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Napoli, il mercato immobiliare e coronavirus

Prezzi stabilizzati e crescita del mercato dopo la crisi del 2008, questo era l’ottimistico quadro del settore immobiliare prima della pandemia, soprattutto grazie all’intervento delle banche che negli ultimi 18 mesi erogavano mutui con tassi di interesse allettanti. Con il risultato di una riscoperta sull’acquisto della casa come investimento o semplicemente per garantire un immobile  ai figli ancora adolescenti. Ma lo scenario è cambiato in poco più di un mese e il settore affronta la crisi con determinazione rimodulando l’approccio e le opportunità digitali fin ora non colte, e soprattutto preparandosi alla nuova stagione dopo Covid19.

La situazione è tale da incoraggiare ad utilizzare la tecnologia, per non fermare la macchina operosa e continuare il lavoro in modalità remota. E c’è di tutto tra i servizi digitali offerti: dagli appuntamenti da casa per consulenze di vendita del proprio immobile on line, visite virtuali di immobili là dove i filmati erano stati realizzati prima dei decreti, App da scaricare per valutazione immobile, video consulenza acquisto, fino a corrispondenza certificata. Con il risultato che mai prima d’ora gli agenti immobiliari erano stati così vicini al cliente, ma la domanda è: E’ questa la strada giusta per il mercato immobiliare? lo chiediamo a Stefano Mazza amministratore Leonardo Immobiliare– “La figura dell’agente immobiliare resta sempre primaria, sia nella visita dell’immobile, sia in tutte le fasi della compravendita, perciò è irrinunciabile la presenza fisica dell’agenzia e sebbene il lavoro in smart working ha avuto il suo effetto e sicuramente continuerà ad essere utilizzato lì dove utile e possibile, l’immobile va visto e l’agente immobiliare è un tramite fondamentale per trasferire informazioni circa la documentazione. L’agente insomma è e rimane una questione di fiducia che si acquisisce nella consulenza De visu, almeno per acquisti di portata importante, come una casa”.

Visione più o meno condivisa per Raffaele Nicolini Patrimoni Immobiliare- “Per quanto riguarda l’immediato i contatti si sono ridotti notevolmente diciamo che siamo arrivati al 10% e si riduce a una semplice richiesta di informazioni o scambi di e-mail e si rinvia tutto ad un momento successivo per una visita all’immobile” e continua- “Per il futuro si dovrà uscire con le mascherine, non si dovrà salire in ascensore con i clienti ed evitare gli spazi stretti. Bisognerà tener conto nel fissare gli appuntamenti del numero di persone che si incontreranno e se gli spazi a disposizione consentiranno un distanziamento sufficiente. Sara più complicato far visionare le case occupate dei proprietari perché bisognerà fare molta attenzione, anzi nelle prime fasi penso che molti eviteranno di fissare gli appuntamenti se non con le necessarie precauzioni. Al momento però sono solo previsioni di noi operatori che quanto prima vorremmo riprendere a lavorare”. 

Questo in un panorama in cui a lungo andare è sempre più importante l’acquisizione di nuovi clienti e nuovi immobili da commercializzare, perché la volontà di portare a termine trattative già avviate rimane, è solo una questione di tempi per concretizzare burocraticamente un lavoro già avviato, cosa che riguarda anche chi vende per la divisione di patrimoni ereditati, da reinvestire in altri immobili. Ma c’è anche chi ha sfruttato il momento per cercare sui portali la casa da acquistare, e prenotare appuntamenti per quando sarà possibile. D’altro canto avere un immobile in questo momento è ancora più importante, sia come bene rifugio, sia come luogo dove trascorrere la propria vita e mai come oggi con la volontà di non rinunciare a tutti i comfort. “Un cambiamento sicuramente c’è e ci sarà- ha continua ancora Mazza- da questa esperienza l’Italia si è risvegliata e ha scoperto l’esistenza del lavoro da remoto, e le evoluzioni saranno su più piani. Fermo restando che ci si aspetta una collaborazione con le banche per un incremento delle agevolazioni per la compravendita immobiliare, e probabile che vedremo un cambiamento di costume grazie al lavoro da remoto per molti risolutivo, vale a dire che le case fuori città o con giardino potrebbero essere rivalutate e più richieste, come anche gli uffici sopravvalutati fino ad ora, potrebbero essere ridimensionati in un nuovo assetto possibile”.

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Diego Palma
Diego Palma, docente e scrittore, è stato direttore di strutture ricettive. Ha insegnato negli istituti alberghieri della provincia di Cagliari e di Napoli.  “Primo Classificato” al terzo premio letterario Giulio Angioni – Guasila 2019, con il racconto “Il viaggio di Adom”. Attivista sindacale, collabora attualmente con la testata giornalistica Istituzioni24 ed è editore del blog "La Voce della Scuola Live". Il suo primo intento, come tutti gli insegnanti, è quello di trasmettere conoscenze e motivare i ragazzi a puntare alla realizzazione dei propri sogni senza arrendersi mai. Opere pubblicate: "La Scuola Secondo Me…" (2018) e "Il mio nome è nessuno" (2019)

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