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“Hercules alla guerra” al Museo Archeologico di Napoli

La mostra “Hercules alla guerra” per il 75° anniversario delle Quattro Giornate di Napoli sta per chiudere i battenti.  La mostra è stata inaugurata Venerdì 28 settembre 2018 nella Sala del Toro Farnese alla presenza del Presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico; sono intervenuti il Direttore del Museo, Paolo Giulierini, il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, il Direttore Regionale dei Vigili del Fuoco per la Campania, ing. Giovanni Nanni, ed il presidente provinciale di A.N.P.I, Antonio Amoretti.

Durante le Quattro Giornate di Napoli, la zona del Museo fu teatro di violenti combattimenti fra i partigiani e le truppe d’occupazione tedesche.

Nel corso della Seconda Guerra Mondiale il Direttore Amedeo Maiuri (protagonista, peraltro, del volume “Fumetti nei Musei”, che, nel progetto Mibac, è stato dedicato all’Archeologico) dispose lo spostamento di alcune opere a Montecassino, per evitare la furia dei bombardamenti.

In diversi spazi museali, dalle celebri sale della Collezione Farnese al Cielo Stellato, le Quattro Giornate di Napoli sono state raccontate riscoprendo interessanti testimonianze fotografiche e documenti d’archivio e svelando i volti dei personaggi che furono le anime di quelle lotte: accanto ai grandi eroi della tradizione classica, saranno affiancate le figure di uomini, donne e bambini, che portarono innanzi la propria coraggiosa battaglia in nome della libertà.

Nel percorso espositivo molte le finestre di approfondimento sul milieu che caratterizzò gli anni della Seconda Guerra Mondiale a Napoli: in sinergia con la Direzione Regionale dei Vigili del Fuoco per la Campania, previsto uno spazio ad hoc intitolato agli “Eroi per mestiere”, che, già negli anni Quaranta del secolo scorso, erano disposti a mettere a rischio la vita in ossequio al proprio spirito di servizio; ancora, una sezione dedicata ai giocattoli, provenienti dalla collezione storica dal prof. Enzo Capuano, svela come i termini di propaganda ed opposizione potessero anche insinuarsi, all’epoca, negli oggetti quotidiani pensati per i più piccoli.

La mostra, ideata e organizzata da Gennaro Morgese, presidente dell’associazione “Maddalena Cerasuolo” ha ottenuto il patrocinio morale di Comune di Napoli, A.N.P.I, Comunità Ebraica Napoli, Fondazione Humaniter ed Arcigay Napoli; l’Archivio di Stato di Macerata ha fornito non soltanto supporto scientifico, ma anche alcuni documenti in esposizione.

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Anna Abbate
Archeologa, consulente informatica e web design freelance. Nata a Napoli, si occupa dal 1971 di Information Tecnology dopo essersi formata alla IBM come Analista Programmatore. Dopo una vita vissuta nel futuro ha conseguito la Laurea Magistrale in Archeologia presso l’Università degli Studi “Suor Orsola Benincasa”. Divide il suo tempo tra la passione per l’informatica e la ricerca storica. Con alcuni amici archeologi ed antropologi ha fondato nel 2011 il “Gruppo Archeologico Kyme”, associazione di promozione sociale, della quale attualmente è presidente, organizzando giornate di valorizzazione e promozione del patrimonio storico-archeologico e delle tradizioni dedicate soprattutto alle scuole. Si occupa, in particolare di Napoli e del territorio flegreo. Ha pubblicato i libri "Da Apicio... a Scapece (Valtrend Editore, 2017), "Biancomangiare... il Medioevo in tavola" (Valtrend Editore, 2018).

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