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Pietro Nenni. Un protagonista fuori dal mito. Il nuovo saggio di Antonio Alosco

Venerdì 7 giugno, nella Sala conferenze “Esterino Mallardo” della Pro Loco di Giugliano, è stato presentato il nuovo saggio del prof. Antonio Alosco, Pietro Nenni. Un protagonista fuori dal mito (Luni Editrice, Milano, 2019, euro 22,00), che ricostruisce in modo inusuale la vicenda politica e personale del noto leader socialista. Chiunque si avvicinasse al libro alla ricerca dell’ennesimo monumento celebrativo eretto alla memoria di Pietro Nenni (1891-1980) non soltanto rimarrebbe deluso, ma sarebbe colto totalmente in contropiede da una ricostruzione critica e non allineata. Alla luce di una documentazione non di rado inedita, lo Studioso puteolano esamina alcuni momenti cruciali della biografia nenniana almeno in parte trascurati dalla storiografia più ortodossa: lo stretto rapporto con Benito Mussolini durante e dopo la Prima Guerra Mondiale, la singolare elezione a segretario del Partito Socialista avvenuta a Parigi nel 1933, l’impegno per la vittoria elettorale della Repubblica nel referendum del 1946, la politica di subalternità al Partito Comunista e all’URSS, e la svolta impressa al PSI dopo il fatidico 1956, anno delle rivelazioni di Nikita Krusciov sui delitti compiuti da Stalin.

Fin dalla Premessa, l’Autore chiarisce il suo punto di vista su Nenni: un uomo d’azione più che di pensiero, convinto che il consenso popolare fosse sinonimo di democrazia e il cui ruolo centrale è andato persino oltre i suoi meriti. Siamo quindi di fronte a un coraggioso tentativo di demitizzazione di un personaggio che non soltanto è stato per molti anni il segretario generale e il leader assoluto del PSI, ma ha rappresentato una vera e propria leggenda nella galassia del socialismo italiano postbellico. Ne risulta una figura controversa, che per decenni propugnò l’opportunità, anzi la necessità per i socialisti di stringere un patto di unità con i comunisti, nonostante avesse espresso giudizi pesantissimi sul comunismo e sull’URSS. Non a caso, Alosco indica i meriti maggiori di Nenni proprio nella svolta da lui impressa alla politica del PSI nel 1959 con la presa di distanze dal bolscevismo e l’apertura ai cattolici, che sia pure con enorme ritardo diedero vita al progetto del centro-sinistra.

Oltre a fornire un ritratto originale e inedito di Pietro Nenni, il saggio di Alosco offre l’occasione di ripercorrere alcuni momenti decisivi della storia d’Italia, che si dipanano dagli inizi del Novecento fino agli anni Settanta.

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Maurizio Erto
Dottore di ricerca in “Filologia Classica” presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, insegna lettere al Liceo Scientifico “Ettore Majorana” di Pozzuoli. Sui Campi Flegrei ha pubblicato il libro “Pozzuoli 1860-1863. Storie e controstorie del Risorgimento nei Campi Flegrei” (D'Amico Editore, 2017) e tre articoli per la rivista «Bruniana & Campanelliana. Ricerche filosofiche e materiali storico-testuali»: “Le osservazioni del giovane Campanella sul vulcanismo dei Campi Flegrei” (XXII/1, 2016); “Giocare col fuoco nel Seicento. Esperimenti e osservazioni naturalistiche nella Solfatara di Pozzuoli” (XXIII/2, 2017); "Le vedute di Baia e Pozzuoli nel Thesaurus philo-politicus di Daniel Meisner. Una riflessione allegorica sulla fortuna e sul potere" (XXIV/2, 2018). Inoltre, sempre per D’Amico Editore, ha curato l'edizione dell'operetta di Vitangelo Morea "Una giornata di divertimento da Napoli a Pozzuoli per Succavo (1833)"; il volume commemorativo "Bacoli 1919-2019. Cento anni di storia" e i due volumi "Pozzuoli 1970-2020. A cinquant'anni dallo sgombero del Rione Terra". Di recente ha pubblicato "L'antifascismo a Pozzuoli e nell'area flegrea. Forme di dissenso politico e sociale durante il ventennio fascista".

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