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La nave di Ulisse. Luoghi, nomi e antropogenesi dei Campi Flegrei e della Campania antica. (quarta e ultima parte)

Etimologia etrusco-latina di Averno e Lucrino. Un ultimo chiarimento da fare e riguarda proprio la zona flegrea, avernica ed infernale, nei suoi aspetti indigeni, cioè riferiti all’arcaicità della tradizione accettata, antico laziale ed osca- etrusca in riferimento proprio al culto dei morti che ha nell’antichità etrusca, latina ed osca una forte connotazione antropologica e religiosa, come notoriamente è.
Dunque l’Averno, il lago Lucrino, i boschi intorno, i crepacci, le paludi avevano questo forte richiamo tellurico, primigenio, nei territori che da Cuma approdavano a Licola, a Sessa Aurunca, fino alla solfatara puteolana e alle Campagne del Sarno e di Nola, al centro cioè di quel cratere, dominato dal Vesuvio,vulcano terribile e iroso, simbolo di questa telluricità flegrea e campana.
Lucrino dunque è dentro questo scenario di acqua ‘cimmeria’, fascinosa, in cui gli antichi da Omero fino a Virgilio ed oltre, affidavano nel toponimo, la parte aperta, luminosa, anabasica del ciclo della Nekuia, della discesa agli inferi. Il suo etimo è da collegare all’etrusco-latinizzato Lukerinus, Lukrinus come aggettivo di lacus, acqua lucrina(*Leuk,luk è chiaramente connessa alla luce, ma anche a celtico luk, luogo paludoso) , dunque da un latino-etrusco>luχre connesso con Luceria e Luceres, il nome della tribù serviana(Schulze), con un richiamo esplicito ai boschi sacri d’intorno in lucus, apertura, radura sacra, che nell’antichità italica, latina, osca ed etrusca, sta per luogo dove avviene l’epifania, l’emersione del sacro, emersione verso la luce, secondo la liturgia shamanica, dionisiaca ed orfica del rituale della Nekuia, della discesa agli inferi, di cui il tracio Orfeo è l’iniziatore. Dunque tutta l’area cumana è connessa a questa ritualità iniziatica e misterica, plutonia, sotterranea, di viaggio nelle tenebre infere verso la luce solare. Tema ripreso magistralmente in epoca moderna nell’ermeneutica antica da Heidegger e Gadamer, quindi a fronte dell’Averno ,del Lacus Avernus, che una falsa etimologia vuole derivi da aornos, priva di uccelli, in una frontalità della teologia antica, c’è un’uscita aperta una radura boscosa e lacustre, iI Luker, Luχre, il lacus Lucrinus,(11) .
L’Averno, lacus Avernus, dunque sarà per frontalità opposta, topologica e teologica antica, com’è descritto da Virgilio, la parte di accesso all’Ade, la katabasi vera e propria all’infero oscuro come si evidenza dall’Av, ab e da infernus(Alessio-De Giovanni), seguendo in questo l’arcaismo ab- imo, ab- imis,aβyssos, evidente nel latino Auernus lacus. Bassa etruschizzazione come in kisterna, lanterna, Volturnus etc…Auernus dunque è decisamente aѴ(f)ernus,da ab fero, ab fernus, indicativo del luogo tellurico da dove si accede, dove c’è l’abisso infernale. Come infine Acheron di chiaro etimo greco, dai luoghi della Tesprozia importato, ma che risuona nell’etrusco Acherrai/Acerrae Vafriae, Acerronia, Acheruntia, Acerenza la qualità fluminosa , acquosa dell’etimo indoeuropeo*akwa con rese grafiche greche ed etrusche nel χ, latine nel qu, ed italiche nel ck. (Silvestri,C.Marcato)
Mi pare che meglio non si potrebbe e spero di aver chiarito con scienza quello che c’era da chiarire, rispondendo alle sollecitazioni di quanti mi chiedevano di chiarire.(12)

Note al testo.

