gli inizi letterari

E’ con il romanzo “Fantasia” che le si aprono le porte della letteratura. Il buon successo di pubblico fu all’inizio oscurato dall’ aspra critica di Edoardo Scarfoglio, l’uomo che poi diventerà suo marito, suo fervente sostenitore e padre dei suoi quattro figli.

Edoardo Scarfoglio e Matilde Serao

Parentesi romana

Il legame sentimentale e la collaborazione professionale con Scarfoglio vanno a gonfie vele tanto da indurli a trasferirsi da Napoli a Roma e a fondare nel 1885 Corriere di Roma dove Matilde pubblica con lo pseudonimo “Ciquita”.

Nella parentesi romana prende parte anche all’avventura editoriale del “Capitan Fracassa” dove scrive diversi generi di articoli, dalla cronaca rosa alla critica letteraria.

L’anno degli avvenimenti positivi e negativi

I duplici festeggiamenti del 1892, quello dell’anniversario del sesto anno di matrimonio e della fondazione del giornale “il Mattino”, sono interrotti da un grave litigio che vede Matilde lasciare Napoli per la Val d’Aosta a cui segue la notizia che il marito nel frattempo si è fatto una nuova amante, Gabrielle Bessard.

La parigina dopo due anni di relazione con Scarfoglio rimane incinta ma lui decide di lasciare lei e non la moglie.

Il 29 agosto del 1894 la francese si presenta a casa Scarfoglio-Serao e dopo aver consegnato la neonata alla governante si spara un colpo di pistola sull’uscio della loro casa.

I quotidiani all’inizio tacquero la notizia ma qualche giorno dopo il Corriere raccontò il triste episodio ai suoi lettori.

Il Mattino replicò il 1º settembre in cronaca, con un articolo dal titolo: Il fatto della Bessard e le bassezze del signor Schilizzi“, uscito probabilmente dalla penna dello stesso Scarfoglio.

Gabrielle Bessard muore all’Ospedale degli Incurabili, il 5 settembre a mezzogiorno, mentre la figlia è affidata alla Serao che sceglie per la piccola il nome di sua madre, Paolina.

Matilde continua a dirigere per altri 9 anni “il Mattino” fino a che nel 1903 fa causa al marito chiedendo 75mila lire al mese per i quattro fogli e l’usufrutto del quotidiano. Richieste che non vengono accolte. Scarfoglio è costretto a provvedere all’educazione dei 4 figli con 400 lire al mese!

Dopo un decennio amaro si separano definitivamente nel 1902 e lei rinuncia anche quella che fu la sua vera creatura, il quotidiano “Il Mattino”.

Matilde non si perde d’animo e l’anno seguente fonda “Il Giorno”. Il nuovo quotidiano esce per la prima volta il 27 marzo del 1904, mentre lei va a vivere alla Riviera di Chiaia con il suo nuovo compagno, l’avvocato Giuseppe Natale.

“Il Giorno” è un quotidiano che va concorrente e che a dispetto degli altri è pacato, antimilitarista, contro la guerra e poco incline alle polemiche.

Accanto all’ attività giornalistica, Donna Matilde compone oltre quaranta volumi fra romanzi e novelle; opere intrise di verismo meridionale, di psicologismo alla Bourget e di spiritualismo.

I critici descrivono il primo periodo, quello fino al 1905, come il periodo aureo della Serao – in cui “rievoca aspetti, ambienti, figure della più gremita e misera vita napoletana, con sicura intuizione della psicologia collettiva e individuale, specie femminile” con : Dal vero, 1879; Piccole anime, 1883; Il romanzo della fanciulla, 1886; All’erta, sentinella!, 1889; Il paese di Cuccagna, 1890; La ballerina, 1899; Suor Giovanna della Croce, 1900; in cui “rappresenta passioni, tresche e ambizioni della società borghese o del mondo politico-giornalistico, con un distacco tuttavia oggettivo, a momenti da nota di cronaca” con: Fantasia, 1883; La virtù di Checchina, 1884; La conquista di Roma, 1885; Vita e avventure di Riccardo Ioanna, 1887; e in cui “sempre con uno stile disadorno, ma capace di suggestioni, di poetiche illuminazioni” con: Il ventre di Napoli (1884); Addio, amore! (1890); Castigo (1893); L’infedele (1897); Nel paese di Gesù (1898), ricordi di un viaggio in Palestina.

