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Come sarà la nuova Monte di Procida. Intervista all’assessore all’urbanistica Francesco Escalona

Una Monte di Procida policentrica e polifunzionale, turistica ed ecologica. Un territorio connesso con l’area flegrea e l’area metropolitana. È stato approvato dal Consiglio Comunale il nuovo Piano Urbanistico. L’ultimo strumento del genere, il Piano Regolatore Generale, risale a circa quaranta anni fa. Il Puc osserva tutte le più recenti normative indicate dai vari livelli istituzionali. Con l’architetto Francesco Escalona, assessore all’urbanistica della Giunta guidata dal sindaco Giuseppe Pugliese, proviamo a comprendere gli obiettivi e gli elementi fondamentali che disegnano la Monte di Procida del futuro.  

Quali le caratteristiche del Piano Urbanistico Comunale approvato il 29 maggio?

Il Puc nasce da una visione strategica per il futuro di Monte di Procida, policentrica e polifunzionale. Una nuova terrazza sul paesaggio, nodo di smistamento della mobilità sostenibile per uno sviluppo turistico e commerciale durevole ed ecologicamente corretto. Un comune che nella parte bassa vive il mare, la storia e l’archeologia, luogo di scambio, di artigianato e di commercio. E una parte alta che vive il paesaggio e il suo racconto.

Qual è stato l’iter per arrivare a questo strumento?

Il Piano Regolatore Generale risale a quaranta anni fa. Nel 2008 si è iniziato a pensare al Puc. L’Amministrazione Pugliese ha iniziato a lavorarci nel 2016; i cittadini hanno potuto partecipare attraverso il Documento di Orientamento Strategico, il Dos, discusso più volte con la gente e in Consiglio Comunale. Insieme al Puc abbiamo approvato anche il Regolamento Urbanistico Edilizio Comunale, il Ruec.

Quali le difficoltà incontrate?

Non poche. Si tratta di strumenti complessi, in un contesto urbanistico in continua evoluzione, in piena tempesta legislativa fatta di norme, piani e programmi di livello superiore, esistenti e in itinere. Per esempio: il Piano di contrasto al rischio idrogeologico, il Masterplan domizio-flegreo ormai giunto al progetto definitivo, il Masterplan del Parco Archeologico dei Campi Flegrei, le norme di salvaguardia del Parco Naturalistico regionale, il Programma della Città Metropolitana “Ossigeno Bene Comune” per il contrasto al riscaldamento globale. Attenersi alle norme ci consente di ambire alle risorse finanziarie riservate per gli obiettivi di tutela e di sviluppo proposti dall’Agenda 2030 dell’Onu, dai programmi europei e governativi.

Quale ruolo per Monte di Procida nel contesto flegreo e metropolitano?

Il ruolo è quello di diventare “la cerniera” tra i Campi Flegrei e le isole flegree. Il nodo di raccordo della mobilità sostenibile, di polo artigiano e commerciale, col porto e con le frazioni di Torregaveta e Miliscola che si relazionano col litorale domizio e la pianura della Campania Felix. E anche sguardo verso la città di Napoli: terre che aspettavano da anni di essere poste in connessione. Abbiamo immaginato la valorizzazione dello straordinario panorama del promontorio tufaceo, il luogo dell’abitare senza auto, il nodo paesaggistico, il luogo del racconto storico e mitologico di questi concitati territori del vulcanesimo flegreo.

Immaginiamo la Monte di Procida del futuro. Partiamo dai trasporti…

Un territorio raccordato con la Città Metropolitana dalle linee ferroviarie della Cumana e della Circumflegrea, che sarà connessa alla città montese da una moderna ed ecologica rete ettometrica di ascensori e di percorsi meccanizzati orizzontali che consentiranno di limitare progressivamente l’uso dell’auto. Si privilegia lo sviluppo della mobilità sostenibile: pedonale, con monopattini elettrici, ciclo pedonale assistita. Ma anche, grazie al suo nuovo porto, messo in sicurezza ed attrezzato, luogo della connessione marittima con le isole di Procida e Ischia e magari con Ventotene e Ponza.

E sul fronte ambientale?

