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1960 – 2020: l’Acsi celebra il 60° anno all’insegna dello sport etico e sostenibile

L’ACSI fu costituita nell’anno 1960, anno in cui si tennero le Olimpiadi di Roma. 

Il 60° anniversario dell’ACSI rappresenta una tappa importante nella vita dell’Associazione e non vuole essere il punto d’arrivo ma un momento della ripartenza, dopo lo stop forzato dovuto alla pandemia coronavirus, ma anche un atto di gratitudine verso tutti gli associati e tutte le persone che in questi anni hanno dedicato impegno e passione, contribuendo alla sua crescita.

“L’ACSI – spiega il presidente nazionale Antonino Viti – in questi anni sta cambiando pelle, un percorso in progress che si lega alla nostra storia, alla cultura che ha influenzato la nostra crescita, insieme alla rimodulazione di una organizzazione preparata e professionale, con processi formativi di qualità, con dirigenti, tecnici e operatori preparati e capaci di accogliere le sfide del progresso e le esigenze delle società sportive e dei cittadini”.

“Abbiamo tagliato il traguardo storico del nostro sessantesimo anno – continua Viti – memori delle gloriose radici e consapevoli della mission valoriale finalizzata all’alfabetizzazione motoria di intere generazioni. Esprimiamo riconoscenza e gratitudine alla lungimirante intuizione dei padri fondatori”.

L’ACSI nasceva il 6 aprile 1960 a Roma sulla scena di un’emergente democrazia consociativa. La carenza di progettualità e di strategia olistica della classe politica determinava devianze  di contrattazione, di trasformismo, di sottogoverno.

Il miracolo economico era fortemente squilibrato e causava il “dualismo storico” fra il nord ed il sud del nostro Paese. Nel 1960 il ruolo unificante era svolto dallo sport che attraversava una stagione esaltante culminata con le Olimpiadi a Roma i cui  alfieri Livio Berruti, Nino Benvenuti, Raimondo D’Inzeo, Sante Gaiardoni e tanti altri amalgamavano tutti gli italiani dal Brennero a Pantelleria.

Il Presidente del CONI Giulio Onesti dichiarava: “Gli Enti di Propaganda, oggi Enti di Promozione Sportiva, si sono inseriti in uno spazio lasciato vuoto dalla scomparsa delle organizzazioni giovanili create dal precedente regime politico”.

Il giornalista Antonio Ghirelli scriveva sul quotidiano Corriere dello Sport: “Lo Stato deve finalmente ammettere il proprio interesse etico, la propria responsabilità diretta in materia di formazione sportiva, culturale, democratica della gioventù”.

 L’ACSI esordiva in questa straordinaria congiuntura astrale che evidenziava una forte domanda di sport emergente dalle grandi aree della sensibilità sociale.

“Abbiamo attraversato la fase dell’avvio negli anni 60 e 70 – continua il Presidente Viti – quando l’ACSI legittimava un diritto di cittadinanza nella promozione sportiva di base e dell’associazionismo sociale”. Seguiva la fase dell’identità negli anni 80 e 90: l’ACSI radicava nell’immaginario collettivo l’imprinting di una visione antesignana, riformista, mitteleuropea.

La crescita considerevole fra gli anni 90 ed il primo scorcio del terzo millennio vedeva l’ACSI mediare fra le tradizionali attività e le spinte innovative della globalizzazione.

“Ci riteniamo un movimento – conclude Viti – costantemente “work in progress” con una rete policentrica che realizza su tutto il territorio nazionale processi qualificanti di cittadinanza attiva e di coesione sociale, promozione sportiva, sostenibilità, glocalizzazione, inclusione, permacultura, ecc.. per ottimizzare la qualità della vita.Il disagio della post-modernità ci induce ad orientare sempre più la bussola della nostra linea progettuale verso nuovi paradigmi di umanesimo sportivo al fine di coniugare idealità e pragmatismo che danno stimolo alla sfida per affrontare il futuro”. 

In occasione del 60° anniversario della costituzione dell’ACSI è stato promosso un gruppo pubblico sul social Fb denominata «I primi 60 anni dell’ACSI».

L’obiettivo del gruppo è creare il più grande raccoglitore condiviso di foto, video e documenti dedicate al mondo ACSI per recuperare e valorizzare la memoria storica dell’associazione. Il gruppo «I primi 60 anni dell’ACSI» nasce come iniziativa no profit accessibile a tutti.

Eduardo Improta

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Redazione
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