  1. Manuela Montagnari Kokelj,Archeologia teoretica: una breve introduzione,pg.42-43, in il Mondo antico Vol I-Salerno ed.
  2. E.Lepore.Origini e strutture della Campania antica, pag 1-75.Il Mulino
  3. G.Pugliese Carratelli. Storia civile, tutto l’articolo. In Megale Hellas.Utet
  4. B.D’Agostino.Le genti della Campania antica. Tutto l’articolo. In Italia, omnium terrarum alumna.Utet
  5. G.Pugliese Carratelli. Vitalità dell’immagine storica dei Campi flegrei e Problemi di storia di Cuma arcaica, in Cadmo ed Orfeo.pag.37-45.Il Mulino
  6. G.P.Carratelli,idem et ivi op.cit.
  7. V.Crosio. Lo sciamanesimo  ctonio nei Campi flegrei. Il ramo d’oro e il VI canto                 dell’Eneide. Brevi note di antropologa religiosa, in Scienze e ricerche n.12, 2015.Tutto l’articolo.
  8. M.Eliade.Da Zalmoxis a Gengis-Khan.Pag 77-95.Ubaldini ed
  9. G.P.Carratelli.Problemi di storia di Cuma arcaica, in Cadmo ed Orfeo.pag74-77.Il Mulino
  10. B.D’Agostino.Le genti della Campania antica. Tutto l’articolo. In Italia, omnium terrarum alumna.Utet
  11.  V.Crosio. Problemi di etimologia antica, in Prolegomena, n.9, 1994.
  12. Alessio-De Giovanni alla voce Avernus e Silvestri ,C.Marcato alla voce Acheron in Dizionario di Toponomastica. I nomi geografici italiani. Utet

Bibliografia essenziale:

Manuela Montagnari Kokelj. Archeologia teoretica:una breve introduzione. Il Mondo antico. Vol. I- Salerno
M.Giangiulo.Memoria,identità, storie. Il Mondo antico.La Grecia.Vol.III.-Salerno ed.
E.Lepore. Origini e strutture della Campania antica. Il Mulino
G.Colonna. Le civiltà anelleniche.In L’evo antico, in Storia e civiltà della Campania. Electa.
P.Sommella. Città e territorio nella Campania antica. Idem come sopra
G.Colonna.I latini e gli altri popoli del Lazio. in Italia,omnium terrarum alumna.Utet
G.Pugliese Carratelli. Vitalità dell’immagine storica dei Campi flegrei e Problemi di storia di Cuma arcaica, in Cadmo ed Orfeo.Il Mulino
G.Pugliese Carratelli.Storia civile. In Megale Hellas.Utet
B.D’Agostino.Le genti della Campania antica. In Italia, omnium terrarum alumna.Utet
A.Naso. Civiltà preromane dell’Italia antica. Il Mondo antico. La Grecia, vol.III. Salerno ed.
M.Rendeli. Gli Etruschi fra Oriente ed Occidente. Il Mondo antico. La Grecia,vol.III. Salerno ed.
a-C.Watkins,il proto-indoeuropeo;
b-D.Silvestri,le lingue Italiche;
c-P.Sims-Williams, Le lingue celtiche;
d-M.Hoenigswald,Il Greco;
e-E.Vineis, Il Latino, tutti in ‘Anna Giacalone Ramat e Paolo Ramat a cura di. Le lingue indoeuropee’. Il Mulino.
– Dizionario di Toponomastica. I nomi geografici italiani. Utet
The Cambridge Enciclopedie of Archaeologie.vol.I.Trewin Coppleston Publishing. London
M.Eliade.Da Zalmoxis a Gengis-Khan.Ubaldini ed.
Venceslas Kruta.I Celti. In Italia, omnium terrarum alumna.Utet
V.Crosio. Lo sciamanesimo ctonio nei Campi flegrei . in Scienze e Ricerche n. 12, 1° settembre 2015, pp. 15-18

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Vincenzo Crosio
Vincenzo Crosio è nato a Napoli nel ‘50. È scrittore, poeta, saggista. È stato rettore del Seminario teologico politico di Salsomaggiore Istituto Sobozan, Fudenji. insegnante relatore all'Istituto Filosofico di Napoli, specializzato nella Interpretazione dei testi antichi tra Oriente ed Occidente. È stato editorial board di Scienze e ricerche, su cui ha pubblicato saggi di epistemologia semantica, antropologia e filosofia, tra cui importantissimi contributi sulla civiltà della Campania antica e dei Campi Flegrei.

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