Immaginiamo una città che costruisce con coraggio il suo nuovo futuro senza ulteriore consumo di suolo. Anzi, recuperando e conservando con cura le sue aree verdi, restaurando i casali agricoli, promuovendo e attrezzando le sue fertili campagne e i suoi vigneti, il suo grande polmone verde, la sua oasi naturalistica di più di venti ettari nella terra di Torrefumo conquistata al mare. Restaurando e riutilizzando per fini ecocompatibili l’isolotto di San Martino, sito di interesse comunitario. Sono previste nuove praterie di posidonia davanti alla costa e una nuova grande spiaggia ricavata, se le analisi sulle sabbie del porto ricavate dall’escavo ce lo consentiranno, dall’ampliamento e dal ripascimento di Acquamorta. Abbiamo anche avuto il nulla osta della Soprintendenza per i nuovi piani di condono. Una procedura che porterà bellezza e lavoro e chiuderà per sempre la vicenda abusivismo.

Sono previsti anche nuovi sentieri…

Il panorama deve essere fruibile anche attraverso i sentieri che diventano un’infrastruttura paesaggistica, culturale e per la sicurezza: fondamentali per il controllo dei costoni tufacei e per consentire il racconto del paesaggio archeologico e mitico sulle isole flegree e lo sviluppo di un turismo escursionistico, silenzioso e colto. Questo già avviene sulla Costiera Sorrentina e a Capri. Il modello è quello dei grandi cammini nazionali ed europei che stanno nascendo in questi anni. All’inizio del percorso è anche prevista – rievocando il modello Ravello – la costruzione di un teatro sul paesaggio per le rappresentazioni artistiche all’aperto al tramonto.

Il fronte del mare?

Col recupero definitivo di Miliscola, Acquamorta e di Torrefumo si affronterà anche la tematica dell’innalzamento dei mari sul modello di successo di Marina di Torrefumo da portare a conclusione, facendo di una necessità l’opportunità di ridisegnare definitivamente l’area naturalistica e le piazze a mare. Due ascensori congiungeranno il rinnovato porto di Acquamorta e l’isolotto di San Martino, recuperato a nuove funzioni di benessere, con le due piazze civiche superiori, liberando progressivamente la città dalle auto e privilegiando, insieme al sistema di ascensori, i nuovi mezzi elettrici, ibridi, non inquinanti, a bassa emissione di CO2 e la percorrenza ciclopedonale. Un percorso meccanizzato orizzontale, ricavato nella galleria dismessa di San Martino, potrà collegare la stazione di Torregaveta col porto di Acquamorta e, attraverso due ascensori, con la parte alta della città. Un grande parcheggio previsto in una cava dismessa adiacente viale Olimpico, permetterà un agevole interscambio intermodale.

Infine le frazioni…

Altra azione fondamentale prevista dal Piano è lo storico insediamento di nuove attività artigianali a Cappella, strettamente collegate al sistema di mobilità sostenibile, al recupero di via Mercato di Sabato, delle antiche strade di risalita pedonale e alla vicina Torregaveta. Finalmente dopo oltre venti anni, con l’approvazione del Piano, si potrà procedere celermente alla creazione del Polo artigianale che costituirà un volano di sviluppo, di lavoro, di riordino e rilancio per tutte le attività fino ad oggi costrette a sopravvivere disperse nel territorio tra mille difficoltà logistiche, normative e procedurali, strettamente collegato al recupero e al rilancio dell’antico insediamento di Cappella che vedrà il ridisegno della piazza Sovente riportata all’uso civico e ad un migliore accesso ai magnifici colombari già previsto nel masterplan e in fase di progettazione da parte del Parco Archeologico dei Campi Flegrei.

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Ciro Biondi
Giornalista, scrive prevalentemente di attualità, sociale, cultura, turismo e ambiente. E' responsabile dell'Ufficio Comunicazione della Caritas Diocesana di Pozzuoli. Ha collaborato con quotidiani e periodici. E’ specializzato in comunicazione sociale e istituzionale. Si è occupato di uffici stampa ed è presidente dell'associazione di promozione sociale Dialogos. Con le scuole e le associazioni promuove incontri su legalità, volontariato, solidarietà tra i popoli, dialogo tra le religioni e storia. E' laureato in Lettere con una tesi in Storia Medievale. E' docente di scuola statale secondaria di secondo grado. Ha ottenuto vari riconoscimenti per l'attività giornalistica. Per il suo impegno sociale, culturale e professionale nel 2013 il Capo dello Stato lo ha insignito dell'onorificenza di cavaliere della Repubblica.
http://www.cirobiondi.it

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