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Zeus in trono è tornato a casa! Ma chi era Zeus?

Zeus, massima divinità dell’Olimpo ha la funzione di governare l’ordine sociale: regna su tutto e su tutti.

Da lui tutti i sovrani della terra ricevono il loro potere e solo a lui rendono conto delle loro azioni. Il fulmine è il suo principale attributo e la sua arma che scaglia  come punizione sui trasgressori delle regole.

Zeus era venerato in tutta la Grecia e, particolarmente, a Olimpia, dove venivano organizzati i giochi a lui dedicati e a Olimpia sorge il più importante tempio a lui dedicato.

Nato da Rea e da Crono/Saturno, la madre lo nascose da piccolo presso le ninfe e allattato dalla capra Amaltea per  sottrarlo al padre che aveva l’abitudine di divorare i propri figli.
La dea consegna a Crono una pietra al posto del figlio, che egli divora. Zeus cresce sveglio, forte ed intelligente; costringe il padre a vomitare i suoi figli ingoiati, lo uccide e ne prende il posto. Il culto di Crono sussisteva soprattutto ad Atene, dove veniva celebrato in Estate. Nella religione romana, veniva adorato in suo luogo Saturno.

Sposo di Era/Giunone, aveva l’abitudine di tradirla spesso. Ovidio, nelle sue “Metamorfosi” racconta le sue avventure amorose con dee e fanciulle mortali, sedotte, anche, sotto mentite spoglie dando luogo ad altrettanti soggetti iconografici.

Viene rappresentato come un uomo maturo, con lunghi riccioli e la barba. I suoi principali attributi sono la saetta, lo scettro, simbolo del potere, e l’aquila, che sua messaggera, che gli volò incontro durante la lotta ai Titani per annunciargli la vittoria.

Nella mitologia romana la figura equivalente a Zeus era Giove, mentre in quella etrusca era il dio Tinia.

Le rappresentazioni di Zeus nell’arte greca sono tante: bronzetti, lamine a sbalzo, sculture, rilievi architettonici, pitture vascolari ecc.

A volte appare seduto in trono, isolato o nel consesso degli dei, con una folta barba, lunghi capelli coronati di alloro, a volete vestito di chitone a volte con il torso nudo e il mantello attorno alle gambe, lo scettro o il fulmine nella mano destra.

Altre volte è in movimento mentre insegue qualcuna delle sue varie amanti oppure mentre combatte, contro i Titani, i Giganti, Tifone e altri esseri mostruosi.

Fidia scolpisce la più famosa statua, Zeus crisoelefantino di Olimpia, in copertina ne vediamo una rappresentazione in un’illustrazione di Quatremère de Quincy (1815).

L’importanza del culto di Zeus è attestato anche dai materiali rinvenuti nella grotta di Psychro a Creta eta nel distretto di Lasithi. Si tratta di un’antica grotta sacra minoica che viene associata alla grotta Dittea, quella dove, secondo Esiodo, Rea diede alla luce Zeus ed è il luogo in cui la capra Amaltea nutrì il neonato Zeus col suo latte.

La grotta fu scavata per la prima volta nel 1886 e gli scavi proseguirono fino al 1900. Fu ritrovato un altare stuccato circondato da strati di cenere, ceramiche e “altri rifiuti”, tra cui vi erano offerte votive in bronzo, terracotta, ferro e osso, con frammenti di trenta vasi per libagioni e innumerevoli ciotole coniche in ceramica per le offerte di cibo. Le ossa ritrovate tra la cenere hanno dimostrato l’uso di sacrifici di animali.

Sono stati ritrovati resti ceramici che attestano la frequentazione della caverna dal Tardo Minoico  fino ad alcuni reperti di stile geometrico (dal XV al IX secolo a.C.). 

Nelle fessure verticali delle stalattiti più basse sono stati ritrovati modellini di bipenni (ascia a doppio tagliente), lame di coltelli, aghi e altri oggetti in bronzo, posti qui come oggetti votivi. Anche il fango posto accanto al lago sotterraneo era ricco di oggetti simili, di statuette maschili e femminili e di pietre intagliate. Psychro ha fornito numerose pietre semi-preziose, tra cui corniola, steatite, ametista, diaspro ed ematite.

