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Maggio. Il mese di Maia.

Maggio presso i popoli antichi era il mese dedicato a divinità legate alla luce.
I romani associavano questo mese ad Apollo, i Celti al “fuoco luminoso” e celebravano la festa di Beltane (o Beltaine), metafora del risveglio della natura.
Elemento centrale era la Terra come Madre Natura identificata con la dea Maia. Ad essa erano collegate numerose feste (come i Floralia romani) e riti legati alla fertilità della terra.
I Floralia erano celebrati dal 28 aprile al 3 maggio, con cerimonie sfrenate e orgiastiche di tema pastorale. Protagonisti assoluti di quelle manifestazioni erano i fiori.
La Chiesa dedica il mese alla Madonna, e in generale alla figura della mamma, sostituendo il biancospino, fiore simbolo della dea romana Maius, con la rosa associata alla figura della Vergine.
La Ninfa Maia, figlia di Atlante, era la più bella delle Pleiadi. Molto timida viveva in silenzio e da sola in una grotta sul monte Cillene, in Arcadia.
Nell’Inno a Ermes Omero ci racconta che Zeus, scoperto quella donna giovane e bella se ne innamorò e giacque segretamente con lei e dalla loro unione nacque Ermes (Mercurio).

Maia fu anche nutrice di Arcade (Arcas), figlio di Zeus e di Callisto. Quando vide che Hera, in un violento attacco di gelosia, aveva trasformato Callisto in un orso, Zeus decise di porli entrambi in cielo mutando Callisto nell’Orsa Maggiore e Arcade nell’Orsa Minore. (Da notare che Arcas è l’eponimo di Arcadia, la regione dove è nata Maia).
Anche Maia andò ad adornare il firmamento perché Zeus, per sottrarla alla moglie gelosa, la trasformò in un corpo celeste e la pose in cielo, insieme alle sorelle, formando un ammasso stellare visibile nella costellazione del Toro: le Pleiadi.

Nella religione romana, Maia era Moglie di Vulcano, e il primo del mese che prende da lei il nome (forse, dal latino Maius), Vulcano offriva a Maia, in sacrificio, una scrofa gravida, in modo che anche la terra fosse gravida di frutti. (Non è chiara l’affinità col dio del fuoco).

 

 Curiosità sul nome Maia

  • In India Maia era la figlia di Brama (corrispondente alla Venere romana), in lingua hindu il nome May significa “potere creatore divino”.
  • Maio è un’isola di Capo Verde e forma la Contea di Maio.
  • I Maya erano un antico popolo del Messico.
  • Varie Majas desnudas o vestidas sono ispirate ai quadri originali di Francisco Goya e rielaborate da diversi artisti internazionali.
  • In letteratura italiana Maia è cantata dal poeta Gabriele D’Annunzio nel primo libro delle ‘Laudi’ dal titolo “Maia: laus vitae” ossia Maia: lode della vita.
  • Le mayas o maias sono, nella poesia lirica tradizionale spagnola, canzoni che esaltavano il trionfo della primavera e dell’amore nel mese di maggio (mayo). Non si conserva, nella letteratura in lingua spagnola, nessuna poesia anteriore a questa, che è già del XVI secolo:

«Entra mayo y sale abril,
tan garridico le vi venir.
Entra mayo con sus flores,
sale abril con sus amores,
y los dulces amadores
comienzan a bien servir.».

 

I Campi Flegrei festeggiano la festa dei fiori con un evento alla sua quarta edizione “Campi Flegrei in Fiore“.

L’iniziativa mira a migliorare l’aspetto estetico di strade e piazze con il diretto coinvolgimento dei cittadini, promuovendo un’immagine floreale delle città. Il concorso Campi Flegrei in fiore offre l’occasione di partecipare a questo cambiamento attraverso la realizzazione di davanzali, balconi, terrazzi, cortili, fronti stradali, vetrine e fronti commerciali fioriti in particolare le strade di accesso, il centro storico, il borgo antico, il porto, le piazze ecc.

 

Per info: Immagine del mito. Campi Flegrei in Fiore.

 

In copertina: Ermes e Maia, dettaglio da un’anfora attica.

Tutte le immagini dell’articolo sono nel libero dominio.

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Anna Abbate
Archeologa, consulente informatica e web design freelance. Nata a Napoli, si occupa dal 1971 di Information Tecnology dopo essersi formata alla IBM come Analista Programmatore. Dopo una vita vissuta nel futuro ha conseguito la Laurea Magistrale in Archeologia presso l’Università degli Studi “Suor Orsola Benincasa”. Divide il suo tempo tra la passione per l’informatica e la ricerca storica. Con alcuni amici archeologi ed antropologi ha fondato nel 2011 il “Gruppo Archeologico Kyme”, associazione di promozione sociale, della quale attualmente è presidente, organizzando giornate di valorizzazione e promozione del patrimonio storico-archeologico e delle tradizioni dedicate soprattutto alle scuole. Si occupa, in particolare di Napoli e del territorio flegreo. Ha pubblicato i libri "Da Apicio... a Scapece (Valtrend Editore, 2017), "Biancomangiare... il Medioevo in tavola" (Valtrend Editore, 2018).

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