La morte dei due mariti

La Serao dopo la morte del suo ex marito Scarfoglio avvenuta nel 1917 sposa in seconde nozze Giuseppe Natale e dal loro matrimonio nasce la piccola Eleonora il cui nome è dedicato alla sua amica Eleonora Duse.

Alla morte del secondo marito la Serao continua la sua vita affrontandola sempre con lo spirito di donna combattiva.

Il Premio Nobel perso per due inchieste

Nel 1926 riceve una nuova candidatura al premio Nobel per la letteratura che vinse però Grazia Deledda.

Per lo storico e critico letterario Roberto Coaloa non se lo vide assegnare perché bloccata dal mondo borghese dei salotti, da quello delle industrie belliche e soprattutto da quello del governo italiano”.

I motivi per il critico erano due.

Il primo motivo è dovuto al fatto che “… Mors tua è un romanzo contro la guerra, antimilitarista, che sarebbe piaciuto a Lev Tolstoj. Radicale nel suo pacifismo Mors tua è anche un affresco di un Paese, il Regno d’Italia, e di una generazione perduta, quella sacrificata nelle trincee della Grande Guerra, forse migliore di quelle successive. Uno dei protagonisti del romanzo afferma: «Ho coraggio… non temo di morire. Temo di uccidere». Figuriamoci come la prese il re (c’era Re Vittorio Emanuele III, “il Re Soldato”)!

Il secondo motivo è stato l’attacco al giornalismo nella “Vita e avventure di Riccardo Joannadove la passione che vi domina è una sola, quella del giornalismo, del giornale da conquistare e possedere, costi quel che costi, e il prezzo da pagare è l’eterno compromesso, l’espediente facinoroso o meschino da inventare ogni ventiquattr’ore. La passione, insomma, del «quarto potere».

L’anno successivo, nel 1927, Matilde, “donna dalla spiccata creatività, un’anima solitaria che ebbe la sventura di sposare un uomo vanesio e inutile (che amava Nietzsche, … la Germania d’operetta e bellicosissima del Kaiser Guglielmo II). Fuori dalla leggenda non benigna … Matilde Serao e il suo mondo di idee appare ancora vitale e originale, e chi scrive trova questa donna “Chiattulella” o “Pagnuttella”, per dirla alla napoletana, molto affascinante” si spegne a Napoli, a 71 anni mentre stava scrivendo un ultimo articolo per la sua Napoli con quell’arte “tra le più rappresentative del realismo italiano”.

Per chi volesse approfondire la figura di Matilde Serao consigliamo di leggere oltre alle sue opere anche le seguenti biografie: “La via della penna e dell’ago. Matilde Serao tra giornalismo e letteratura” di Donatella Trotta, “Matilde Serao, le opere e i giorni” di Angelo Rupino, “Matilde Serao” di Nadia Verdile, e “Cara Matilde la Serao, la scrittura e la vita” di Lorenzo Rocco Carbone.

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Anna Russolillo
Napoletana, architetto specializzata in restauro dei monumenti alla Federico II di Napoli. Giornalista, collabora con il quotidiano “Il Roma”. Archeo e Archeologia Viva. Consulente della Regione Siciliana, Parco Archeologico di Himera, Solunto e Iato. Già consulente della Regione Campania, della Soprintendenza Architettonica di Napoli e della Diocesi di Pozzuoli. Ha master e attestati in archeologia e in archeologia subacquea. Già docente di scavo archeologico, rilievo archeologico e aerofotogrammetria. Subacquea con all’attivo numerosi master in archeologia subacquea. E’ fondatore e presidente dell' associazione Villaggio Letterario. Da sempre coinvolta per studio, per lavoro e per passione nel mondo del turismo, dell'arte e dell’archeologia, ama ideare, organizzare, coordinare e realizzare progetti ed eventi culturali, sociali, scientifici e turistici. La Campania e la Sicilia sono le sue due patrie. Questi i suoi siti: www.annarussolillo.it - www.villaggioletterario.it - www.marefest.it - www.trofeomaiorca.it - www.librofest.it - www.roccocoofest.it - www.nolimitswinediving.it
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