I reperti recuperati a Psychro sono in mostra presso il museo di Candia, l’Ashmolean Museum, il Louvre e il British Museum.

Franceschini: Il Getty Museum sigla accordo con L’Italia per la restituzione dello “Zeus in Trono”. Rientra a Napoli Statua del I secolo a.C.

Roma, 13 giugno 2017
Ufficio Stampa MiBACT
Zeus n trono
Il J. Paul Getty Museum di Malibu, il 13 giugno 2017,  ha annunciato la restituzione volontaria di una statuetta in marmo raffigurante Zeus databile intorno al 100 a.C. acquistata dal museo nel 1992.
Il Getty ha preso la decisione di restituire la scultura di Zeus in trono, alta 74 centimetri, recependo le informazioni fornite dalle autorità italiane corroborate dalla recente scoperta di un frammento della statua.
La scultura potrebbe essere stata oggetto di culto in una cappella privata di una ricca dimora greca o romana. Le pesanti incrostazioni marine che in parte la ricoprono fanno supporre un prolungato periodo di immersione in mare. Il lato sinistro della statua, intatto, era probabilmente immerso nella sabbia e perciò protetto.
“Il ritorno dello Zeus in trono – dichiara il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini – restituisce all’Italia un reperto che è parte integrante del patrimonio culturale nazionale. La statua verrà esposta in un primo momento al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, per poi venir destinata, una volta determinatane l’esatta provenienza, alla comunità alla quale è stata illecitamente sottratta”.
“Siamo felici di riportare lo Zeus in trono a casa – dichiara il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, Nunzio Fragliasso – e di poterlo condividere con i cittadini italiani e i visitatori che giungono da tutto il mondo per apprendere la storia e la cultura del nostro Paese”.
“Il Getty dà un grande valore alle sue relazioni con i colleghi italiani nei musei e in altri settori culturali” – ha dichiarato il direttore del J. Paul Getty Museum, Timothy Potts – “La decisione di restituire questo reperto da un lato prosegue la nostra pratica di collaborazione con il Ministero per risolvere questioni riguardanti la provenienza e la proprietà di opere della nostra collezione in maniera tale da rispondere a ogni nuova informazione disponibile e dall’altro lato rispetta la buona fede e la missione culturale di entrambe le parti”.
L’antica scultura è stata consegnata oggi alle autorità italiane presso la Villa Getty alla presenza del Console Generale italiano a Los Angeles, Antonio Verde, che si è complimentato con la decisione del museo di restituire il reperto: “E’ meraviglioso che il Getty abbia una relazione così positiva con l’Italia, sia riguardo alle restituzioni di opere d’arte che alle mostre speciali e ai prestiti che espongono capolavori italiani al museo”..
EVVIVA! Sabato 27 ottobre 2018 vedremo, finalmente, la Scultura tornare a casa, esposta nel Museo dei Campi Flegrei.
Continuate a seguirci vi terremo informati.
L’immagine della statua di Zeus in trono è stata pubblicata nell’art. Immagine pubblicata dal Ministero per i Beni e le attività culturali, sul sito MiBAC.
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Anna Abbate
Archeologa, consulente informatica e web design freelance. Nata a Napoli, si occupa dal 1971 di Information Tecnology dopo essersi formata alla IBM come Analista Programmatore. Dopo una vita vissuta nel futuro ha conseguito la Laurea Magistrale in Archeologia presso l’Università degli Studi “Suor Orsola Benincasa”. Divide il suo tempo tra la passione per l’informatica e la ricerca storica. Con alcuni amici archeologi ed antropologi ha fondato nel 2011 il “Gruppo Archeologico Kyme”, associazione di promozione sociale, della quale attualmente è presidente, organizzando giornate di valorizzazione e promozione del patrimonio storico-archeologico e delle tradizioni dedicate soprattutto alle scuole. Si occupa, in particolare di Napoli e del territorio flegreo. Ha pubblicato i libri "Da Apicio... a Scapece (Valtrend Editore, 2017), "Biancomangiare... il Medioevo in tavola" (Valtrend Editore, 2018).

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